Mafia, sequestro beni per 63 milioni a imprenditori di Gela - QdS

Mafia, sequestro beni per 63 milioni a imprenditori di Gela

redazione

Mafia, sequestro beni per 63 milioni a imprenditori di Gela

lunedì 01 Luglio 2019

Operazione della Guardia di Finanza. Sette le ordinanze cautelari emesse. Tra gli indagati c'è anche un poliziotto. Il sequestro preventivo riguarda aziende, disponibilità finanziarie, immobili e altri beni tra Gela e il Ragusano. Un gruppo imprenditoriale contiguo ai clan nisseni e catanesi

Beni e imprese per 63 milioni di euro nei confronti di imprenditori di Gela attivi nei settori della vendita di auto di lusso e immobiliare sono stati sequestrati da militari del Gico della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta.

Nell’ambito dell’operazione sono state eseguite sette ordinanze cautelari, di cui tre in carcere e quattro di divieto di dimora.

I destinatari della misura cautelare in carcere sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio e concorso in corruzione, per avere, negli anni, riciclato capitali illeciti del clan Rinzivillo.

Nell’indagine è coinvolto anche un funzionario di polizia che avrebbe agevolato gli indagati.

Contestualmente, i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, tra Gela e il Ragusano, di aziende, disponibilità finanziarie, immobili e altri beni riconducibili agli indagati.

Gruppo imprenditoriale finanziato dai Rinzivillo

“L’operazione di oggi offre una visione abbastanza grave della crescita di questo gruppo imprenditoriale che per oltre 20 anni ha usufruito del contributo e del finanziamento del clan Rinzivillo che gli ha consentito di conquistare una posizione di monopolio all’interno del settore economico di cui si occupava”.

E’ quanto ha affermato il procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone a margine della conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati i dettagli dell’inchiesta denominata “Camaleonte” che ha permesso al Gico di Caltanissetta di eseguire, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Dda nissena, sette ordinanze cautelari, tre delle quali in carcere nei confronti dei fratelli Francesco e Salvatore Luca di Gela e del figlio di quest’ultimo Rocco, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio.

Indagati anche altri tre loro familiari e un dirigente della polizia di Stato che ha prestato servizio a Gela, Caltanissetta e Agrigento.

Il ruolo del poliziotto

“Il ruolo del poliziotto – ha chiarito il procuratore Bertone – è stato quello di vivere una situazione di assoluta compromissione della funzione pubblica nel senso che il funzionario risponde di reati come quello di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e accesso abusivo nella banca dati dello Sdi.

A richiesta o spontaneamente forniva notizie su indagini in corso e in cambio riceveva vantaggi nel prestito a lungo termine di autovetture di grossa cilindrata oppure nell’acquisto di autovetture a prezzi assolutamente inferiori a quelli di mercato e qualche altro favore come la permanenza in alberghi.

Un gruppo contiguo alla mafia nissena e catanese

Le intercettazioni ci restituiscono l’immagine di un gruppo contiguo non solo con la mafia nissena ma anche catanese. In una conversazione telefonica, un componente della famiglia Luca parlando con un esponente mafioso catanese, nel manifestare tutta la sua rabbia per come era stata gestita una pratica, si lamentava e pretendeva il rispetto perché avrebbe fatto ‘girare’ tutta la mafia di Catania, dava cioè macchine in prestito per sfuggire ad eventuali intercettazioni”. Durante l’operazione sono state eseguite diverse perquisizioni.

Nell’abitazione di uno degli indagati, sono stati rinvenuti 56 mila euro in contanti e diversi assegni postdatati.

In passato la famiglia Luca, dopo aver subìto un provvedimento di sequestro dei propri beni, denunciò di essere vittima del pizzo. L’operazione è stata condotta grazie ai tradizionali metodi investigativi e alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.

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