La disunità d’Italia per l’elettorato fluido - QdS

La disunità d’Italia per l’elettorato fluido

La disunità d’Italia per l’elettorato fluido

sabato 20 Aprile 2024

Classe politica declinante

Giorgia Meloni è il sessantottesima presidente del Consiglio di altrettanti governi, dal 1948 a oggi, circa quattro volte il numero dei Cancellieri tedeschi e dei Primi ministri britannici.
È una storia breve quella di questi settantasei anni, che però non ha insegnato nulla. Carlo Sforza, in un discorso tenuto a Perugia il 18 luglio 1948, ebbe a dire: “Ricordiamoci che la storia è un cimitero di popoli che non seppero guardare verso l’avvenire …”.

L’Italia è nata accorpando tanti pezzi del territorio che non avevano nulla in comune e questa profonda differenza etnica, sociale, storica e umana continua a esserci oggi ed è una delle cause del declino del nostro Paese.
Ci chiediamo cosa hanno in comune le popolazioni dell’Alto Adige (Sud Tirolo) o della Valle d’Aosta con quelle del trapanese o di Gallipoli. Si dirà che gli Stati Uniti sono composti da cinquanta popoli di altrettanti Stati, ma colà vi è una mentalità protestante e anglosassone che consente di “stare insieme”, democraticamente.

Vi è inoltre da pensare come paesi quali la Germania, la Francia e la Gran Bretagna si siano formati intorno alle loro capitali, mentre in Italia Roma è diventata capitale dieci anni dopo la proclamazione dell’Unità e non era parte integrante dell’Italia, in quanto Stato pontificio, bensì un territorio “straniero”. Non possiamo non citare la Francia, che si è formata intorno a Parigi, tant’è che oggi si dice: “Parigi è la Francia”.
Nel diciannovesimo secolo vi furono tre grandi personalità: in Gran Bretagna, Gladstone; in Germania, Bismarck; in Italia, Cavour. Quest’ultimo, al contrario dei primi due, morì poco dopo l’Unità e non poté proseguire l’esecuzione del suo progetto, come fecero Gladstone e Bismarck che governarono per decine di anni.

Tornando al nostro Paese, dobbiamo rilevare con rammarico che la scolarizzazione dei parlamentari è sempre in diminuzione; non solo, ma moltissimi di essi, eletti il 25 settembre 2022, non avevano presentato la dichiarazione dei redditi gli anni precedenti, quindi erano disoccupati ai sensi di legge, il che vuol dire qualche cosa, a pensarci bene.

Vi è un’altra questione da evidenziare e cioè che il continuo declino comportamentale delle capacità di governare ha portato al disgusto di una cospicua parte dell’elettorato, il quale non va più a votare con la conseguenza che il livello medio degli eletti si è abbassato.

Vi è poi da pensare come il sistema elettorale, partito col Mattarellum del 1993, si è via via modificato fino all’attuale legge, proposta dal deputato Rosato, che ha un risultato sorprendente. Di che si tratta? L’attuale maggioranza, che è composta dal sessanta per cento dei seggi della Camera e dal cinquantasette per cento dei seggi del Senato, si è formata con appena il quarantaquattro per cento dei voti, il che significa che non è una vera maggioranza.
Anche in questo caso si può obiettare che Donald Trump fu eletto presidente degli Stati Uniti pur avendo preso circa due milioni di voti in meno della sua competitrice, Hillary Clinton. Ma in quel Paese vi è un particolare sistema elettorale a due livelli, per cui la maggioranza è data dai delegati e non dagli elettori.

Da quanto precede si deduce che non è vera la regola che nella Democrazia è il Popolo che decide, ma una parte minoritaria dello stesso, come abbiamo scritto prima. Quindi non si tratta di una vera Democrazia in quanto governo e maggioranza sono eletti da una minoranza del Popolo e non dal Popolo stesso. Perciò si capisce la bagarre che viene fuori quando si apre un dibattito per modificare la legge elettorale.

Ricordiamo che con la legge costituzionale 1/2021 è stata abbassata l’età degli elettori per il Senato a diciotto anni, il che, da un canto, ha consentito di allargare la platea, ma, dall’altro, abbiamo qualche perplessità su questa innovazione in quanto a diciotto anni ragazze e ragazzi forse non hanno la sufficiente maturità per capire chi votare, con spirito critico e non per sentito dire.

Ricordiamo inoltre che oltre ai seicento parlamentari vi sono ben ottocentottantaquattro consiglieri. Sono grato al grande Sabino Cassese per tante informazioni che ho assunto dal suo libro “Miseria e nobiltà d’Italia”.

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