Il ministro ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti, accompagnato dalla sua legale Giulia Bongiorno.
Il vicepremier Matteo Salvini è arrivato all’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo per l’ultima udienza del processo Open Arms. Questo lo vede imputato con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti soccorso dalla ong spagnola nell’agosto 2019, in attesa della sentenza prevista per oggi. Il ministro è arrivato con l’avvocata Giulia Bongiorno, la sua legale.
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Open arms, le dichiarazioni di Salvini ai cronisti
“Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto e entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro”. Così il leader della Lega e vicepremier, prima di entrare in aula.
“Avevo promesso di fermare l’immigrazione di massa e lo abbiamo fatto, abbiamo ridotto i morti in mare, abbiamo protetto gli italiani, abbiamo ridotto i reati, salvato vite, non mi aspetto una medaglia, ma qualunque sia la sentenza – ha continuato Salvini – sono fiero di aver mantenuto le promesse fatte agli italiani e quindi entro in questa aula di tribunale fiducioso e orgoglioso”.
“Se mollerò? Assolutamente no, in ogni caso”, le parole del vicepremier in attesa della sentenza. “C’è l’arcobaleno? Buon segno”. Poi, provando a raggiungere l’aula in attesa del processo Open Arms, circondato da decine di cronisti e operatori tv, Salvini ha detto scherzando: “Questo è sequestro di persona…”.
Le altre personalità
All’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo è arrivato anche Oscar Camps, il fondatore della ong spagnola che nell’agosto del 2019 soccorse i 147 migranti rimasti a bordo per quasi due settimane dopo il no allo sbarco dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il vicepremier è accusato di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio. L’accusa ha chiesto 6 anni di carcere per il ministro dei Trasporti.
Tra il pubblico all’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove oggi sarà emessa la sentenza del processo Open Arms a carico di Matteo Salvini c’è anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. In aula anche il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e l’ex europdeputata leghista Annalisa Tardino.