Altri cinque interventi per realizzare ex novo, o riattivare, i pozzi necessari a fronteggiare la scarsità d’acqua in tutta la provincia. Già nello scorso giugno era arrivato un sostegno da 1,5 milioni di euro
TRAPANI – In arrivo dalla Regione un altro milione di euro per i territori della provincia per fronteggiare l’emergenza siccità. Dopo la prima infornata di opere pubbliche nel giugno scorso per 1,5 milioni, adesso si vanno a finanziare all’Ati idrico altri cinque interventi per realizzare ex novo o riattivare altri pozzi da cui attingere acqua.
Al Comune di Vita andranno 22 mila euro per la realizzazione di lavori e l’acquisizione di mezzi e attrezzature per la rifunzionalizzione del pozzo comunale di contrada Lazzareto. A Mazara del Vallo, invece, saranno realizzati due pozzi gemelli, rispettivamente presso il pozzo Bonacasa ed il pozzo San Micheli, per un costo di 120 mila euro. A Trapani saranno spesi quasi 400 mila euro, per il rinnovamento e il riutilizzo dei pozzi in contrada Inici, a favore dei Comuni di Alcamo e di Castellammare del Golfo.
Verrà realizzata anche la nuova bretella di collegamento tra Castellammare del Golfo e la frazione di Alcamo Marina, per un costo di 54 mila euro. Inoltre, anche il Comune di Marsala ha ottenuto il finanziamento di 320 mila euro per la realizzazione di due pozzi nell’intorno del pozzo Semeraro, a cui si aggiunge il finanziamento del Comune di Campobello di Mazara di ulteriori 98 mila euro per la realizzazione di un pozzo gemello.
Tutti gli interventi sono urgenti, in quanto necessari per fronteggiare l’emergenza e mitigare la crisi idrica. Grazie ai lavori già effettuati, ad oggi la provincia di Trapani è riuscita ad incrementare di circa 250/300 litri al secondo la portata dell’acqua in più rispetto all’inizio della dichiarazione di emergenza nazionale. E si continua a lavorare in questa direzione: nei giorni scorsi si è svolto a Trapani un incontro tra il vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, Nuccio Di Paola, accompagnato dalla deputata Cristina Ciminnisi, la governance Ati Trapani con il presidente Francesco Gruppuso, e diversi sindaci della provincia, oltre al responsabile della Protezione civile provinciale Antonio Parrinello e il responsabile del Consorzio di bonifica, Fabio Sardo.
Durante tale incontro è stato stilato un quadro d’insieme dell’ente di governo idrico e sono state raccolte le proposte per la prossima corposa variazione di bilancio regionale, per la quale si prevede che circa il 20% di 400 milioni euro dovrebbero essere destinati alla questione emergenza idrica. Le indicazioni fornite sono state quelle di permettere ai Comuni di accedere ai finanziamenti, da essere impiegati entro fine anno, che la cabina di regia regionale in regime emergenziale non può accogliere in questa fase ovvero, tutto ciò che riguarda la sistemazione di perdite della rete idrica, nuove vasche, interventi di manutenzione straordinari, di cui i Comuni dovranno essere proponenti ed attuatori.
Le richieste dovranno essere fatte presenti alle commissioni regionali e alla deputazione per trovare risposte e riscontri concreti. Tra gli argomenti in discussione, anche le difficoltà dei Comuni ex Eas per la gestione delle reti, e il grosso debito in essere nei confronti di Siciliacque, ente che eroga acqua a diversi territori della provincia. Si è sottolineata anche l’importanza di porre l’attenzione politica, non solo a livello regionale ma anche nazionale, affinché tutte le Ati in emergenza idrica, anche senza soggetto gestore, possano usufruire di una moratoria per utilizzare i fondi Pnrr o Pniissi, indispensabili per recuperare le risorse necessarie per mettersi al passo.
Non meno importante, l’assemblea Ati Trapani per la nomina del direttore generale, sulla base della proposta del Consiglio di amministrazione. Ad essere nominato, l’ingegnere Pierluigi Carugno, attualmente direttore generale della città di Pescara, che si è trasferito a Trapani per prendere la direzione e trovare le giuste soluzioni e interlocuzioni per chiudere l’ultimo passaggio al Sistema idrico integrato, cercando di arrivare al soggetto gestore unico.