La storia di Tutankhamon è diventata un’opera lirica - QdS

La storia di Tutankhamon è diventata un’opera lirica

La storia di Tutankhamon è diventata un’opera lirica

giovedì 07 Novembre 2019

Il debutto è previsto per l’inaugurazione del Museo del Cairo nell’ottobre 2020. A tu per tu con il giornalista e scrittore catanese Francesco Santocono, librettista del melodramma. Il precedente dell'Aida di Verdi

Chi Francesco Santocono, 52 anni, è capo ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera Garibaldi di Catania, è docente universitario e ha scritto un romanzo di successo.

Dove – Giza, dove sta sorgendo il Grand Egyptian Museum del Cairo, il più grande Museo del mondo e all’interno un grande teatro dove sarà rappresentata l’opera.

Grand Egyptian Museum

Nel 1871 il governo egiziano commissionò a due italiani, il celeberrimo musicista Giuseppe Verdi e l’altrettanto noto librettista Antonio Ghislanzoni, un’opera lirica da rappresentare in occasione dell’apertura del Canale di Suez. Nacque così l’Aida.

E per un’altra inaugurazione, quella del Grand Egyptian Museum al Cairo – per la verità a Giza, a poca distanza dalle Piramidi – il Governo ha pensato di ripetere l’esperienza.

Cairo presentazione loto e papiro dettaglio

“Ero al Cairo – racconta il giornalista e scrittore catanese Francesco Santocono – con Zahi Hawass, considerato il più grande egittologo del mondo, per presentare il mio romanzo ‘Il loto e il papiro’, in cui parlo del Faraone Sequenerna, un sovrano semisconosciuto ma fondamentale per la nascita del nuovo Regno. Quel libro, proposto agli studenti universitari, fece balenare nel ministero della Cultura della Repubblica Araba d’Egitto e nel Teatro dell’Opera del Cairo, l’idea un’opera lirica su Tutankhamon. Così mi chiesero di scrivere il Libretto sul faraone bambino, affidando la musica a un altro catanese, Lino Zimbone”.

Cairo presentazione loto e papiro

“Il mio lavoro – aggiunge Santocono – è quasi concluso, modellato sulla trama tracciata da Hawass, il nostro mentore. È stata una grande soddisfazione il successo che ha avuto, nella Ca’ Vendramin Calergi di Venezia, la presentazione in anteprima mondiale di alcune arie dell’opera”.

L’opera, ci spiega l’autore del Libretto, si apre con Akhenaton che apprende della nascita di Tutankhaton, erede al trono concepito con la concubina Iset. Nefertiti, grande sposa reale, non prende bene la notizia e, convinta dal sacerdote Hunu, studia un piano per uccidere il bambino accordandosi con i nemici kushiti che, di notte, attueranno un’incursione. Questa fallirà e Nefertiti terrà un profilo basso finché il marito, nonostante abbia dei sospetti su di lei, non la nominerà co-reggente.

“Qualunque appassionato – spiega Santocono – si rende conto che già, nella vicenda, ci sono tutti gli ingredienti di un potente melodramma. Infatti, poco tempo dopo, Akhenaton morirà e Nefertiti diventerà faraone, cambiando il proprio nome in Smenkhkare. Ma poiché il visir Ay e il generale Horemeb non sopportano l’idea che una donna possa governare l’Egitto, l’avvelenano. Al trono sale così Tutankhaton, poco più che un bambino che, cambiato il nome in Tutankhamon e sposata la principessa e sorella Ankhsenamon, avvia un periodo glorioso: riporta la capitale a Tebe e ripristina l’antica religione di Amon, sconfigge i kushiti e torna da trionfatore. Ma, in un incidente di caccia, muore”.

Il finale è ricco di sorprese che hanno per protagonista la vedova-regina, ma l’autore preferisce non svelarle.

“Come potete immaginare – conclude Santocono – sono emozionatissimo. Anche perché dopo la prima mondiale nel teatro all’interno del Grand Egyptian Museum, Tutankhamon, a partire dal 2021, sarà proposta non soltanto nei più grandi teatri, ma anche nelle piazze. Il progetto prevede infatti che venga rappresentata in una tensostruttura a forma di piramide che girerà tutto il mondo”.

Da cantante new wave a scrittore

Nella sua “seconda vita” Francesco Santocono è uomo di Comunicazione. Giornalista, docente dell’Università Giustino Fortunato di Benevento, e anche scrittore e regista: il primo dicembre, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, uscirà il mediometraggio “Io e Freddie” con Alessandro Haber e Stella Egitto da lui scritto e diretto. Ma in gioventù…

santocono caftua

“Va bene, lo confesso – scherza – sono stato un cantante rock. Ero il frontman del Caftua, un gruppo storico etneo di tradizione new wave ancora in attività. Quando lo fondammo si chiamava Coftwa, ma la pronuncia era la stessa. Era il 1985 e, dopo una session con il chitarrista Orazio Russo, il tastierista Cosimo Pedicone, il bassista Saverio La Iacona e il batterista Gaetano Santonocito, ci trovammo talmente bene che decidemmo di proseguire”.

Poi, nel 1990, Francesco Santocono cambiò decisamente strada. “Ma – spiega – mi sono rimasti, in tutt’Italia, tantissimi amici nell’ambiente della musica leggera: da Ivan Cattaneo ai fratelli Bella, da Carmen Consoli ad Anna Oxa, ad Antonio Monforte, solo per citarne alcuni”.

Chi è Lino Zimbone autore delle musiche

Lino Zimbone a diciotto anni è già trombettista dell’Orchestra del Teatro Bellini di Catania. Diplomatosi nel conservatorio di Vibo Valentia, esordisce come compositore con il musical Casanova e nel 2016 fonda la “linozimboneokestra”. Nella sua carriera ha collaborato con stelle della musica come Daniel Oren, Andrea Bocelli, Michael Nyman, Billy Cobham, Stevie Wonder.

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