Incendi, Regione investe sulle vasche per raccolta d'acqua

Vasche per la raccolta dell’acqua per contrastare l’emergenza incendi: l’investimento della Regione

Vasche per la raccolta dell’acqua per contrastare l’emergenza incendi: l’investimento della Regione

Simone Olivelli  |
sabato 13 Luglio 2024

Questi strumenti serviranno per rifornire gli elicotteri

Messi da parte gli auspici di Schifani circa le piogge fuori stagione che avrebbero dovuto compensare, come successo l’anno scorso a maggio e giugno, le carenze autunnali e invernali, la Sicilia fa ormai i conti con la conclamata siccità. Accanto alle preoccupazioni di agricoltori e ambientalisti, si affiancano quelle di chi dell’acqua non può fare a meno perché di mestiere spegne gli incendi.

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È di pochi giorni fa la firma di un decreto del dirigente dell’area 3 del Comando del Corpo forestale che ufficializza l’acquisto di vasche di raccolta. La fornitura è stata disposta nei giorni in cui il settore antincendio è finito al centro di una nuova polemica legata alle presunte inadeguatezze tecniche delle autobotti acquistate dalla Regione per rinnovare il parco mezzi, ma che a detta di autisti e operai non sarebbero adatte a operare in terreni rurali.

La raccolta d’acqua

“Occorre procedere con urgenza all’acquisto per poter meglio fronteggiare le emergenze insorgenti nel corso del contrasto agli incendi”. La motivazione fa parte delle premesse al decreto che ha portato alla conclusione della trattativa diretta che gli uffici del Corpo forestale hanno concluso – per un importo di quasi 122mila euro – con la ditta lombarda Ecosystem. In totale saranno 17 le vasche d’accumulo che arriveranno in Sicilia, per poi essere smistate in giro per l’Isola nei punti più utili ad arginare i pericoli connessi alla propagazione degli incendi. Un fenomeno che l’anno scorso ha causato la morte di sette persone e la distruzione di migliaia di ettari di terreno, ma che quest’anno potrebbe risentire della “difficoltà di approvvigionamento di acque in concentrazioni utili al prelevamento massivo per le attività di antincendio boschivo in prossimità di fuochi sviluppatisi nell’entroterra o nelle zone più impervie del territori”, si legge nel documento firmato dal dirigente Filippo Principato.

Utili agli elicotteri

Le vasche serviranno ai mezzi aerei della Regione Siciliana per rifornirsi d’acqua durante le operazioni antincendio. Anche quest’anno il Corpo forestale potrà usufruire di una flotta di dieci elicotteri messa a disposizione da tre aziende, due delle quali aggiudicatarie di tutte le gare d’appalto che si sono svolte dal 2018 in poi in Sicilia.

Fino a qualche mese fa, il governo Schifani sperava di poter contare anche sull’utilizzo di due mezzi più pesanti, capaci di stare in volo anche con condizioni di forte vento, ma la procedura di gara indetta in primavera è andata deserta.

La possibilità di rifornirsi dalle vasche di accumulo sarà fondamentale non solo per consentire agli elicotteri di raggiungere i punti di approvvigionamento in maniera più agevole, pur rimanendo nell’entroterra, ma anche perché ridurrà il ricorso all’acqua del mare. Nei mesi scorsi, quando i dati andavano via via a consolidare la possibilità che l’estate siciliana fosse all’insegna della siccità, c’era stato chi aveva messo in guardia dall’uso dell’acqua salata per le operazioni di spegnimento. Un avvertimento legato anche agli effetti negativi sui suoli, specialmente sul fronte della desertificazione.

La polemica sui braccianti a Enna

Intanto anche la giornata di ieri non è stata esente da polemiche. A sollevare l’ultima è stato il sindacato Sifus, che ha preso posizione contro quanto deciso dal Comitato paritetico bilaterale provinciale di Enna, organismo in cui siedono sia rappresentanti dell’apparato burocratico della Regione che dei sindacati confederali.

Nel mirino è finita una disposizione che prevede che gli stagionali addetti alla manutenzione dei boschi debbano sospendere le attività dal 31 luglio al 16 settembre. “La Sicilia è fucina di scienziati e non lo sappiamo né noi né, evidentemente, il presidente Schifani che nelle settimane scorse aveva proclamato l’emergenza incendi lungo il periodo estivo”, ha denunciato il segretario generale di Sifus Maurizio Grosso. “Mentre i boschi bruciano, anziché aumentare i presidi per proteggerli anche nelle ore pomeridiane, coloro che si riempiono la bocca circa il loro impegno antincendio, come i dirigenti regionali e Cgil, Cisl e Uil, mandano a casa gli operai forestali”, ha concluso il segretario.

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