La manovra, prorogata fino a dicembre 2024, prevede diverse regole a seconda della tipologia di interventi e di immobili. Ecco quali sono.
L’Ecobonus 2024 è la detrazione Irpef finalizzata all’incentivo di interventi di riqualificazione degli immobili. Prevista dalla legge di Bilancio 2023, la manovra Ecobonus è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024 e consiste in una detrazione fiscale fino all’85% per lavori volti al risparmio energetico, alla sostituzione di infissi e finestre e infine sull’istallazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici.
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Attraverso questa guida possiamo vedere quali sono i lavori ammessi alla detrazione, come funziona l’ecobonus 2024 e come fare la comunicazione ENEA.
Come funziona l’Ecobonus 2024?
Rispetto all’anno scorso, non ci sono novità particolari sulla manovra Ecobonus 2024. La detrazione è variabile, dal 50% al 85%, in base alla tipologia di lavori che si eseguono e nel caso che si eseguano sulla singola unità abitativa o in condominio.
Per quanto riguarda i lavori, sono ammessi tutti gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica dell’unità abitativa e comprendono la sostituzione della caldaia, degli infissi e delle finestre, l’installazione di stufe a pellet, schermature solari e pompe di calore. Sono, inoltre, compresi anche lavori di coibentazione esterna dell’edificio, l’installazione di impianti per la produzione di acqua calda e l’installazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici.
Relativamente alla tipologia di immobile, nel caso di lavori in condominio la detrazione spettante aumenta fino all’85%, ma solo se gli interventi vanno a incidere anche sulle prestazioni antisismiche. Per gli immobili privati, invece, la detrazione varia dal 50% al 65%, a seconda dei lavori che vengono fatti:
L’ecobonus 2024 al 50% spetta per interventi relativi alla sostituzione di finestre e infissi, schermature solari, caldaie a biomassa e caldaie a condensazione, che continuano a essere ammesse purché abbiano un’efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A di prodotto prevista dal regolamento (UE) n.18/2013.
L’aliquota per l’ecobonus 2024 sale al 65% per lavori di coibentazione dell’involucro opaco, installazione di pompe di calore, sistemi di building automation, collettori solari per produzione di acqua calda; scaldacqua a pompa di calore; generatori ibridi e installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
A chi spetta l’ecobonus 2024 e come effettuare il pagamento
La detrazione può essere richiesta solo da coloro che sono assoggettati all’Irpef e solo fino a capienza fiscale: sono esclusi, dunque, forfettari e incapienti. I massimali di spesa variano da 30.000 euro a 100.000 euro: le spese sostenute saranno recuperate in 10 rate annuali di uguali importo.
Per poter usufruire della detrazione, le spese sostenute devono essere pagate:
- tramite bonifico bancario o postale per Ecobonus nel caso di contribuenti non titolari di reddito d’impresa. È necessario indicare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore di cui si effettua il pagamento;
- tramite pagamento tracciabile, non necessariamente bonifico parlante, nel caso di contribuenti titolari di reddito d’impresa. L’importante è conservare idonea documentazione per la prova delle spese.
I documenti da conservare, dunque, saranno i seguenti:
- asseverazione di un tecnico abilitato o la dichiarazione resa dal direttore dei lavori;
- attestazione di partecipazione a un apposito corso di formazione in caso di auto costruzione dei pannelli solari;
- certificazione energetica dell’immobile fornito dalla Regione o dall’Ente locale o attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato.
Ecobonus 2024: la comunicazione ENEA
Per beneficiare della detrazione è obbligatorio effettuare la comunicazione all’ENEA: entro 90 giorni dalla fine dei lavori il beneficiario deve trasmettere all’ENEA, solamente ed esclusivamente in modalità telematica, la scheda informativa degli interventi realizzati (Allegato D) e la copia dell’attestato di qualificazione energetica (Allegato A del Decreto Edifici del 2007).
Dunque, anche nel caso di invio tardivo della comunicazione ENEA non si perde il diritto alla detrazione, a patto che si proceda alla stessa entro la scadenza della prima dichiarazione dei redditi utile alla detrazione stessa.