Incidente in Scozia, la polizia non interviene: morti due coniugi

Tragedia in Scozia, la polizia dimentica di intervenire: coniugi perdono la vita dopo incidente

Tragedia in Scozia, la polizia dimentica di intervenire: coniugi perdono la vita dopo incidente

Redazione  |
venerdì 31 Maggio 2024

Secondo l’inchiesta, all’origine della tragedia un errato sistema di gestione delle chiamate che ha contribuito al decesso delle due vittime.

Una coppia è morta nella propria auto a seguito di un incidente in Scozia. Nessuno era intervenuto in loro soccorso nonostante una telefonata di emergenza di un passante.

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È la terribile storia di una giovane donna britannica, Lamara Bell, e del suo compagno, John Yuill, per la quale la polizia scozzese ha già chiesto scusa e sborsato un milione di sterline come risarcimento danni. I fatti risalgono a nove anni fa quando la coppia ha avuto un incidente sulla M9, in Scozia, vicino Stirtling. I due coniugi sono rimasti per tre giorni tra le lamiere contorte dell’auto finita fuori strada prima dell’arrivo dei soccorsi, giunti solo dopo una nuova chiamata di emergenza.

L’inchiesta per l’incidente in Scozia

Come stabilito dall’inchiesta per l’incidente in Scozia, l’uomo sarebbe morto nell’immediatezza. Lamara Bell sarebbe potuta sopravvivere se la chiamata di emergenza fosse stata registrata correttamente. All’arrivo dei soccorsi, infatti, era ancora viva, ma infine è deceduta in ospedale a causa delle ferite che l’avevano immobilizzata nella vettura.

Secondo l’inchiesta, all’origine della tragedia un errato sistema di gestione delle chiamate che ha contribuito “in modo sostanziale” al decesso delle due vittime coinvolte nell’incidente stradale in Scozia. Vi è stato in pratica un “fallimento organizzativo” nelle procedure di gestione delle chiamate di emergenza da parte della polizia.

La coppia ha, dunque, trascorso tre giorni nella loro Renault Clio prima di essere scoperta l’8 luglio, nonostante la polizia fosse stata precedentemente allertata dell’incidente. Secondo l’indagine, quel giorno la polizia era a corto di personale. Un sergente anziano, dunque, si era offerto volontario per rispondere alle chiamate, ma non era adeguatamente formato. L’uomo aveva annotato la chiamata su un taccuino ma poi non l’avrebbe inserita nel sistema informatico e quindi non è stata intrapresa alcuna azione concreta. Il suo errore non era stato scoperto a causa di una mancanza organizzativa e di gestione della polizia locale.

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