I lavori hanno visto protagonisti il ministro italiano Lollogibrida e quello del Senegal Baldè: poi l'incontro con il ministro dell'Uganda
Le indicazioni geografiche possono diventare uno dei sistemi attraverso cui fondare la cooperazione in agricoltura con l’Africa. E’ il messaggio lanciato al termine della prima giornata del G7 Agricoltura di Siracusa, emerso al termine della conferenza “Italian Geographical Indications a tool for international cooperations” organizzata da Origin.
In platea anche il Direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ex ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare della Repubblica Popolare cinese, fermo sostenitore della necessità di supportare grandi e piccoli agricoltori per la distribuzione del cibo di qualità nel Mondo.
Intervenendo a Palazzo Vermexio, il direttore generale della Fao, non ha mancato di rivendicare il primato cinese nella tutela delle Indicazioni geografiche. “Le indicazioni ci sembrano nuove perché l’Europa ha iniziato a promuoverle, ma in Cina lo facciamo da quando ero piccolo” ha ammesso, spiegando poi, l’importanza di incentivare le indicazioni geografiche in ottica Fao.
“Accesso al cibo significa anche accesso al cibo di qualità, ecco perché queste produzioni sono importanti. Abbiamo bisogno di costruire molti ponti tra Europa e Africa e anche al di là dell’Africa”. Una cooperazione che non deve perdere di vista la tipicità delle culture e la valorizzazione dei prodotti locali. Per il direttore generale della Fao Qu Dongyu, infatti, l’Europa è “troppo industrializzata” e l’Italia sta perdendo le proprie peculiarità di produzione.
“Sembra che l’Italia stia perdendo le sue capacità tipiche di produzione. Serve di nuovo riattivare i mercati locali – ha dichiarato Dongyu da Siracusa -. Soprattutto in Italia dobbiamo incoraggiare gli agricoltori. Ad essere onesti – ha aggiunto – la strategia dell’Europa per la tutela dell’indicazione geografica non è delle migliori. In Europa siamo troppo industrializzati. Dobbiamo promuovere cultura e prodotto locale. Serve, ad esempio, riuscire a far venire le persone in Sicilia per mangiare l’arancia siciliana e non solo esportare il succo”.
Cooperazione per fermare le migrazioni
L’intervento del Direttore generale della Fao ha concluso una sessione di lavori in cui i ministri dell’Agricoltura di Italia e Senegal, Francesco Lollobrigida e Moussa Baldè, sono stati d’accordo sulla possibilità di cooperare per fermare le migrazioni. “Ci saranno tanti (africani ndr) che decideranno di emigrare, come hanno fatto i nostri padri e i nostri nonni, ma dovranno farlo per scelta libera” ha dichiarato Lollobrigida “L’Africa va rispettata”. “Permettetemi una grande provocazione – ha esordito invece Baldè – Se guardate agli ultimi 15-20 anni notiamo che torna sempre lo stesso discorso sul rapporto con L’Africa. Se il G7 è serio rispetto tutto quello che vuole fare, dobbiamo capire la necessità di un nuovo paradigma di collaborazione. Cogliete l’opportunità che avete oggi. Avete visto che l’emigrazione clandestina non arricchisce l’Europa e impoverisce l’Africa. Cogliete l’opportunità che avete oggi di cooperare. Voi ci date del denaro e ci imponete le imprese che vengono ad investire, noi invece chiediamo che ci trasferiate le competenze. Ci sono migliaia di africani che hanno lavorato nelle vostre imprese. Sono loro che assicureranno il cambiamento. Chiedo solennemente – ha concluso il ministro dell’Agricoltura del Senegal – alla Fao al G7 di accompagnare il cambiamento proposto dal governo italiano. Abbiamo ricevuto l’eredità di paese svantaggiato, ma esiste la politica di cambiamento. Chiedo al G7 e alla Fao di accompagnarci”.
Le identità geografiche uniscono già tutto il Mondo, seppur con regole diverse. “Ci sono 16 mila prodotti ad indicazione geografica, patrimonio che non si lega solo alle aree ricche del mondo. Nel futuro c’è la Cina che ha registrato oltre 7 mila prodotti, l’Africa con 250 o il Sud America con oltre 500” ha evidenziato il presidente di Origin Riccardo Deserti.
L’incontro con il ministro dell’Agricoltura dell’Uganda
Durante la stessa giornata, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha incontrato il ministro di Stato dell’Agricoltura, della Pesca e Industria animale dell’Uganda, Bright Rwamirama. Il colloquio si è concentrato sul rafforzamento dell’amicizia che lega i due Paesi e sulle future prospettive di cooperazione nel campo commerciale. L’Italia ha messo a disposizione la possibilità di accedere alle tecnologie e formazione in campo agricolo. In modo particolare sono state approfondite le possibilità di cooperazione sul piano della meccanizzazione agricola tra Italia e Uganda.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI