Arrivano gli alert del Fisco sul concordato preventivo - QdS

Arrivano gli alert del Fisco sul concordato preventivo

Arrivano gli alert del Fisco sul concordato preventivo

martedì 24 Settembre 2024

Le comunicazioni sono pensate per far conoscere l’attuale situazione ai soggetti fiscali, tramite una sorta di pagella. In caso di mancata adesione allo strumento il contribuente resterà esposto al rischio di essere controllato

ROMA – Abbiamo già evidenziato, dalle pagine di questo Quotidiano, che l’articolo 15 (intitolato Procedimento accertativo) della Legge delega sulla riforma tributaria (legge 111 del 9 agosto 2023), con l’intento di potenziare gli adempimenti collaborativi dei contribuenti, ha stabilito – tra l’altro – l’istituzione di un istituto speciale di definizione del rapporto tributario, riguardante un determinato periodo biennale.

Le regole per l’applicazione del concordato preventivo

Il successivo Decreto legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024, agli articoli da 6 a 36, ha fissato le regole per l’applicazione del concordato preventivo, riservato ai soggetti titolari di reddito di impresa, lavoratori autonomi o professionisti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) e, solo per un anno e in modo provvisorio, anche ai contribuenti in regime forfettario. Si tratta praticamente di un accordo tra il Fisco e il contribuente, per la determinazione di una base imponibile, sostanzialmente costruita sulla base del reddito lordo stimato, sul quale il contribuente che aderisce dovrà versare le tasse nei due anni successivi senza il rischio di pagare altre tasse sull’eventuale ulteriore reddito che potrebbe essere conseguito nello stesso periodo. In questo modo il contribuente saprà, con anticipo di due anni, le tasse che dovrà versare nel successivo biennio e saprà pure che non dovrà pagare nulla in caso di superamento degli importi imponibili stimati e preventivamente definiti. Per quest’anno, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione il programma per l’acquisizione della proposta di concordato entro il 15 aprile. L’accettazione, invece, potrà avvenire entro il prossimo 31 ottobre.

Chiarimenti operativi per l’applicazione del concordato preventivo

Recentemente, con la circolare n. 18 del 17 settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti operativi per l’applicazione del concordato preventivo biennale, esaminando le modalità di accesso al concordato, nonché le cause di cessazione e decadenza. Intanto, tramite Cassetto fiscale, giungono ai contribuenti che non hanno ancora accettato la proposta, comunicazioni volte a far conoscere l’eventuale situazione di rischio fiscale, con una sorta di pagella che distingue i soggetti con voto da 0 a 6 (non affidabili), da 7 a 8 (sufficientemente affidabili) e superiori ad 8 (affidabili). Un’operazione che, secondo i vertici del Mef e dell’Agenzia delle Entrate, costituisce un semplice “alert” per sollecitare i contribuenti che avessero materia imponibile non dichiarata ad avvalersi del nuovo sistema accertativo onde fare emergere, in maniera indolore, redditi finora occultati.

È prevista, infatti, una intensificazione (articolo 34 del Decreto legislativo n. 13/24) delle attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza nei confronti nei soggetti che non aderiscono o decadono dal concordato preventivo. Invero, il ministero dell’Economia e delle Finanze, con il decreto del 14 giugno 2024, ha avvertito che “la mancata accettazione della proposta non produce alcuna conseguenza negativa automatica a carico degli interessati”. Ma tale avvertimento va interpretato nel senso che, in caso di mancata adesione, l’accertamento non sarà automatico, ma il contribuente resterà esposto al rischio di essere controllato.

Ecco, quindi, che la scelta dell’adesione o meno al concordato preventivo va fatta tenendo conto non solo delle somme da versare all’Erario, ma anche del proprio grado di affidabilità fiscale, dal quale dipende il minore o maggiore rischio di subire i controlli del Fisco.

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