Caltagirone, processione a casa del boss con inchino: 39 condanne

Caltagirone, processione a casa del boss con inchino: 39 condanne

Daniele D'Alessandro

Caltagirone, processione a casa del boss con inchino: 39 condanne

Redazione  |
mercoledì 21 Dicembre 2022

39 persone sono state condannate a Caltagirone per aver deviato il percorso di una processione per passare e omaggiare un boss di Cosa Nostra

39 persone sono state condannate, per 80 anni di reclusione complessivi, a Caltagirone, in provincia di Catania.

Gli imputati avevano fatto deviare per 3 volte la processione del Venerdì Santo del 25 marzo 2016 a San Michele di Ganzaria, passando davanti alla casa del boss di Cosa Nostra, Francesco La Rocca, per dedicargli un inchino.

I reati a loro addebitati sono quelli di turbamento di funzioni religiose e istigazione a delinquere, mentre a 30 degli incriminati è stata contestata anche l’aggravante mafiosa.

Le condanne emesse dal Tribunale di Caltagirone

Il tribunale di Caltagirone ha condannato 12 imputati a sei mesi ciascuno di reclusione, disponendo la sospensione della pena. Due anni e sette mesi di reclusione, invece, per altri undici imputati, due anni e nove mesi per otto e tre anni per altri otto.

Assolti, al contrario, con formula piena perché il fatto non costituisce reato, accogliendo anche la richiesta del Pm Giuseppe Sturiale della Dda di Catania, Francesco Pullara, Simone Franchino e Gaetano La Rocca, figlio di un fratello del boss ergastolano Francesco che era detenuto al 41bis.

Un altro nipote del capomafia, Salvatore La Rocca, figlio di un altro fratello del boss, è stato condannato a due anni e nove mesi di reclusione. Il tribunale ha disposto anche il risarcimento spese al Comune di Santa Maria di Ganzaria che si era costituito parte civile nel procedimento.

Cos’è successo il 25 marzo 2016

Stando a quanto affermato dall’accusa, sostenuta in dibattimento dalla Dda di Catania, basandosi su indagini e video girati dai carabinieri della stazione di Santa Maria di Ganzaria e della compagnia di Caltagirone, il fercolo del Venerdì Santo il 25 marzo del 2016, sarebbe stato costretto a cambiare il percorso previsto dalla processione facendolo “fermare davanti l’abitazione di Francesco La Rocca, in modo tale da consentire alla moglie, che attendeva la sosta, di render omaggio al simulacro del Cristo morto”. Alcuni dei portatori avrebbero atteso l’uscita di casa della donna e avrebbero poi intonato cori rivolti al capo clan La Rocca.

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