Il caldo estremo può provocare serie conseguenze sulla salute e nei casi più gravi può portare pure alla morte.
Il caldo estremo può provocare serie conseguenze sulla salute e nei casi più gravi può portare pure alla morte. Il calore elevato può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea determinando danni fisici. Il rischio per la nostra vita è più notevole soprattutto se sono presenti già altre patologie pregresse. Le conseguenze del caldo eccessivo sono molteplici e più o meno serie: disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi o di maggiore gravità quali congestione, colpo di calore, disidratazione. Le condizioni di caldo estreme possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di soggetti affetti da patologie croniche preesistenti. Il tasso di umidità nell’aria ha un ruolo fondamentale nell’intensità del calore percepito. L’uomo reagisce diversamente alla medesima temperatura al variare dell’umidità.
Caldo, la sintomatologia riscontrabile
I sintomi che il nostro corpo presenta possono essere svariati quali malessere generale, eccessiva sudorazione, debolezza, nausea, mal di testa, stato confusionale, febbre, pressione arteriosa bassa, ansia e vertigini. Naturalmente non c’è una sintomatologia standard: non è detto che si presentino tutti contemporaneamente e nemmeno con un ordine preciso. Dunque è fondamentale attenzionare i cambiamenti corporei nel corso di un’ondata di calore o di giornate calde. In caso di malessere, infatti, è importante rivolgersi a un medico.
Estate 2024: il piano sul caldo
Il 23 maggio 2024 l’ISS ha diffuso il Piano caldo e ha aggiornato il Sistema nazionale di prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
“Al via il Piano Caldo 2024 finalizzato a prevenire gli effetti negativi delle temperature elevate sulla popolazione con un’attenzione particolare ai soggetti più a rischio (anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza) – si legge negli aggiornamenti disponibili sul sito ufficiale -. I bollettini sulle ondate di calore, pubblicati dal lunedì al venerdì tra metà maggio e metà settembre, vengono elaborati dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio nell’ambito del Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal Ministero della Salute”.
Le attività in programma
“Il sistema operativo è attivo in 27 città italiane e consente di individuare quotidianamente le condizioni meteo-climatiche dannose per la salute – continua la nota -. Dal portale del Ministero è possibile scaricare numerosi opuscoli sulle ondate di calore rivolti alla cittadinanza e agli operatori del settore sanitario e socio-sanitario. Dal 2020 al 2022 in Italia l’eccesso di mortalità di over 65 ha visto un trend in continua crescita. L’estate del 2023, caratterizzata da intensi picchi di calore, mostra però un’importante inversione di tendenza. I dati del Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG) indicano infatti che l’eccesso di mortalità nelle città del Centro-Sud si è ridotto dal +16% del 2022 al +4% del 2023. Contemporaneamente nelle città del Nord si è verificato un calo della mortalità con un eccesso del -5% rispetto all’atteso. Queste cifre evidenziano come sia possibile ridurre l’impatto delle ondate di calore sulla salute dei cittadini tramite misure normative, organizzative e informative”.
Il potenziamento del Piano Caldo
“Il Piano Caldo è stato potenziato nell’ultimo anno attraverso progetti del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute e campagne comunicative realizzate anche in inglese. Per approfondire consulta sul sito del Ministero della Salute la news ‘Estate 2024, attivo il sistema nazionale di prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore’, il sito tematico Ondate di calore e la pagina dedicata ai bollettini sulle ondate di calore, la Circolare del Ministero della Salute n. 14360 ‘Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute – Attività 2024′”.
Attivo il sistema nazionale di prevenzione
Il programma di attività prevede:
- l’elaborazione giornaliera di un bollettino sulle ondate di calore città specifico;
- l’invio al Centro di riferimento locale (CL) competente per gli interventi di prevenzione socio-sanitari;
- la pubblicazione sul portale del Ministero della Salute per l’informazione generale alla popolazione.
Nel bollettino sono indicati 4 livelli di rischio graduato:
- livello 0 – nessun rischio;
- livello 1 – rischio basso previsto per le successive 24-72 ore ;
- livello 2 – rischio elevato previsto per le successive 24-72 ore;
- livello 3 – condizioni di rischio elevato (livello 2) persistenti per 3 o più giorni consecutivi per le successive 24-48 ore.
Il sistema operativo è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto dei soggetti vulnerabili: anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza.
Le città monitorate sono: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo.
Cosa sono le ondate di calore: rischi e come difendersi
“Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione” si legge nel Ministero della Salute.
“Le ondate di calore sono una minaccia per la salute in estate: le persone più a rischio sono gli anziani, i bambini, i pazienti cronici, chi usa certi farmaci, fa lavori all’aperto o vive in condizioni socioeconomiche svantaggiate. Ma gli effetti avversi e la mortalità causati dall’eccessiva calura sono largamente prevenibili, come illustrato nelle linee guida dell’Oms Europa per l’elaborazione di piani d’azione contro il caldo. Il documento, frutto del progetto Euroheat cofinanziato dall’Oms e dalla Commissione europea, spiega come mettere in pratica una buona prevenzione. È necessario attuare una serie di interventi a più livelli, da efficaci sistemi di previsione meteorologica a tempestivi bollettini di allerta sanitaria, dal miglioramento delle condizioni abitative e urbanistiche a una pronta assistenza sanitaria” dice l’Oms.
Le raccomandazioni per fronteggiare l’emergenza caldo
“La prima indicazione è quella di utilizzare i sistemi di risposta alle emergenze già esistenti sul territorio, che essendo già stati testati funzionano meglio di qualsiasi altra soluzione approntata sul momento – spiega l’Oms -. È importante gettare le basi di una pianificazione sul lungo termine, che miri a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e, contemporaneamente, ad adattare attività, opere e comportamenti alle mutate condizioni ambientali.
Il documento scoraggia l’uso massiccio dell’aria condizionata: anche se ci sono pochi dubbi che sistemi di refrigerazione dell’aria sono protettivi per le persone a rischio, ricorrere estensivamente a questi impianti comporta un grande consumo di energia e massicce emissioni di gas a effetto serra, con il risultato di peggiorare la situazione ambientale. Migliorare l’edilizia e usare tutte le accortezze per ridurre l’esposizione al caldo sono invece strategie efficaci, che non richiedono eccessivo consumo energetico”.