Rapina un vescovo e miete paura, arrestato palermitano

Rapina un vescovo e miete paura nella Capitale, arrestato un palermitano

Rapina un vescovo e miete paura nella Capitale, arrestato un palermitano

Redazione  |
sabato 28 Settembre 2024

Vittime del comportamento criminale il vescovo Baldassarre Reina e il parroco don Pietro. Arrestato il malvivente.

Fermata l’azione di un ladro palermitano che ha preso di mira luoghi sacri della Capitale. Nel mirino dell’uomo sono finiti gli alloggi adiacenti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, nel centro di Roma, e la sacrestia. Vittime del comportamento criminale il vescovo Baldassarre Reina e il parroco don Pietro. Polizia e Carabinieri hanno arrestato il malvivente: un 38enne di Palermo accusato di due rapine e di un tentato furto. Figurano nella sua carriera criminale colpi in sacrestie e case di cura siciliane. Tant’è vero che venne fermato 4 anni fa.

La ricostruzione dei crimini

Nella notte tra il 24 e il 25 settembre i poliziotti sono intervenuti nella dimora del parroco in via Cernaia. Il vescovo e suo fratello hanno sentito un rumore forte dalla camera da letto sorprendendo l’individuo che stava rovistando nei cassetti. Il soggetto ha visto i malcapitati minacciandolo e infine fuggendo con 150 euro in contanti e un bancomat. L’isolano attualmente è detenuto nel carcere di Regina Coeli in attesa del rito di convalida.

L’uomo è pure ritenuto responsabili di aver commesso un furto nella casa di un parroco sempre in via Cernaia. Il rapinatore avrebbe scavalcato il muro di cinta degli alloggi adiacenti alla Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri sfondando una porta. Il delinquente è così entrato nella sacrestia minacciando di morte il parroco brandendo una pietra. Dunque il sacerdote ha consegnato 300 euro in contanti per farsi riconsegnare il computer. Nel corso della presentazione della denuncia il religioso ha raccontato agli agenti del commissariato Viminale che il 38enne la mattina del 22 settembre aveva tentato un furto all’interno dei medesimi alloggi ma era scappato non riuscendo a trafugare niente. Infine lo stesso denunciante ha riconosciuto, dopo aver visionato l’album riportante diverse foto di persone note alle forze dell’ordine, il presunto autore.

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