Una pioggia di euro del Po Feamp 2014/2020 per le aggregazioni territoriali nate per lo sviluppo dell’industria del mare. In totale sono 120 i milioni che arriveranno dai fondi europei per la pesca della nuova programmazione
PALERMO – Nei giorni scorsi è stata approvata la Graduatoria di cui all’Avviso pubblico di attuazione del Bando Po Feamp 2014-2020 misura 4.63 – Strategie di Sviluppo Locale di tipo partecipativo (Clld) nel settore della pesca (Ddg n. 590 del 28.10.2016).
I Flag (Fisheries local action group), le aggregazioni territoriali che riuniscono enti locali e portatori di interesse per promuovere lo sviluppo dell’indotto del mare, sono state “finanziate con 16 milioni e mezzo di euro di fondi Feamp le strategie di sviluppo locale delle prime sei aggregazioni in graduatoria a cui si aggiunge la settima aggregazione, anch’essa finanziata con le economie disponibili”. Lo dice in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura e pesca mediterranea Antonello Cracolici. “La Sicilia – prosegue l’assessore – è al primo posto tra le regioni italiane per numero di bandi pubblicati dall’avvio della nuova programmazione del Feamp, che darà 120 milioni ai pescatori dell’Isola”.
La graduatoria definitiva vede in testa il Gac Torri e tonnare del litorale trapanese, seguono il Gac dei due mari e i Gac Golfo di Castellammare e Carini; finanziati con 2.499.000 ciascuno. Quarto posto per il Gac isole di Sicilia (importo 1.817.398,95 euro); Gac isole e l’azzurro, tra Selinunte, Sciacca e Vigata scarl (2.121.436,48 euro); Gac isole riviera etnea dei ciclopi e delle lave, (2.499.000 euro); settimo posto per Gac Golfo di Termini Imerese, (2.388.873,65 euro). Infine il Gac Golfo di Patti (2.035.744,34 euro); Gac unicità del Golfo di Gela (2.499.000 euro) e Gac Costa dei Nebrodi (2.101.318,05 euro) che restano fuori dagli importi finanziati.
Nino Accetta, presidente di Federcoopesca Sicilia, e Giuseppe Messina, responsabile regionale dell’Ugl, al termine di un incontro sulla valutazione della graduatoria definitiva dei Flag siciliani, segnalano delle perplessità. “Non possiamo non notare – dichiarano Accetta e Messina – che buona parte del territorio siciliano, ci riferiamo a tutto il litorale tirrenico e della fascia Jonica della provincia di Messina (Flag del Golfo di Patti e FLAG dei Nebrodi), oltre alla parte Sud (Flag di Gela), corra il rischio di rimanere fuori (almeno per il momento per carenza di fondi) da un così importante strumento di programmazione”.
“Restiamo fiduciosi in un tempestivo intervento a tutela della categoria, e più in generale, dell’economia del territorio” concludono i due.
“Rispetto alla vecchia programmazione – rivendica su Ansa Cracolici – sono stati inseriti nuovi criteri: più attenzione alla tracciabilità e alla valorizzazione del pescato siciliano, maggiori risorse per la manutenzione dei porti, tempi più veloci e una maggiore efficienza dei Flag. Il 30% delle somme per la strategia di sviluppo locale sarà destinato a piccoli interventi infrastrutturali nelle zone portuali come ripristino dell’illuminazione, creazione di isole ecologiche e manutenzione. Pesca, turismo, cultura e identità territoriale devono camminare insieme. Vogliamo ricollegare tutti questi fili in un disegno economico integrato”.
Intanto, su “La gazzetta trapanese” si leggono le azioni inserite nel progetto del GAC Isole di Sicilia che mirano alla valorizzazione della pesca artigianale, alla salvaguardia dell’ambiente e alla realizzazione di piccoli interventi di riqualificazione nelle aree portuali. Quest’ultima azione, in particolare, ha un valore di circa € 750.000 e prevede interventi di infrastrutturazione minore nei porti dei Comuni che fanno parte del GAC (Favignana, Pantelleria, Ustica, Lipari, Santa Marina Salina, Malta e Leni, recentemente entrato a far parte del Gac). È prevista, inoltre, l’attivazione di corsi di formazione finalizzati all’apprendimento della lingua inglese rivolti ai pescatori e loro familiari in considerazione dei sempre maggiori flussi turistici che interessano i territori del Gac.