Messina, processo per traffico dei rifiuti: 15 condanne

NOMI | Messina, processo per traffico dei rifiuti: 15 condanne e un’assoluzione

NOMI | Messina, processo per traffico dei rifiuti: 15 condanne e un’assoluzione

Redazione  |
venerdì 15 Novembre 2024

Adesso, l'intera area della discarica confiscata da parte delle autorità dovrà essere bonificata. Scattata la confisca anche per la cooperativa Sofia.it.

Nella tarda serata di ieri, giovedì 14 novembre, è arrivata la sentenza emessa dal Tribunale di Messina per quanto riguarda il processo Montagna fantasma, inchiesta incentrata sul traffico illecito dei rifiuti edili. Al termine del processo, sono arrivate 15 condanne, 9 dichiarazioni di prescrizione e una sola assoluzione.

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Messina, traffico illecito di rifiuti edili. Le indagini

Secondo quanto emerso dall’accusa, per diversi anni i più importanti costruttori di Messina si sarebbero rivolti al gruppo Mancuso – figure importanti del clan Romeo-Santapaola – per l’esecuzione dei lavori in provincia. In questo modo, sarebbe stato possibile smaltire in maniera illegale (e a costi ridotti) i loro rifiuti del cantiere all’interno di una discarica abusiva nascosta tra i boschi a Gravitelli.

Processo Montagna fantasma. Le condanne

Ma chi sono i condannati a seguito del processo Montagna fantasma? Parliamo di Giovanni Aliberti, Giuseppe Salvatore Aliberti, Domenico De Luca, Antonino Mangraviti, Massimo Mangraviti, Giacomo Mangraviti, tutti condannati a 2 anni.

Inoltre, 1 anno e mezzo per Salvatore Amata e Antonio Frasson, 2 anni e mezzo per Santino Fortunato Pagano, Letterio Caronella, Felice e Roberto Giunta. E ancora, 9 anni e 10 mesi per Daniele Mancuso, 8 anni e 8 mesi per Giuseppe Mancuso e 4 anni e 4 mesi per Giuseppe Puliafito. Inoltre, prescrizione di reato per 9 persone: Amedeo Branca, Anna Rosaria Siracusano, Giuseppe Lupò, Rosario De Domenico, Giovanni Denaro, Barbara Urso, Filippo Vinciullo, Vincenzo Vinciullo, Antonino Triscari. L’unica assoluzione, invece, è quella per Giuseppe Mangano. L’uomo – titolare della “Co.m.mam.srl” – è stato scagionato per non aver commesso il fatto.

Adesso, l’intera area della discarica confiscata da parte delle autorità dovrà essere bonificata. Scattata la confisca anche per la cooperativa Sofia.it.

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