È stato eletto con 13.717 voti, pari al 61% contro il 39% di Grazia Cosentino. Una vittoria schiacciante: esulta il centrosinistra, mentre il centrodestra deve prepararsi per cinque anni di opposizione
GELA – La città si è svegliata in una nuova stagione della politica. Ha un nuovo sindaco: è Terenziano Di Stefano. La sua vittoria si è profilata nell’immediatezza, sin dal conteggio dei voti ai primi seggi, il trend parlava chiaro. Alle 18.15 del 24 giugno, poco più di tre ore dopo l’inizio dello scrutinio, il risultato definitivo ha determinato la vittoria bulgara.
Vittoria schiacciante per Terenziano Di Stefano
Terenziano Di Stefano è sindaco con 13.717 voti pari al 61% contro il 39% di Grazia Cosentino che ha ottenuto 8.739 voti. Le schede bianche sono state 66, quelle nulle 260. Una vittoria schiacciante per nulla prevista con questi numeri se si considera che la competitor Grazia Cosentino lo prevedeva al primo turno. Il centrodestra incassa l’ennesima sconfitta macroscopica segno di una frantumazione che non ha mai portato alla vittoria ed ha sempre lasciato la città in mano agli avversari. Si vocifera di un possibile colpo basso di elementi interni alla coalizione.
Di fatto il candidato Salvatore Scerra ha rappresentato l’ago della bilancia e avrebbe consegnato i suoi voti alla sinistra per dimostrare alla casa da cui proviene, Fratelli d’Italia, che se avesse accettato la sua candidatura la vittoria sarebbe stata la sua. La coalizione di Di Stefano riconosce di aver saputo tenere unito il gruppo ma anche di aver saputo parlare al cuore della città. Una vittoria degli alleati ma soprattutto del candidato che si è presentato nel modo giusto agli elettori, facendo dimenticare loro che ha fatto parte della giunta uscente considerata statica e poso produttiva.
Idee chiare sul futuro della Casa Albergo dell’Eni, del porto e dello sviluppo turistico
Sposato e padre di due ragazzi adolescenti, 44 anni, perito industriale, è stato assessore allo sviluppo economico della giunta Greco uscente, per tre anni e 6 mesi. Da anni accarezza il sogno della sindacatura ed ha le idee chiare sul futuro della Casa Albergo dell’Eni, del porto e dello sviluppo turistico. Dal momento in cui si è configurata la sua elezione il comitato elettorale ha cominciato a far festa insieme al nuovo sindaco. Poi il corteo spontaneo si è diretto verso il Palazzo di Città dove i festeggiamenti sono proseguiti in sala consiliare.
Di Stefano è stato sostenuto dalle liste: De Luca Sub Chiama Nord; Partito Democratico, Una buona idea, Movimento 5 stelle, Lista Melfa; Autonomisti per Gela, Pco. La candidata del centrodestra , Cosentino, ex dirigente comunale, riferimento tecnico di Impianti Srr, era sostenuta da ‘Fratelli d’Italia’, Italia Viva, Forza Italia, Nuova Democrazia Cristiana e Lega Salvini. “Ringrazio la città che ha creduto in me – ha detto subito dopo aver appreso il risultato – da domani subito al lavoro per risolvere i problemi più urgenti, primo fra tutti quello dell’acqua”.
Il componente della segreteria nazionale del Partito democratico Peppe Di Cristina ha espresso soddisfazione per la grande vittoria del centro sinistra. “Si apre una nuova stagione per Gela. Il dato del Pd dimostra che è un partito vivo e che può battere le destre” dice mentre si concede ai fotografi, insieme al leader del M5s Nuccio Di Paola che condivide con lui l’idea del campo largo.
Tensione alle stelle nel centrodestra che ha perso consensi al ballottaggio: dovrà condurre una seria riflessione sugli errori commessi e prepararsi a cinque anni di opposizione. Il laboratorio PeR di Miguel Donegani continua a restare dell’idea dell’opposizione e votare tutti gli atti di Di Stefano che vanno in direzione progressista e di sinistra.