Omicidio Agata Scuto Acireale: ipotesi su cadavere e intercettazioni - QdS

Omicidio Agata Scuto Acireale, il cadavere è a Siracusa? Intercettazioni e indagati – FOTO

Ivana Zimbone

Omicidio Agata Scuto Acireale, il cadavere è a Siracusa? Intercettazioni e indagati – FOTO

Ivana Zimbone  |
giovedì 19 Maggio 2022

Agata Scuto, disabile di 22 anni, sarebbe stata uccisa dal patrigno Rosario Palermo dal quale avrebbe aspettato un figlio. Lui l'avrebbe strangolata e bruciata. Tra gli indagati, adesso, due donne.

Agata Scuto, ragazzina disabile di Acireale, è scomparsa nel 2012. La procura sostiene che sia stata uccisa dal patrigno Rosario Palermo che avrebbe aspettato un figlio da lei. Oggi la lista degli indagati si allunga. Ecco chi sono le persone accusate di favoreggiamento.

Rosario Palermo
Sebastiano
Rita
Sonia

La misteriosa scomparsa di Agata Scuto

Agata Scuto era affetta da epilessia e problemi psichici. Aveva anche una menomazione al braccio e alla gamba. Necessitava di continua assistenza da parte dei familiari e viveva in casa con la madre e il patrigno, Rosario Palermo, 60enne.

Prima della scomparsa aveva manifestato dei comportamenti ambigui: stando al racconto della madre Mariella, aveva delle vere e proprie sfuriate di gelosia nei confronti del patrigno, con il quale spesso parlava la notte mentre la mamma dormiva.

Il 4 giugno del 2012, Mariella è andata con il figlio Cristian dalla nonna, lasciando in casa la figlia più piccola. Al suo ritorno, però, non l’ha più trovata e ha avvertito i carabinieri.

Agata, da allora, non ha mai risposto al telefono. E non è stata vista da nessuno.
Soltanto Rosario Palermo sosteneva, a più riprese, di averla incontrata per caso ad Acireale e di aver ricevuto l’invito a non cercarla più.

L’arresto di Rosario Palermo per l’omicidio di Agata Scuto: tutti gli indizi a suo carico

Rosario Palermo spinse dunque la compagna a ritirare la denuncia per la scomparsa della figlia.

Ed è proprio su di lui – adesso detenuto in carcere – che si concentra la procura, accusandolo di omicidio aggravato e occultamento di cadavere.

Il movente? Il fatto che Agata Scuto aspettasse un figlio da lui, come suggerito dalla madre Mariella che ha spiegato come alla ragazza non venissero le mestruazioni da due mesi.

A carico di Rosario Palermo gravissimi indizi: le prove del rapporto particolare che aveva instaurato con la ragazza; la falsità delle notizie fornite agli inquirenti; gli spostamenti nel giorno della scomparsa di Agata; l’intercettazione ambientale in cui, da solo all’interno della sua auto, esprimeva il timore del ritrovamento del cadavere della giovane, strangolata e bruciata.

Gli inquirenti hanno potuto verificare che Rosario Palermo, il 4 giugno del 2012, non sia andato né a raccogliere lumache alla piana di Catania, né a raccogliere origano sull’Etna come invece aveva sostenuto.

Omicidio Agata Scuto, gli indagati salgono a 4: chi sono

Ma la lista degli indagati si allunga. Rosario Palermo sarebbe stato aiutato da persone a lui vicine.

All’amico Sebastiano – che ha minacciato persino di morte i giornalisti di “Chi l’ha visto?” con parole irripetibili -, all’ex compagna Rita – dalla quale ha avuto due figli – e all’attuale fidanzata Sonia avrebbe chiesto aiuto per avere un alibi.

Nella puntata di ieri del programma televisivo “Chi l’ha visto?”, sono andate in onda le interviste a questi tre soggetti.

Se Sebastiano si chiude nel suo silenzio, intervallato da frasi spavalde, l’ex compagna Rita spiega di non avere più rapporti con Rosario Palermo da 18 anni, a esclusione di ciò che concerne i figli, difendendo però la sua innocenza rispetto alla scomparsa di Agata Scuto.

E Sonia, trovata addirittura in casa di Rita, afferma di non aver aiutato l’attuale fidanzato in alcun modo e di “non ricordare” eventuali richieste nel merito.

Le intercettazioni degli inquirenti: le richieste di Rosario Palermo e l’ipotesi dell’occultamento del cadavere nel Siracusano

I fatti sarebbero andati diversamente secondo la procura, che ha intercettato le pressanti richieste di Rosario Palermo a Rita.

“Se ti dovessero chiedere: ‘Che mestiere faceva quando era con lui?’…tu devi dire: ‘Se ne andava a vaccarelle (lumache di campagna)…se ne andava a fare origano”, diceva alla madre dei suoi figli.

All’attuale compagna Sonia, invece, suggeriva di non menzionare mai ai carabinieri la provincia di Siracusa, nonostante lui la frequentasse abitualmente per lavoro. E aggiungeva di dire loro, durante la visita, che i suoi spostamenti non fossero mai lunghi.

“Non gli dire ‘se n’è andato lontano’. Se vengono di pomeriggio, dì che sono partito alle undici e mezza. Non ti scordare mai quello che ti sto dicendo”, sottolineava.

Adesso l’ipotesi è dunque che il cadavere di Agata Scuto sia stato occultato proprio nel Siracusano, forse a Pachino.

Il mistero del tondino di ferro: il depistaggio di Rosario Palermo e Sonia

Un ulteriore depistaggio riguarda poi non solo Rosario Palermo, ma anche la presunta responsabilità della fidanzata Sonia.

Il giorno della scomparsa di Agata Scuto, il patrigno rincasò con una vistosa ferita alla gamba che – a primo acchito – pareva essere una bruciatura.

A posteriori, dopo la riapertura del caso per una segnalazione anonima, ha raccontato di essersi ferito con un tondino di ferro che fuoriusciva da un blocco di cemento e sul quale sarebbe caduto durante la raccolta dell’origano.

Poco dopo, nella Punto verde dell’uomo, è stato ritrovato un tondino di metallo che secondo gli inquirenti avrebbe appositamente sporcato con il suo sangue per provare le sue dichiarazioni.

Il tentativo di depistaggio, però, non è andato a buon fine. All’epoca dei fatti, Palermo stava già con la nuova compagna Sonia.

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