Uffici giudiziari in viale Africa, il punto sull'andamento dei lavori

Cittadella giudiziaria in viale Africa, luglio 2025 termine per la consegna: ritardi nei lavori?

Daniele D'Alessandro

Cittadella giudiziaria in viale Africa, luglio 2025 termine per la consegna: ritardi nei lavori?

Simone Olivelli  |
domenica 18 Agosto 2024

Dovrebbero concludersi il prossimo luglio, ma indiscrezioni provenienti da più parti parlano di andamento a rilento delle opere

Qual è la situazione nel cantiere per la realizzazione della nuova cittadella giudiziaria? Sulla carta i lavori per la costruzione degli uffici in viale Africa dovrebbero concludersi il prossimo luglio, ma negli ultimi mesi indiscrezioni provenienti da più parti hanno confermato l’andamento a rilento delle opere, dando più che probabile il superamento dell’estate 2025 prima di vedere completato il palazzo su cui, già molto prima che i macchinari entrassero in funzione, si sono condensate le polemiche di chi – associazioni ambientaliste e comitati cittadini – avrebbe voluto quel tratto di costa liberato dal cemento. Le richieste, però, non sono state accolte e adesso a tenere banco è il cronoprogramma. Verrà rispettato o no?

Il progetto che non convince

In viale Africa, lì dove un tempo c’era il palazzo delle Poste, in questi giorni di metà agosto non si lavora. Il cantiere è stato sospeso per consentire agli operai di trascorrere qualche giorno di ferie a casa, fissando la ripresa delle attività all’inizio della prossima settimana.
A quasi due anni dalla stipula del contratto tra il Genio civile di Catania e l’impresa Ingegneria Costruzioni Colombrita, di lavoro da fare, ce n’è ancora parecchio. Dal sito della Regione è possibile ricostruire l’elenco dei pagamenti finora erogati alla società per i cosiddetti stati di avanzamento lavori: al momento sono tre, per singoli importi che si aggirano poco sopra il milione di euro, più altrettanti del valore di qualche centinaio di migliaia di euro collegati all’aggiornamento dei prezzi dei materiali.
Nel complesso – stando a quanto appreso dal Quotidiano di Sicilia – la somma trasferita all’azienda è pari a circa il 18 per cento delle opere previste. Tuttavia, sul punto va sottolineato come tra i lavori eseguiti e la corresponsione dei pagamenti non c’è una diretta proporzionalità rispetto alla totalità del progetto. In altre parole, ci sono lavorazioni che hanno un valore economico maggiore e altre che, pur richiedendo diverso tempo per essere realizzate, hanno costi inferiori.
In ogni caso, già in primavera fonti vicine alla stazione appaltante avevano confermato a questa testata un rallentamento nell’andamento dei lavori legato – secondo l’impresa esecutrice – a lacune nel progetto adottato dalla Regione, dopo l’indizione di un concorso di idee che è stato vinto da un raggruppamento di professionisti guidati dallo studio associato Stancanelli-Russo.
Tali osservazioni hanno portato ad attriti tra stazione appaltante e impresa: la prima non ha mancato di fare presente che la gara d’appalto che ha assegnato i lavori di costruzione è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, quindi tenendo conto delle migliorie proposte al progetto. Per il Genio civile, dunque, Ingegneria Costruzioni Colombrita era a conoscenza dei dettagli del progetto già al momento di partecipare alla gara.

La variante e il subappalto

Il 2024 è iniziato con il via libera – l’approvazione risale a poco prima di Natale – a una variante suppletiva con cui la stazione appaltante ha autorizzato l’aumento dell’importo dei lavori di oltre un milione e mezzo di euro. Una scelta che ha portato il valore del contratto a superare i 27 milioni di euro.
Nonostante ciò, le criticità nel cantiere non sono state risolte e l’impresa, pur andando avanti nella realizzazione delle opere, non ha mancato a più riprese di segnalare al Genio civile le problematiche che condizionano le attività nel cantiere. Prossimamente, forse già a settembre, la questione potrebbe arrivare all’attenzione del collegio consultivo tecnico, l’organo previsto dal codice dei contratti per dirimere le controversie tra stazioni appaltanti e imprese.
Tra le ultime novità in questa storia c’è l’approvazione, arrivata a metà giugno, di un contratto di subappalto: a eseguire lavori di realizzazione di opere in calcestruzzo armato sarà la Pgs, ditta di Belpasso amministrata dal 39enne Giuseppe Piana. Il valore dei lavori che è stato affidato alla Pgs si aggira sui 550mila euro, pari a poco più del due per cento dell’importo complessivo dell’appalto.

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