La discussione sulla relazione del Defr 2025 - 2027 all'Ars

Defr 2025-2027, è scontro all’Ars: dalla sanità alla siccità, l’opposizione chiede risposte

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Defr 2025-2027, è scontro all’Ars: dalla sanità alla siccità, l’opposizione chiede risposte

Mauro Seminara  |
martedì 17 Settembre 2024

De Luca non dà "neanche il 18 politico", il PD parla di "visione assente", il M5S di "situazione disastrosa": dibattito infiammato all'Ars.

Battesimo d’aula per il neo assessore all’Economia siciliana Alessandro Dagnino con l’esposizione della relazione di accompagnamento al Defr 2025-2027, che ha avviato la discussione sul documento all’Ars.

Esposti in rassegna i dati positivi di crescita e sviluppo della Sicilia, la discussione ha visto in pole position Cateno De Luca, di Sud chiama Nord, primo ad intervenire con una drastica bocciatura del documento e dell’assessore, cui ha dichiarato di non meritare “neanche il 18 politico”, con riferimento ai titoli accademici di Dagnino. De Luca ha sottolineato che nel Defr non è presente il ponte sullo Stretto di Messina e che è superficiale in materia di emergenza idrica.

La discussione sulla relazione del Defr 2025 – 2027 all’Ars

Anche le province, per De Luca, sono un tema non adeguatamente trattato nella programmazione 2025-2027 come la questione dei rifiuti: “Tra la teoria e la pratica c’è un abisso che si chiama ‘amministrare’; sui rifiuti un altro fallimento che ha caratterizzato il centrodestra”.

Secondo De Luca non funziona la differenziata in buona parte della Sicilia, e negli inceneritori per cui sono stanziati 700 milioni di euro non è previsto il trattamento dell’umido. “Dobbiamo svendere anche l’aria che respiriamo alle lobby?”, ha tuonato De Luca contestando la gestione dei rifiuti in Sicilia. Chiosati i dieci minuti di intervento di De Luca con: “Mi dispiace assessore, ma il suo debutto è da bocciare; il suo debutto non è neanche da 1 politico”.

Michele Catanzaro, capogruppo del PD, ha invece subito puntato il dito sulla sanità chiedendo per tramite del presidente di turno quando il presidente della Regione verrà in aula a relazionare. “Siamo anche in grado di non partecipare più ai lavori d’aula fino a quando non tratteremo il tema della sanità”, ha affermato Catanzaro nel corso del suo intervento. Sul Defr, per il PD, dal Defr “emerge uno scollamento con i reali problemi della Sicilia”.

I temi al centro dell’interesse dell’opposizione

Lavoro, liste d’attesa in sanità, infrastrutture da terzo mondo, la desertificazione e la siccità, secondo Catanzaro sono i problemi reali e urgenti su cui il Governo dovrebbe fare qualcosa subito e che non trova proposte di soluzione nel Defr in discussione. Interventi contingenti, per il capogruppo PD all’Ars, hanno caratterizzato il 2023 del governo Schifani, senza una visione di lungo termine, “con una distribuzione a pioggia di fondi finanziando sagre e fiere”.

“A cosa serve il Defr se poi le politiche attuate con i decreti saranno altre?”, chiede Catanzaro all’aula interrogando i colleghi sulla volontà di andare avanti. Michele Catanzaro cita i dati dello Svimez di marzo del 2024, con i dati meno confortanti sulla Sicilia di quelli elaborati e relazionati dal governo in aula. La disoccupazione al 42%, contro la media del 22% nazionale, sono nell’esposizione del capogruppo PD un’immagine chiara dello stato in cui versa la Sicilia dei giovani, “seconda regione d’Italia con più emigrazione”. L’intervento dei dem, per voce di Catanzaro, espone un quadro opposto a quello dipinto dalla relazione declinata dall’assessore Dagnino. “In 34 pagine di questo documento non ho trovato alcuna linea di intervento per quello che è l’agricoltura siciliana”, ha dichiarato Catanzaro rimarcando la necessità di intervenire in modo strutturale per far fronte alla siccità.

Opposizione coesa

L’Assemblea regionale siciliana, con la discussione generale sul Defr 2025-2027 dimostra ancora una volta come la maggioranza di governo riesca a rendere coesa l’opposizione dei gruppi parlamentari in aula. Questo non soltanto per ruolo di mera opposizione, ma per le linee di intervento condivise dalle dichiarazioni al voto. “Dopo un primo momento di crescita dopo il Covid abbiamo avuto un rallentamento che ci fa pensare a una decrescita per il futuro”, ha infatti affermato l’onorevole Stefania Campo del Movimento 5 stelle.

Nel corso del suo intervento, Campo ha puntato il dito sugli aeroporti, ricordando i risultati raccolti sul settore dei voli cargo e le compagnie low cost che hanno abbandonato l’aeroporto di Comiso.

“Una situazione disastrosa”, ha detto Stefania Campo prima di salutare l’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò in aula e ricordargli la Siracusa-Gela ancora incompiuta con progetto approvato e abbandonato. Assente anche dal Defr in discussione. Quello del ponte sullo Stretto per Campo è un progetto “farlocco” che è costato alla Sicilia “uno scippo” di fondi dai fondi Fsc che vedrà spese di ogni genere tranne che per il ponte che, come subito detto da De Luca, non ha visto inizio lavori e non è presente sul Defr. Sulla stessa linea gli interventi che seguono nella sequenza di iscrizioni a parlare dagli scranni dell’opposizione, in questa apertura di discussione generale sul Defr 2025-2027.

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