Cinque candidati al Consiglio hanno presentato ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento delle operazioni elettorali. Il sindaco, un consigliere e anche il Comune si sono costituiti parte civile
RACALMUTO – Chiuse le elezioni amministrative a Racalmuto e già è tempo di ricorsi.
Cinque candidati al consiglio comunale, tre candidati nella lista “Racalmuto riparte” che sosteneva il candidato sindaco Salvatore Petrotto: Michelangelo Romano, Eduardo Chiarelli e Angelo Guagliano e due, Luigi Scimé e Giuseppe Di Falco, che invece erano candidati con la lista “Racalmuto un paese per tutti” che sosteneva la candidatura a sindaco di Salvatore Picone, hanno presentato ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento delle operazioni elettorali e della proclamazione degli eletti delle amministrative.
Il fenomeno della cosiddetta ‘scheda ballerina’
“Dietro l’apparente minimo scarto – è stato scritto nel ricorso dai candidati consiglieri comunali – tra il numero delle schede autenticate, come risultante dai verbali delle sezioni, e quello delle schede autenticate adoperate dagli elettori e quelle non utilizzate, può nascondersi il fenomeno della cosiddetta ‘scheda ballerina’. Un fenomeno che consiste nel far uscire anticipatamente dal seggio una scheda bianca già vidimata che verrà poi compilata da terzi e consegnata per essere inserita nell’urna all’elettore compiacente o coartato il quale, a sua volta, entrando nel seggio, da un lato ritira a sua volta una ulteriore scheda bianca già vidimata che consegnerà all’esterno del seggio a terzi per la ripetizione dell’analoga procedura e, dall’altro, depositerà nell’urna non già quest’ultima, ma quella precompilata consegnatagli all’esterno del seggio”. Il ricorso adduce anche violazioni in merito “all’anomala fessurazione dell’urna elettorale e mancata suggellazione”.
Al fine di resistere a tale ricorso, si sono costituiti in giudizio proprio il sindaco Calogero Bongiorno, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, il Comune di Racalmuto, con il patrocinio dell’avvocato Giuseppe Impiduglia e anche il consigliere Angelo di Vita con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi; i difensori ritengono che il ricorso sia inammissibile e infondato giacchè, nel corso delle operazioni di voto e di spoglio, non si è verificata alcuna irregolarità idonea ad incidere sulla correttezza delle operazioni elettorali.
Il Tar Palermo ha fissato l’udienza di discussione del ricorso elettorale per il 18 dicembre 2024.