Il Governo regionale ha assegnato provvisoriamente l’appalto dal valore di 15 milioni di euro. Anni di immobilismo prima di sbloccare un’opera fondamentale anche per il settore turistico
MESSINA – Dopo quattro anni di vergognoso immobilismo, è arrivato il primo importante passo per dare il via ai lavori di rimozione della frana di Letojanni, sulla A18 Messina-Catania. È stato assegnato provvisoriamente, infatti, l’appalto del valore di 15 milioni di euro da parte della Protezione civile regionale, con grande soddisfazione del governatore Nello Musumeci il quale, nel dare l’annuncio, ha evidenziato l’impegno per “cancellare una delle più grandi vergogne trovate sul tavolo della Regione dal momento dell’insediamento”.
Come ricordato anche dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, è stata rispettata la promessa di assegnare i lavori entro il mese di agosto: “Quest’opera – ha dichiarato – sarà il simbolo della radicale e virtuosa inversione di tendenza nella gestione delle autostrade siciliane”.
Un’importante notizia, dunque, per la viabilità del comprensorio di Taormina, l’area a più alta densità turistica della Sicilia, dove quest’anno le lunghe code ferragostane sono state aggravate dalle condizioni critiche in cui versa la A18 proprio tra Letojanni, Taormina e Giardini Naxos. Oltre alla famosa frana che, ormai dal lontano ottobre del 2015, ha interdetto per alcune centinaia di metri l’utilizzo della carreggiata lato monte, da quasi un anno rimane chiusa anche la galleria Giardini, nella carreggiata lato mare tra lo svincolo di Taormina e quello di Naxos, per lavori di ristrutturazione che sono andati ben oltre i tempi del cronoprogramma partito lo scorso novembre. Proprio per questo motivo, nei giorni scorsi, la Regione ha rescisso il contratto con la ditta che stava eseguendo i lavori, “per danno e gravi inadempienze”.
I lavori di consolidamento delle gallerie sotto il Monte Tauro dovevano concludersi infatti entro il 3 luglio, data limite che era già stata posticipata a causa del distaccamento di porzioni di cemento dal tetto dei tunnel, che avevano richiesto particolare attenzione e anche l’intervento di tecnici dell’Università Kore di Enna per effettuare indagini a radar e scansioni a calotta, per escludere l’esistenza di vuoti interni o altre anomalie di costruzione. La galleria però è rimasta ulteriormente chiusa senza giustificazioni. La Regione ha così deciso, d’accordo anche con il Comitato di protesta per le condizioni della A18 e della A20, di rescindere il contratto e avviare la procedura d’urgenza per riappaltare i lavori.
Le condizioni di pericolosità della A18 – lungo la quale soltanto nel 2018 si sono registrati 617 incidenti, alcuni dei quali mortali – aveva richiamato l’attenzione anche dei sindaci del comprensorio, con in testa il primo cittadino di Taormina, Mario Bolognari, che avevano inviato una nota al Cas e chiesto diversi chiarimenti. Il tema era arrivato anche nel Consiglio comunale della Perla, proprio per prevenire disagi alla già complicata viabilità cittadina. Ciò nonostante, anche questa estate sta volgendo al termine con i blocchi autostradali rimasti irrisolti e gravi difficoltà per Taormina, che sembra comunque essere riuscita a “sopportare” il caos, anche grazie all’aiuto della Polizia Provinciale e al parcheggio d’emergenza Piano Porto che il Comune ha attivato per i mesi di luglio e agosto.
Soddisfazione dunque, per lo sblocco della frana di Letojanni, sulla quale in questi quattro anni l’avevano fatta da padrone trascuratezza, inefficienza politica e impasse burocratica, attraverso cinque differenti progetti, costi lievitati dagli iniziali 9 milioni di euro, passando per gli illeciti che il Tribunale di Messina aveva denunciato presumibilmente compiuti dai precedenti vertici del Cas. Gli ultimi ritardi si erano concentrati anche presso il ministero dei Trasporti, in particolare al Provveditorato delle Opere pubbliche, dove si attende ancora l’ok anche per tanti altri lavori sulle autostrade siciliane, tra i quali il rifacimento dell’asfalto proprio della A18.