Palermo, ancora movida selvaggia in centro storico

Palermo, ancora movida selvaggia in centro storico: scattano sequestri e sanzioni

Palermo, ancora movida selvaggia in centro storico: scattano sequestri e sanzioni

Redazione  |
martedì 15 Ottobre 2024

Nelle scorse ore, la polizia municipale di Palermo ha effettuato diversi controlli in numerosi locali del centro storico. Nel dettaglio, gli agenti sono intervenuti tra via Maqueda, via Bari e la piazzetta della Messinese.

Ennesimo giro di multe e sequestri nel centro storico di Palermo, ormai da tempo alle prese con la “movida selvaggia” tra le proprie vie.

Palermo, contrasto alla movida selvaggia

Nelle scorse ore, la polizia municipale di Palermo ha effettuato diversi controlli in numerosi locali del centro storico. Nel dettaglio, gli agenti sono intervenuti tra via Maqueda, via Bari e la piazzetta della Messinese.

Per un pub e una discoteca abusiva, è scattato il sequestro a causa della mancanza di alcuni dei requisiti fiscali imposti dalla legge. Inoltre, confiscate più di 7.000 bevande alcoliche e analcoliche in due mini market, con sanzioni da oltre 30.000 euro per le attività.

Gli agenti della polizia di Stato e della guardia di finanza nella serata di ieri, venerdì 11 ottobre, hanno effettuato dei controlli nelle zone della movida di Palermo, evitando una rissa.

La rissa a Palermo

Lo scorso sabato, durante i controlli gli agenti della polizia di Stato nella via Roma e via Cagliari, con l’intervento delle pattuglie di polizia capillarmente distribuite in zona, hanno impedito che una lite potesse degenerare. La discussione è occorsa tra due ragazze per futili motivi, ma poteva facilmente trasformarsi in rissa, in considerazione dei numerosi astanti accorsi sul posto ed assumere quindi contorni più gravi.

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Gli agenti hanno controllato dei locali notturni e hanno constatato delle irregolarità riguardanti violazioni inerenti l’intrattenimento musicale con emissioni sonore esterne ai locali con relativo sequestro amministrativo delle strumentazioni musicali per 5 giorni, strumentazione difforme rispetto alla perizia fonometrica esibita, illecita occupazione del suolo pubblico, mancata esposizione al pubblico delle Scie e l’installazione di impianto di videosorveglianza interne con possibilità di controllo a distanza dei lavoratori, senza la necessaria autorizzazione.

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