Revocato il finanziamento da quasi nove milioni di euro che era stato concesso dalla Regione per mettere definitivamente in sicurezza il sito
Non proprio un colpo a sorpresa, ma di certo una notizia che si sarebbe preferito non arrivasse: sono destinati ad allungarsi ulteriormente i tempi per avviare la bonifica della discarica di contrada Pozzo Bollente, a Vittoria. L’annuncio è contenuto tra le righe di un decreto che l’assessorato regionale ai Rifiuti ha emanato l’1 febbraio. Riguarda la revoca del finanziamento da quasi nove milioni di euro che era stato concesso dalla Regione per mettere definitivamente in sicurezza il sito che, nonostante da tanti anni non riceva più i rifiuti urbani del centro ipparino, continua a rappresentare una minaccia per l’ambiente e per la salute. Attorno alla discarica di Pozzo Bollente e alla mancata gestione della fase post mortem si è registrato un rimpallo di responsabilità, con tanto di strascichi giudiziari tra Comune ed ex Ato, ma a oggi continua a restare un problema non risolto, specialmente sul fronte più importante: il risanamento dell’area.
Ritardi nell’avvio della gara d’appalto
All’origine della revoca del finanziamento da 8 milioni e 475mila euro c’è stata la presa d’atto da parte della Regione dell’impossibilità di mantenere le somme assegnate al Comune di Vittoria, attingendo dal programma Fesr 2014-2020. La necessità è emersa dopo la ricezione da parte della Commissione europea degli indirizzi generali sulla chiusura delle operazioni ammesse a finanziamento con l’ultima finestra del Fondo europeo sviluppo regionale. A fine ottobre era stato chiarito che le opere caratterizzate da esecuzione scaglionata si sarebbero potute trasferire in continuità sulla programmazione 2021-2027, a patto che entro il 31 dicembre scorso fossero oggetto della stipula di un contratto collegato “all’assunzione della relativa obbligazione giuridicamente vincolante”. Fatto questo che non si è verificato per la discarica di Vittoria: “L’intervento non può essere considerato tra le operazioni assoggettate a esecuzione scaglionata – si legge nel decreto firmato dal dirigente generale Calogero Burgio – in quanto non era possibile, entro il 31 dicembre 2023, stipulare un contratto relativo all’affidamento dei lavori”.
I compiti del Comune
Una volta ricevuto l’ok al finanziamento, il compito di seguire l’iter di individuazione delle imprese a cui affidare la bonifica e il relativo monitoraggio delle opere, sia dal punto di vista dell’esecuzione che della loro rendicontazione, sarebbe spettato agli uffici del Comune guidato dal sindaco Francesco Aiello. Proprio il primo cittadino, il 2 ottobre, aveva sottoscritto con l’assessorato ai Rifiuti il disciplinare che regolava i rapporti tra Comune e Regione. I tempi, però, già allora sembravano ristretti. Dal decreto si evince che lo stesso disciplinare, che era stato inviato a Vittoria il 21 settembre, è stato approvato dal dipartimento Acque e Rifiuti il 17 ottobre. È in questa data che il dipartimento provvede al finanziamento dell’intervento, impegnando per il 2023 una somma di poco meno di 230mila euro destinata a pagare metà delle le spese riguardanti le competenze tecniche, Inarcassa e Iva, ma anche i costi per l’indizione e la pubblicità della gara d’appalto.
I tempi per arrivare al progetto
Con meno di due mesi e mezzo di tempo per arrivare all’affidamento, l’epilogo di questa storia è parso segnato già in autunno. Risalendo a ritroso la cronologia degli eventi, emerge che l’invio del progetto esecutivo alla Regione da parte del Comune di Vittoria era stato effettuato il 16 agosto,
oltre un anno e due mesi dopo rispetto a quando – giugno 2022 – era stata approvata il livello di progettazione definitiva, a sua volta ricevuta dalla Regione l’anno precedente. Nel decreto a firma Burgio si citano quattro note, tra fine 2021 e l’estate 2023, con cui il dipartimento “ha richiesto e reiterato al Comune la trasmissione del relativo progetto esecutivo e cantierabile”. In realtà, dagli uffici del centro del Ragusano l’affidamento dell’incarico di redigere la progettazione esecutiva è stato fatto ad aprile 2023.
Ad andare a rilento è stata però anche la fase con cui la Regione ha stilato l’elenco degli interventi ammessi a finanziamento nell’ambito dei fondi – quasi 35,5 milioni di euro – stabziati per la bonifica dei siti inquinati: pubblicato a giugno 2018 il primo avviso per la presentazione delle domande, si è atteso dicembre 2021 per l’approvazione della graduatoria definitiva dei progetti ammessi al contributo.
Cosa accadrà adesso?
Per quanto la revoca del finanziamento imporrà uno stop al percorso fin qui compiuto, la bonifica della discarica di contrada Pozzo Bollente continua a rimanere nell’agenda della Regione. “Si provvederà alla riproposizione dello stesso finanziamento e impegno a valere sulla nuova programmazione”, viene esplicitato nel decreto. Il percorso, però, prevedrà inevitabilmente una nuova predisposizione di tutti gli atti funzionali alla realizzazione dell’intervento di natura contabile e finanziaria. Dagli accertamenti di entrata all’istituzione di capitoli di spesa.
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