È questo l’obiettivo della sperimentazione didattica della scuola elementare “San Domenico Savio”. A mensa i bambini diventano cuochi, camerieri o assistenti di sala, imparando così a fare da sé
ALCAMO (TP) – Il metodo Montessori applicato ad una scuola a tempo pieno dove i bimbi saranno “autonomi” nell’orario della mensa, svolgendo i più disparati ruoli: cameriere, cuoco e assistente di sala.
Ad Alcamo i bimbi “autonomi” durante la mensa
Accade per la prima volta ad Alcamo, nel plesso della elementare “San Domenico Savio” che fa parte dell’istituto comprensivo intitolato proprio all’ispiratrice dell’attività didattica, per l’appunto Maria Montessori. Parliamo di una metodologia ancora oggi rivoluzionaria che mira a scardinare il metodo tradizionale del bambino “costretto” per disciplina a stare seduto dietro un banco e ad ascoltare lezioni e fare compiti. Prevede la costruzione di classi aperte o comunicanti in cui bambini di diverse età possono interagire tra di loro, in modo che i più grandi divetino modelli educativi per i più piccoli. I piccoli del “San Domenico Savio” che svolgono 8 ore di lezioni al giorno, pasti compresi, avranno quindi l’opportunità nel corso di quest’anno scolastico di essere stimolati nella loro autonomia. La grande novità sta proprio attorno al momento della mensa, quindi del pranzo. I bambini saranno autonomi, nel senso che da soli apparecchieranno la tavola, distribuiranno il cibo e poi avranno anche il compito di riordinare tutto. Quindi avranno cura loro stessi degli spazi comuni e di quello personale.
A ogni alunno verranno assegnati diversi incarichi
A ogni alunno verranno assegnati diversi incarichi, come cuoco, cameriere o assistente di sala. In tipico stile Monterossiano, i bimbi acquisiranno competenze motorie e organizzative, sviluppando abilità sociali e soprattutto educative. Un modo per diventare fin da piccoli responsabili. La scelta del plesso “Savio” è proprio per il suo tempo prolungato: agli alunni viene demandato di svolgere funzioni che sono tipiche invece degli adulti, in modo da favorire una sorta di velocizzazione della loro responsabilizzazione. La cosa innovativa sta anche nella fase preparatoria alla mensa: sempre gli alunni realizzeranno menù, cartelloni e materiali collegati, utilizzando il lessico specifico di diverse discipline. Inoltre, l’insegnamento della lingua inglese sarà potenziato, così come le competenze logiche e matematiche, grazie alla gestione di turni, calendari e agende settimanali. L’istituto, nella sua missione, intende realizzare un percorso educativo-didattico che, partendo dalla tradizione, apra ai giovani le porte al futuro e offra loro le competenze per restare al passo con l’evoluzione tecnica, scientifica e socioculturale.
Lingue straniere e informatica al centro della didattica
L’alunno in uscita dall’istituto comprensivo dovrà possedere una solida preparazione di base poggiata sui nuclei cardine della cultura italiana e ottenuta attraverso metodi pedagogici e didattici all’avanguardia. Una delle centralità della didattica di questa scuola è lo studio delle lingue straniere e l’uso delle nuove tecnologie informatiche per consentire l’ingresso dei giovani in un contesto, si spera, nuovamente orientato verso la globalizzazione, in questi ultimi anni frenata dall’emergenza sanitaria. Si punta anche molto sulla formazione del bagaglio valoriale che, secondo i principi della scuola, deve essere basato sui principi della libertà, della pace, del rispetto e sulla valorizzazione delle differenze, sulla solidarietà sociale.
Tra le strategie scolastiche la valorizzazione dell’accoglienza, dell’inclusione per il successo formativo (grazie anche a progetti e attività laboratoriali), la lettura, la pratica sportiva, l’educazione alla musica e al teatro, le competenze informatiche, linguistiche e l’acquisizione delle relative certificazioni (la scuola è sede registrata di esami Trinity).