Autonomia, spaccatura Nord-Sud. La Sicilia osserva - QdS

Autonomia differenziata, la riforma di Calderoli spacca Nord e Sud. E la Sicilia osserva

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Autonomia differenziata, la riforma di Calderoli spacca Nord e Sud. E la Sicilia osserva

Salvatore Rocca  |
sabato 19 Novembre 2022

Polemica apertura sul testo del decreto che riforma l'autonomia differenziata. La bozza del ministro Calderoli non convince le Regioni del Meridione.

C’è grande distanza tra Nord e Sud sul tema dell’autonomia regionale differenziata. La riforma contenuta nella bozza di decreto presentata dal ministro degli Affari Regionali, Roberto Calderoli, alla conferenza Stato-Regioni ha già creato diversi malumori tra i vari governatori.

I presidenti delle Regioni del Nord Italia chiedono l’attribuzione di competenze più specifiche, mentre i colleghi del Meridione si dicono più prudenti e frenano.

Autonomia differenziata, di cosa parla la riforma

Complessivamente, sono 23 le materie che la riforma costituzionale del 2001 ha assegnato alla competenza concorrente tra Stato e Regioni e che sono oggetto di revisione.

Il testo presentato da Calderoli prevede che debbano essere stabiliti i “livelli essenziali” di prestazione prima di procedere all’accordo diretto delle materie che Roma può assegnare alle Regioni. Viene inoltre indicato un termine di anno entro il quale lo Stato, se non viene firmato un decreto da parte del presidente del Consiglio, deve conferire le mansioni alle Regioni.

Le preoccupazioni dei governatori del Sud

A preoccupare i governatori del Sud è, in particolare, un passaggio contenuto nel testo che va a determinare l’applicazione del criterio di spesa storica per l’assegnazione delle risorse legate alle funzioni.

Ciò andrebbe ad ampliare ulteriormente la spaccatura tra Nord e Sud del Paese. Nel tentativo di placare gli animi Calderoli ha ricordato che il testo del decreto è ancora una “bozza”, ma ciò non ha comunque evitato le critiche da parte di diversi presidenti.

Per il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, “si rischia di terremotare l’organizzazione del Stato e l’equilibrio dei poteri”.

“La cura Meloni non mi è chiara” perché autonomie e presidenzialismo “non possono andare insieme: sono temi del tutto distinti che vengono ridotti a politica politicante e a ricatti fra alleati. Ma se la ricetta è quella di Calderoli uccide il Sud“, ha aggiunto De Luca. 

Autonomia differenziata, la Sicilia “spettatrice”

In questo contesto anche la Regione Siciliana vuole vederci chiaro. Il governatore siciliano Renato Schifani, ha delegato il vicepresidente Luca Sammartino per rappresentare l’Isola alla conferenza Stato-Regioni.

La Regione Siciliana si dice favorevole all’autonomia differenziata. Tuttavia, in occasione dell’incontro, Sammartino ha sottolineato che, in primis, “Sicilia e il Sud devono recuperare il gap e i livelli di assistenza” e che è fondamentale “tutelare gli interessi della Sicilia e comprendere a fondo cosa porta alla Sicilia l’autonomia differenziata”.

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