Nel suo spettacolo parlerà del rapporto viscerale che ha col mare, del lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, del suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre
È stato Pierce Brosnan, Russell Crowe, Hugh Grant e Samuel L. Jackson. Nel corso dei decenni Luca Ward è entrato nell’immaginario collettivo degli italiani grazie al doppiaggio.
Pulp Fiction, Matrix e Il Gladiatore sono solo la minima parte dei film cult a cui ha prestato la sua voce. In punta di piedi Luca Ward ci è entrato gradualmente sotto pelle, ed ora risiede indiscutibilmente nel DNA di ognuno di noi. Ma nell’arco della sua vita Luca Ward è molte altre cose oltre una voce: marinaio, attrezzista, bibitaro, teppista, militare, motociclista, padre e… persino John Wick… ultimamente. Luca Ward è stato tutti, nessuno e centomila.
Milazzo, Luca Ward e il rapporto con la sua voce
Nel suo spettacolo ci racconterà del rapporto viscerale che ha col mare, del lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, del suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Luca Ward scherza sul talento che l’ha reso famoso (la voce) e ci racconta del rapporto conflittuale che ha con esso.
La persona, l’individuo, l’artista. Figure spesso inconciliabili ma che, quando hanno la fortuna di sovrapporsi, lo fanno dandoci l’opportunità di scorgere una meravigliosa visione d’insieme. Lo scorcio di un disegno più grande di quanto appaia ad uno sguardo superficiale e poco attento.
Milazzo, Luca Ward: il talento di essere tutti e la fortuna di non essere nessuno
Il talento di essere tutti, la fortuna di essere nessuno. La capacità e la benedizione di essere all’altezza di emergere e spiccare, come la fortuna di potersi divincolare muovendosi suadente nell’ombra, strisciando nelle orecchie degli spettatori per concedersi il lusso poi di dissolversi. Di poter scomparire.
Proprio come fa un prestigiatore. O un marinaio in mare aperto o nel profondo degli abissi. Per raggiungere il cuore dell’individuo. Dentro ognuno di noi grazie al suono avvolgente della sua inconfondibile voce. Un timbro grave che ci trascina nelle profondità del mare. Proprio come i tentacoli di un Kraken. E il naufragar ci è dolce in questo mare. I costi dei biglietti vanno dai 35 ai 40 euro e gli abbonamenti da 90 euro.
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