Scuola, tutte le novità per l'anno scolastico 2024-2025

Scuola, si avvicina l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025: tutte le novità

Scuola, si avvicina l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025: tutte le novità

Redazione  |
giovedì 22 Agosto 2024

Il ritorno tra i banchi di scuola è ormai dietro l'angolo: diverse novità attendono gli studenti italiani per il nuovo anno

Le vacanze estive sono ormai agli sgoccioli, anche il mese di agosto sta per concludersi e l’inizio della scuola è ormai dietro l’angolo. Diverse novità attendono gli studenti italiani al loro rientro tra i banchi. Nonostante le richieste di riaprire le scuole a ottobre per ovviare alle altissime temperature, l’anno scolastico 2024-2025 inizierà già il 5 settembre per gli alunni della provincia autonoma di Bolzano, mentre nel resto d’Italia la riapertura delle scuole è prevista tra l’11 e il 16 settembre. Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Anno scolastico 2024-2025: quando inizia la scuola?

 I primi a rientrare in classe, il 5 settembre, saranno gli alunni della provincia autonoma di Bolzano. Nelle altre regioni la ripresa delle lezioni è un po’ a blocchi, grazie all’autonomia scolastica che permette di decidere quando fare partire l’anno scolastico. Gli studenti rientreranno in classe, a seconda di dove vivono, tra l’11 e il 16 settembre.

Calendario anno scolastico 2024-2025: in Sicilia si parte il 12 settembre

Dopo il ritorno a scuola, il 5 settembre, degli studenti della provincia autonoma di Bolzano, lunedì 9 settembre toccherà a quelli della provincia autonoma di Trento. Mercoledì 11 settembre riaprono le scuole di Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Il giorno dopo, cioè il 12 settembre, tornano tra i banchi i ragazzi e le ragazze di Lombardia, Campania, Sicilia, Sardegna e Molise. Gli ultimi a tornare a scuola sono gli studenti di Lazio, Puglia, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria, Liguria, Abruzzo e Basilicata: per loro la data di inizio è fissata per lunedì 16 settembre.

Festività e vacanze 2024-2025: quando chiudono le scuole?

 Come ogni anno scolastico, anche per il 2024-2025 sono previsti alcuni giorni durante i quali le scuole rimarranno chiuse per le festività nazionali. Ecco tutte le date:

1 novembre 2024: Tutti i Santi
8 dicembre 2024: Immacolata concezione
25 dicembre 2024: Natale
26 dicembre 2024: Santo Stefano
1 gennaio 2025: Capodanno
6 gennaio 2025: Epifania
20 aprile 2025: Pasqua
21 aprile 2025: Lunedì dell’Angelo
25 aprile 2025: Festa della Liberazione
1 maggio 2025: Festa del Lavoro
2 giugno 2025: Festa nazionale della Repubblica

A.S. 2024-2025: quando finisce la scuola?

A norma di legge, il calendario scolastico non può prevedere meno di 200 giorni di lezione. Di conseguenza, chi inizia prima la scuola o fa più vacanze o finisce prima. Viceversa, chi tornerà a scuola più tardi o avrà meno vacanze nel corso dell’anno scolastico, oppure finirà le lezioni più tardi. La data di fine delle lezioni è compresa, a seconda della regione in cui si vive, tra il 6 e il 13 giugno; il 30 giugno per le scuole dell’infanzia.

Banditi gli smartphone in classe

Tra le novità che gli studenti devono assolutamente conoscere c’è il divieto di portare gli smartphone a scuola. Il governo e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, portano avanti una battaglia contro l’uso dei telefonini in classe o, comunque, negli istituti scolastici. A partire dal primo giorno di scuola sarà vietato utilizzarli anche a scopo didattico (cosa che finora era possibile previa autorizzazione dei docenti). Il divieto riguarda tutti gli alunni fino alla scuola secondaria di primo grado, cioè le scuole medie. Esistono, ovviamente, alcune eccezioni. 

Smartphone in classe vietati: le eccezioni

Tuttavia, resistono delle eccezioni. Per esempio, potranno portare con sé il proprio smartphone gli studenti con disabilità e disturbi dell’apprendimento

Divieto di telefonini a scuola: posso portare un tablet?

La proibizione di portare a scuola gli smartphone non riguarda altri dispositivi come computer e tablet. Tuttavia, per poterli utilizzare bisognerà chiedere l’autorizzazione agli insegnanti. Chi non rispetta il divieto rischia sanzioni disciplinari.

Ritorno a scuola: cambia il voto in condotta?

La riforma del ddl Valditara non è stata approvata. Tuttavia, non appena la modifica passerà definitivamente il vaglio del Parlamento, cambieranno diverse cose. Infatti, con il 5 scatterà la bocciatura e un 6 in condotta negli istituti superiori equivarrà a un debito in educazione civica. La conseguenza è che si dovrà poi sostenere un esame al rientro dalle vacanze estive. E questo esame, che consisterà in un elaborato sui temi della cittadinanza attiva e solidale, sarà obbligatorio per poter essere promossi all’anno successivo.

Anno scolastico 2024-2025: no al bullismo

 Norme severe per gli studenti aggressivi e violenti: rischieranno di essere bocciati. Infatti, secondo le norme contro il bullismo, di cui è vittima un adolescente su cinque, il loro comportamento potrebbe fruttare un 5 in condotta o anche meno. A questo punto scattano le regole che prevedono l’esame al rientro delle vacanze a causa del debito in educazione civica per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado o la bocciatura per le scuole medie. 

Ritorno a scuola a settembre: cambia l’educazione civica

 A proposito di educazione civica, sono previste modifiche anche per questa materia. Le ore da dedicarvi saranno almeno 33. Insegnanti e studenti dovranno affrontare anche capitoli come la dipendenza dagli stupefacenti e la dipendenza da web e social media. Inoltre, sono previste lezioni su educazione finanziaria e risparmio. Per quanto riguarda la sostenibilità, sull’ambiente i nostri docenti fanno meglio di molti colleghi esteri.

Sospensioni: cosa succede agli studenti

 Cambiano anche le regole sulle sospensioni. Ancora le modifiche non sono state approvate, ma già si conoscono le novità in arrivo. Gli studenti che verranno allontanati da scuola fino a due giorni dovranno partecipare ad attività di riflessione e approfondimento sui motivi e le conseguenze del gesto che li ha portati a essere sospesi. Dopo queste attività, saranno chiamati a discutere del loro gesto, delle conseguenze e delle riflessioni fatte in un elaborato. Nel caso, invece, che la sospensione dalle lezioni sia più lunga, quindi da tre giorni in su, gli alunni dovranno partecipare alle attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate con la propria scuola. Infatti, il ministro Valditara ha annunciato l’obbligo di volontariato per gli studenti sospesi. Sarà il consiglio di classe a decidere la durata di queste attività, che potrebbero proseguire anche dopo la fine dell’anno scolastico.

Docenti e ritorno a scuola: le novità

Alcune modifiche riguardano gli insegnanti. In particolare è prevista la figura di docente-tutor e docente-orientatore alle scuole medie e arrivano le sanzioni per chi aggredisce i professori o le professoresse. 

Aggressioni agli insegnanti: multe severe

Le aggressioni ai prof sono in aumento. Arrivano punizioni severe per quegli studenti che aggrediscono i loro docenti. In particolare, chiunque dovesse mettere in atto comportamenti violenti nei confronti di qualsiasi membro del personale scolastico rischia una multa da 500 euro a 10mila euro. Questi soldi andranno versati all’istituto scolastico e non comprendono l’eventuale risarcimento del danno alla persona. Ovviamente, gli aggressori sono passibili anche di conseguenze penali. Per tenere a bada comportamenti di questo tipo nasce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico. Tra i suoi compiti c’è anche quello di promuovere attività e percorsi di formazione e sensibilizzazione sul problema della violenza fisica e verbale contro gli insegnanti.

Infortuni nelle scuole: scatta l’assicurazione

 Tra le novità dell’a.s. 2024-2025 c’è il debutto della copertura assicurativa più estesa per studenti e insegnanti. Si tratta di una innovazione introdotta dal decreto Lavoro, cioè la legge n. 85 del 3 luglio 2023. Le norme che hanno rafforzato le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni, prevedono anche l’estensione dell’ambito dove si applica l’assicurazione Inail. Fino allo scorso anno l’assicurazione contro gli infortuni era prevista solo per laboratori e palestre, adesso sarà estesa a ogni ambiente dell’istituto scolastico.

Scuola, docenti tutor e orientatori: cosa sono?

 Queste due figure, introdotte nell’ambito delle riforme previste dal Pnrr, avevano già debuttato lo scorso anno nelle scuole secondarie di secondo grado, cioè licei e istituti professionali. A partire dall’anno scolastico 2024-2025 potrebbero essere presenti anche alle scuole medie. Il compito di docente tutor e orientatori è quello di formare, indirizzare e supportare gli studenti in maniera che possano decidere con più consapevolezza sul loro futuro. 

Istituti tecnici e professionali: la riforma del 4+2

In 150 istituti superiori italiani, per la prima volta verrà utilizzato un nuovo modello di scuola che prevede che gli studenti facciano 4 anni di superiori e poi due di formazione specializzata presso gli ITS Academy, cioè le scuole di eccellenza ad alta specializzazione dove si consegue il titolo di tecnico superiore. Questa formazione sarà anche supportata da percorsi integrati con le aziende e verrà dato più spazio alle attività di laboratorio e ai PCTO, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, cioè l’ex alternanza tra scuola e lavoro.

ComUnica, la scuola digitalizzata

È ormai entrata nel vivo l’esperienza di ComUnica, il portale digitale che permette la condivisione di dati e documenti per tutta la durata del percorso scolastico. Le famiglie hanno già inserito i dati aggiuntivi per le iscrizioni nelle scuole primarie e secondarie e molti italiani lo hanno utilizzato per iscrivere i propri figli alle scuole secondarie di secondo grado.

Riapertura scuole a settembre: cosa cambia per gli alunni stranieri

 Nell’anno scolastico 2024-2025 partiranno nuove iniziative di sostegno per gli studenti stranieri. Queste attività si terranno in orario extra-curricolare. Per esempio, viene potenziato l’insegnamento della lingua italiana durante questa fascia oraria. Nelle classi con almeno il 20% del totale di alunni stranieri arriva un insegnante dedicato.

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