Estorsione a ultrasessantacinquenne a Catania, tre indagati: nomi

NOMI | I furti e l’estorsione all’azienda agricola: in tre finiscono in carcere nel Catanese

NOMI | I furti e l’estorsione all’azienda agricola: in tre finiscono in carcere nel Catanese

Redazione  |
giovedì 29 Agosto 2024

L'indagine è stata condotta dalla Procura di Catania.

Lo scorso 8 agosto, in seguito alle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa e di Augusta e i carabinieri di Paternò hanno operato un arresto e due fermi a carico di tre indagati per estorsione aggravata ai danni di un ultrasessantacinquenne.

I fatti sarebbero stati commessi ad Acireale e Paternò nel mese di luglio e nei primi giorni del mese di agosto.

Estorsione a ultrasessantacinquenne a Catania, tre indagati: nomi

I militari hanno arrestato Sebastiano Giuffrida (classe ’72) ed eseguito due fermi a carico di Marco Isaia Coriolano (classe ’94) e Santo Molino (classe ’80). Sono accusati di estorsione, aggravata dall’aver perpetrato il reato in più persone riunite e contro un soggetto ultrasessantacinquenne.

Le indagini

Le indagini hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi indiziari che dimostrerebbero il coinvolgimento degli indagati in due gravi episodi di azioni predatorie commesse ai danni del titolare di un’azienda agricola e del padre dello stesso.

Le attività investigative, tempestivamente svolte, hanno consentito di ricostruire compiutamente la dinamica dell’estorsione. Gli indagati avrebbero inizialmente prospettato alle persone offese di pagare la somma di 6.000 euro, pena la mancata restituzione di beni (un escavatore e una trincia di uso agricolo), in precedenza alle stesse sottratti, in data 25 luglio 2024, da una delle loro proprietà (situata ad Augusta, in località Loco Grande), con l’ulteriore condizione di impiegare l’escavatore per compiere un furto con la tecnica della spaccata, per poi accordarsi sulla somma di 2.500 euro per ottenere l’escavatore (poi in effetti restituito) e per una somma pari a 1.200 euro per la consegna della trincia.

La denuncia delle vittime di estorsioni e le successive indagini, con la predisposizione di un servizio di controllo della fase della consegna del secondo rateo della somma richiesta a titolo estorsivo per il recupero delle macchine agricole, culminato con l’arresto, in località Sferro, frazione del comune di Paternò, del soggetto colto in possesso delle banconote consegnate dalle vittime e il contestuale fermo nei confronti degli altri due correi.

Dopo le operazioni di rito, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.

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