Il M5s trapanese riparte da risultati contrastanti - QdS

Il M5s trapanese riparte da risultati contrastanti

Il M5s trapanese riparte da risultati contrastanti

giovedì 25 Luglio 2024

Il voto di giugno è stato “double face”: i pentastellati si sono difesi nella tornata delle europee mentre hanno avuto una debacle alle elezioni comunali. Si guarda ai prossimi appuntamenti

TRAPANI – C’è poco da dire, i dati parlano chiaro. C’è però tanto da fare. Conclusa la pausa estiva, tutti al lavoro. Il voto di giugno è stato double face per i grillini trapanesi. Si sono difesi alle Europee, si sono schiantati alle comunali. Erano in prima linea a Castelvetrano con il loro sindaco Enzo Alfano. Dopo le elezioni hanno potuto raccogliere soltanto macerie. Primo cittadino e lista – il Movimento ha scelto di andare al voto da solo – sotto la soglia del 5%.

Nel 2019 la vittoria pentastellata, arrivata al ballottaggio, aveva posto la città in una dimensione nazionale. L’ex leader Luigi Di Maio si era presentato a Castelvetrano per dire che nel territorio di Matteo Messina Denaro – il boss era ancora latitante e soprattutto vivo – stava cambiando tutto. Nel 2023 il Movimento è stato cancellato dal voto ed il sindaco archiviato. Un dato devastante che la coordinatrice comunale di Trapani Francesca Trapani prova a derubricare in deludente. “Bisogna ammettere che nel caso di Castelvetrano forse non abbiamo saputo comunicare con efficacia l’azione amministrativa del sindaco Alfano che ha preso un Comune sull’orlo del default e l’ha riportato ad una condizione di quasi normalità tornando ad assicurare servizi che erano stati completamente cancellati dalla agenda del Comune”.

Il rilancio del Movimento cinque stelle

L’ex consigliera Trapani non è soltanto una dirigente del capoluogo ma rappresenta uno dei punti di forza che dovranno incaricarsi del rilancio del Movimento. Non molla la presa su Alfano: “Ha riportato a Castelvetrano quella legalità e quel controlli sui tributi locali che mancavano da anni. L’individuazione di 5.000 evasori che non pagavano nulla alle casse comunali non ha rappresentato il migliore viatico per la rielezione. L’azione amministrativa però è senza dubbio stata positiva. Se amministrare bene porta alla mancata rielezione sono gli altri che dovrebbero interrogarsi, prima che noi”.

Giustificazioni e motivazioni s’imbattono però su quel 4% che pesa come un macigno. L’ex presidente del consiglio grillino Patrick Cirrincione è anche il coordinatore provinciale dei grillini. È stato pure un papabile nella fase delle trattative con le forze di centrosinistra. Ed è un altro punto di riferimento per il recupero di voti ma soprattutto di consenso e spazi politici. Ma per raggiungere quest’obiettivo bisogna prima essere consapevoli di ciò che è accaduto: “L’8 e 9 giugno gli elettori hanno espresso il loro gradimento nei confronti del Movimento Cinque Stelle, secondo partito a Castelvetrano alle elezioni Europee con 2.542 voti pari al 18,77% e contemporaneamente hanno bocciato la proposta amministrativa con 675 voti pari al 4,40% per il candidato sindaco e 660 voti, pari al 4,59%, per la lista. È un dato che impone una seria riflessione e dal quale occorrerà ripartire. È evidente che il territorio crede ancora agli ideali portati avanti dal Movimento ma non ha dato fiducia a chi è stato proposto per declinarli”.

La terza forza della ripresa grillina ha invece la sua base all’Assemblea regionale siciliana. Cristina Ciminnisi è stata finora al centro di tutte le battaglie del Movimento: il secco no al deposito di scorie radioattive a Trapani o a Calatafimi-Segesta; l’appello a fare presto e bene per il recupero di uno dei simboli del capoluogo, la Colombaia; la denuncia, senza se e senza ma, dell’abbandono del quartiere Villa Rosina di Trapani, ancora alla prese con le opere di urbanizzazione. In prima linea pure nella gestione del territorio per le energie rinnovabili e per la crisi idrica. Ma a volte la sfida è anche simbolica. Così per l’onorevole Ciminnisi la nuova sede di Trapani del Movimento è “una nuova casa per cittadini attivi o che abbiano voglia di attivarsi per dare il proprio contributo per far crescere il nostro territorio. Una sede che sarà un presidio per tutta la città e un luogo di aggregazione dove ci possiamo mettere in gioco per costruire insieme nuove prospettive politiche”.

Il voto di giugno ha riguardato anche Mazara del Vallo

Ma lì la storia è lunga. Non c’era la lista e non c’erano candidati del Movimento. Acqua passata. Cirrincione la fa scorrere: “Occorre mettersi a lavorare per assicurare la presenza del Movimento in occasione del prossimo appuntamento elettorale per il rinnovo delle amministrazioni di Campobello di Mazara, Favignana, Gibellina e Marsala. Sono convinto che la strada da seguire sia quella dell’attenzione al territorio attraverso lo strumento dei gruppi territoriali. Non per nulla il primo gruppo territoriale che si è costituito in provincia è stato proprio quello di Marsala”.

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