Deliberata in Giunta la proposta dell’assessore regionale per l’Energia, Alberto Pierobon. Arpa: nel 2017 quasi un controllo su due ha portato a una richiesta di sanzione amministrativa
PALERMO – Il personale del Comando del corpo forestale della Regione Siciliana sarà impiegato per l’incremento dei controlli degli impianti di trattamento dei rifiuti e degli impianti di depurazione urbana nel territorio regionale. All’inizio di ottobre la Giunta regionale ha deliberato l’apprezzamento per questa proposta presentata dall’assessore regionale per l’energia e i servizi di pubblica utilità, adesso si attendono i prossimi passi in attesa dell’operatività. Si tratta degli agenti del Corpo, cioè personale qualificato con funzioni di polizia, al lavoro in pianta stabile.
I CONTROLLI DELL’ARPA
Risale al 17 luglio scorso la richiesta, firmata dall’assessore Pierobon, che esordisce precisando come nel settore del trattamento rifiuti nonché nel controllo degli impianti di depurazione urbana, l’attività di controllo è demandata, per legge, all’Arpa, cioè all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Si tratta di un’attività, si legge nel documento, “finalizzata per i rifiuti a un corretto trattamento degli stessi negli impianti attivi e operanti con regolare autorizzazione regionale, nonché nel settore della depurazione urbana, finalizzata al controllo del refluo depurato che sia conforme a quanto previsto nell’autorizzazione allo scarico”.
PERCHE’ INCREMENTARE I CONTROLLI
L’assessore vuole evidentemente avviare una campagna più intensa di controllo degli impianti presenti sul territorio, oltre a quanto già previsto dall’Arpa, e dati anche i risultati riportati negli ultimi anni che hanno evidenziato la presenza di difformità e l’esigenza di un monitoraggio più capillare.
A tal proposito aveva appunto predisposto l’utilizzo del personale del Comando del Corpo Forestale – da non confondere con gli operai forestali – sulla base di un protocollo d’intesa con Arpa, proprio per incrementare i controlli. L’iter è poco più che agli albori, visto che la giunta regionale ha deliberato la sua approvazione al progetto, ma serve ancora il protocollo che individuerà modalità operative, tempi e unità di personale che il Comando potrà mettere a disposizione.
LE ULTIME VERIFICHE
Stando ai dati riportati dall’Arpa, all’interno dell’ultimo annuario dei dati ambientali dell’Isola, quasi un controllo su due, nel corso del 2017, ha portato a una proposta di sanzione amministrativa. Numeri che derivano da un controllo che ha riguardato il 72% circa degli impianti presenti sul territorio regionale (sia attivi che inattivi, compresi quelli al di sotto dei 2.000 abitanti equivalenti). Andando ai numeri in valore assoluto, si tratta di 182 impianti su un totale di 293, con alcune province che hanno evidenziato l’assenza di controlli – ad Agrigento e Messina una percentuale al di sotto del 30% del totale – mentre altre sono particolarmente monitorate, come Ragusa, al 100%, e poi Palermo al 99%. A livello siciliano, si legge nella relazione dei tecnici della Arpa, si tratta del “20% circa dei controlli minimi previsti sugli impianti presenti sul territorio regionale”.
L’Arpa ha lamentato le “forti carenze strumentali e di pianta organica” che non hanno permesso all’Agenzia di “effettuare dovuti sopralluoghi in tutti gli impianti esistenti (sia funzionanti che non funzionanti) e di realizzare tutti i controlli previsti per legge”. In termini di irregolarità: sono state proposte 256 sanzioni a fronte di 531 controllo complessivi.