Cavalli e Pony appena nato rinchiusi in stalla abusiva a Picanello

Cavalli e pony appena nato rinchiusi in stalla abusiva, scatta il sequestro a Picanello

Cavalli e pony appena nato rinchiusi in stalla abusiva, scatta il sequestro a Picanello

Redazione  |
sabato 13 Aprile 2024

Si sospetta che gli animali fossero impiegati nelle corse clandestine a Catania: ecco cosa è emerso dopo l'intervento dei carabinieri.

I carabinieri del comando provinciale etneo hanno individuato e posto sotto sequestro una stalla abusiva a Picanello, noto quartiere di Catania.

Si tratta di una delle azioni dei militari dell’Arma a tutela dei diritti degli animali, per contrastare i reati di maltrattamento e i fenomeni correlati alle corse clandestine di cavalli.

Ecco il bilancio dell’intervento.

Stalla abusiva a Picanello, scatta il sequestro

I militari della stazione di Catania “Ognina” e quelli del comando carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Catania – con il supporto dei veterinari dell’ASP di Catania, hanno avviato un’efficace e mirata azione repressiva sia nei quartieri storici cittadini, sia nella provincia etnea, attuata su 2 direttrici principali: la prima è quella di cercare di interrompere le gare, la seconda è l’attività di controllo sul territorio con le perquisizioni nelle stalle.

Dopo un’indagine approfondita, i militari hanno denunciato due catanesi di 37 e 30 anni per i reati di “maltrattamento di animali”, “esercizio abusivo della professione veterinaria” e “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura”.

Il 37enne aveva allestito, nel quartiere di Picanello, una stalla assolutamente abusiva poiché prima di ogni tipo di autorizzazione, nella quale erano rinchiusi 4 cavalli (tra cui un piccolo pony nato da pochi mesi). Da ulteriori approfondimenti, è stato accertato che uno dei cavalli risultava essere di proprietà del 30enne il quale, a sua volta, gestiva un’altra stalla situata nei paraggi e risultata regola. Quest’ultimo, però, è stato anche lui denunciato dai carabinieri per avere affidato l’animale al “vicino di stalla” senza le previste autorizzazione e certificazioni.

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Condizioni difficili per gli animali

Nella stalla abusiva, che aveva un tetto di altezza inferiore ai 3 metri, all’interno di un armadio in legno, i militari hanno trovato numerose confezioni di farmaci sia per uso veterinario che per uso umano, oltre a siringhe e garze. Una siringa, inoltre, era stata già riempita con 4 fiale di un forte antinfiammatorio a uso umano, mentre un’altra era stata da poco utilizzata, medicinale utilizzato, solitamente, per non far sentire dolore ai cavali durante le competizioni o impegnativi sforzi fisici.

Il proprietario dei luoghi non è stato in grado di fornire la prescrizione medica necessaria per l’acquisto e la detenzione di quei farmaci, alcuni dei quali, peraltro, possono essere somministrati esclusivamente da medici veterinari o, comunque, sotto la loro diretta supervisione.

Nei box dei cavalli, poi, è stato trovato anche un calesse sportivo che ha confermato l’ipotesi dei militari che gli equidi venissero impiegati per corse clandestine. Al fine di tutelare la salute degli animali, i carabinieri li hanno sequestrati e affidati in custodia giudiziale a uno stabilimento fuori provincia, poiché nella zona non vi erano strutture che li potevano ospitare mentre, i farmaci e l’armadio che li conteneva sono stati posti sotto sequestro.

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