Intervista sul futuro urbanistico trapanese con il rappresentante della Giunta che si occupa di questa materia: dall’approdo del Pug in Consiglio comunale alla sostenibilità e ai servizi
TRAPANI – Una nuova città, un’altra città, un territorio che torna a rivendicare il suo ruolo di capoluogo di provincia. Dove sta scritto tutto questo? Nel Piano urbanistico generale del Comune. Lo dice e ci scommette sù l’assessore Giuseppe Pellegrino, che prova a mettere il marchio di fabbrica sul Pug: “La Giunta ha scritto le direttive politiche utilizzando anche i suggerimenti degli ordini professionali e dei cittadini. I progettisti hanno prodotto un documento chiaro e incisivo. Puntiamo a una città sostenibile”.
E anticipa le obiezioni: “So bene che potrebbe non significare nulla. Ma noi andiamo sul concreto: riduzione e successivo azzeramento di consumo del suolo, riesame della pianificazione nelle zone storiche e nelle frazioni, con la revisione degli indici e dei piani fuori terra. Ed anche una rete verde ed ecologica per collegare e mettere a sistema le Saline, il Parco agricolo e quello urbano di Punta Tipa”.
Una città sostenibile è una città che investe in nuovi servizi.
“Ed è infatti quello che stiamo facendo e che il Piano dovrà consolidare. Il nuovo porto sarà un valore aggiunto, con l’escavazione dei fondali, la realizzazione del waterfront e il Parco della Colombaia. Sottolineo poi il Polo metropolitano per i servizi amministrativi, l’accoglienza e la protezione civile a nord dell’autostrada ed il collegamento con la rete ferroviaria. Si tratta del progetto più ampio della strada Zes. Il Piano prevede anche il Polo metropolitano sanitario e quello logistico. Nell’area della litoranea nord sarà realizzato il Distretto turistico balneare ad alta qualificazione”.
Ma in quest’ultimo caso ci sono ostacoli che rimandano a una sola parola: degrado, frutto di miopia politica…
“Comprendo. Il Centro comunale di raccolta dei rifiuti sarà spostato. L’ex Mattatoio è già in fase di recupero, così come il quartiere popolare di Cappuccinelli. Per quest’ultimi due interventi c’è un finanziamento di 15 milioni di euro ciascuno”.
Una delle vision del Piano è quella di rendere Trapani città accessibile…
“L’Amministrazione deve fare la sua parte e rispondere al programma di governo. Ma serve anche la partecipazione dei cittadini e delle imprese. Obiettivo che intendiamo raggiungere con la concertazione istituzionale. La città deve parlare di sé, condividere le linee di sviluppo e poi deve far parlare di sé per le opere che riuscirà a realizzare”.
Potrebbe parlare di sé affrontando il tema della mobilità. Non trova sia sempre più caotica?
“Sicuramente. Non bastano il potenziamento della rete stradale e ferroviaria. Il salto di qualità dobbiamo farlo implementando il trasporto pubblico”.
E invece come potrebbe far parlare di sé?
“Per esempio, qualificando il Pug con l’introduzione del concetto di perequazione urbanistica. Sarà inserito nella pianificazione un nuovo regolamento attuativo. I lotti di privati interessati da opere pubbliche dovranno trovare una compensazione immediata”.
In politica, ma anche nel governo di una città, c’è sempre un “ma” di turno, qualcosa che può destabilizzare. Le carte del Piano sono pronte e hanno come nuovo indirizzo quello del Consiglio comunale. Lì potrebbe scattare la “mannaia” delle incompatibilità. La legge in materia è rigida e non lascia margini di manovra. Che ne pensa?
“Finora la collaborazione con l’aula è stata totale. Lo scorso mese di novembre abbiamo organizzato un incontro sullo studio di dettaglio, in attesa del Piano particolareggiato del centro storico, registrando la partecipazione del vertice consiliare. In un’altra occasione ci siamo confrontati sul documento preliminare del PUG. Auspichiamo, dunque, che il consiglio comunale di Trapani possa approvare la nuova pianificazione urbanistica permettendo così alla città di cambiare e crescere in linea con la vision che è stata definita in questi anni”.
Il confronto sulla Trapani del futuro s’interseca con quello che si è riaperto sui nuovi confini con i Comuni di Erice, Paceco e Valderice. Qual è la situazione?
“Mi sono già espresso sull’ipotesi di procedere a una rettifica dei confini con Erice, anche se sono convinto che questa proposta verrebbe respinta sia dall’Amministrazione che dai cittadini ericini. In ogni caso il Comune di Trapani condivide servizi importanti con alcuni Comuni confinanti. Mi riferisco all’impianto di depurazione che serve anche i territori di Erice e Paceco, al trasporto pubblico che serve Erice e Misiliscemi, al servizio idrico interconnesso con Erice e Misiliscemi ed infine al canile intercomunale di contrada Cuddia che, a breve, dovrebbe entrare in funzione e potrà servire tutti i Comuni dell’agro-ericino”.