Sullo spostamento di massa in occasione delle ferie d'agosto pesano maltempo e sciopero casellanti. Auto in marcia verso le vacanze sotto i temporali e il rischio di lunghe code. E intanto Coldiretti denuncia: effetti disastrosi dei temporali su colture e prezzi
Maltempo e sciopero dei casellanti incombono sull’esodo estivo che già da ieri ha preso il via e sarà intendo soprattutto domenica.
Il maltempo che a macchia di leopardo si è abbattuto su nord e centro Italia – mentre il Sud è attanagliato dall’afa -, e lo sciopero dei casellanti, hanno fatto scattare le previsioni da bollino nero, specie per la giornata di domenica 4 agosto: alle barriere autostradali c’è il rischio che siano aperte solo le casse automatiche e i varchi telepass con conseguente rallentamento dei veicoli.
Gli orari dell’agitazione vanno dalle dieci di domenica alle quattordici, e dalle diciotto – sempre del 4 agosto – fino alle due di lunedì mattina, 5 agosto.
Insomma, il weekend delle partenze di massa è già in corso sotto temporali, vento e rovesci a causa della perturbazione di origine atlantica che ha raggiunto il nostro Paese, portando piogge sulle regioni settentrionali e su quelle centrali, specie sul versante adriatico.
Serre scoperchiate, ortaggi e verdure distrutte, alpeggi isolati per le violente grandinate e tempeste di acqua e vento hanno colpito soprattutto Lombardia e Veneto.
Per Coldiretti questa repentina e intensa ondata di acquazzoni e calo termico ha provocato milioni di euro di danni.
Le ultime tempeste di grandine hanno investito la zona di Lecco e la Bergamasca con danni fino all’80% delle serre di insalate.
Il maltempo ha distrutto campi di rabarbaro, reso impraticabili le strade di campagna e isolato i pascoli mentre in Veneto sono stati investiti vigneti e uliveti.
Coldiretti segnala che “da quando è partita l’estate, l’Italia è stata colpita da 462 tempeste di ghiaccio, acqua e vento, il 75% in più rispetto all’anno scorso, con pesanti ripercussioni”. Su colture e prezzi, ovviamente.
Il conto al cambiamento climatico lo paga anche il turismo dato che maggio e parte di giugno – secondo Confindustria Alberghi – hanno risentito fortemente del maltempo che ha ritardato l’avvio della stagione scoraggiando le partenze. Anche luglio ha sofferto per un complessivo quadro di incertezza. Ed è su agosto che si giocheranno i numeri degli operatori per quest’estate.
Dall’analisi delle prenotazioni alberghiere, il mare sembra rispondere a queste attese con un aumento del 3% circa rispetto all’anno scorso. Balzo in avanti dovuto soprattutto al turismo interno, mentre le presenze straniere sono stabili rispetto al 2018.