A Gela strade sott’acqua, case danneggiate e scuole in difficoltà. A Niscemi danni all’agricoltura. Le pessime condizioni meteo delle ultime settimane hanno creato moltissimi danni
CALTANISSETTA – Il maltempo ha flagellato gran parte della provincia. Strade allagate, case danneggiate dalle infiltrazioni, edifici pubblici a rischio sicurezza.
A Gela gli alunni sono stati costretti ad aprire l’ombrello durante le lezioni, mentre un albero di 12 metri è stato abbattuto dal vento nell’area antistante la chiesa di San Giovanni Evangelista, a Macchitella. Per un pelo non è finito su alcune auto parcheggiate nell’area circostante. Sempre nella Città del Golfo, la via Venezia è finita sott’acqua per diverse ore: una terribile similitudine con la città da cui la strada prende il nome, dove i danni sono stati enormi.
La Strada statale 115, che porta verso Marina di Butera è stata impraticabile per diversi giorni e ancora oggi sono evidenti i segni lasciati da vento e piogge. Una fotografia della precarietà in cui versa il sistema viario della provincia, messo in ginocchio a ogni evento meteorologico di una certa portata.
La mancanza di prevenzione si ripercuote, inevitabilmente, anche sulle attività economiche del territorio. Sono numerose, infatti, le attività commerciali che hanno subito danni per colpa delle piogge e i cui titolari hanno chiesto un aiuto per non chiudere definitivamente i battenti.
Lo stesso discorso può essere fatto per le attività agricole, che hanno subito ingenti danni soprattutto nella zona di Niscemi. Qui le campagne sono state sommerse e si temono gravissime ripercussioni sulle colture e sul peso specifico del comparto sull’economia provinciale. Dal territorio, come sempre accade in questi casi, è partito l’ennesimo appello nei confronti della politica regionale e nazionale: una richiesta di supporto economico che dalle istituzioni hanno promesso arriverà presto.
Insomma, la conta dei danni, come spesso accade in queste situazioni, ha fotografato l’ennesima crisi, che avrebbe potuto essere evitata mettendo in atto politiche di prevenzione che però, nel nostro Paese, sembrano essere state del tutto dimenticate.