Caltanissetta, “Le vie dei Tesori” per ammirare la città nascosta - QdS

Caltanissetta, “Le vie dei Tesori” per ammirare la città nascosta

Caltanissetta, “Le vie dei Tesori” per ammirare la città nascosta

martedì 13 Settembre 2022

Dopo il successo del primo fine settimana, la manifestazione animerà le strade nissene fino al 25 settembre, permettendo a cittadini e turisti di ammirare luoghi poco conosciuti o dimenticati

CALTANISSETTA – Ha preso il via sabato 10 settembre la quinta edizione de “Le vie dei Tesori”, iniziativa che andrà avanti per tre weekend fino al 25 settembre. Un’edizione che quest’anno prevede due nuovi siti da scoprire nella vicina San Cataldo: la chiesa delle Anime del Purgatorio con la sua cripta scoperta nel 1977 e Santa Lucia con gli imponenti Sanpauluna che raffigurano gli undici apostoli (tranne Giuda) e animano la Domenica di Pasqua.

Quindici i luoghi scelti per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità: dagli storici archivi del liceo Ruggero Settimo, aperti nel 1863, al convitto dei Gesuiti; dall’antica “casina” del barone Benintende al serbatoio di Monte San Giuliano, che è una vera opera di ingegneria idraulica, passando per chiese ritrovate, cripte sconosciute e spazi voluti dagli artisti fino a un delizioso Museo vintage con gli oggetti iconici che hanno popolato la vita quotidiana dell’ultimo mezzo secolo, oltre a un’inedita collezione di acquasantiere al Museo Diocesano. Non mancheranno esperienze, passeggiate e un racconto teatralizzato nella ex miniera di zolfo di Gabara.

“‘Le Vie dei Tesori’ – ha detto il sindaco Roberto Gambino – è un’iniezione di positività in tempi complicati, in cui si avverte una sorta di rabbia sociale. Questo festival è un motore di bellezza. Sono sicuro che i cittadini mostreranno, per questa bellissima iniziativa, lo stesso entusiasmo che io e la mia amministrazione abbiamo avuto nell’organizzarla”.

Una manifestazione cresciuta negli anni, che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e Atenei. A collaborare con l’organizzazione nissena il gruppo formato da Alice Bifarella, Luigi Garbato, Michele Mendolia Calella, Aurelia Speziale e Pasquale Tornatore. Senza dimenticare la logistica seguita dalla cooperativa sociale Etnos.

Tra i tanti luoghi visitabili e che negli altri anni hanno raccolto numerosissimi visitatori: la Casa del Mutilato, l’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi con gli affreschi realizzati negli anni Trenta da Gino Morici e da Gaetano Sparacino, il palazzo del Seminario vescovile e il Museo aziendale della fabbrica di liquori Averna, costruito dopo il 1859 sui resti dell’antico convento cinquecentesco dei frati Cappuccini.

Il programma prevede anche visite al laboratorio del Museo mineralogico paleontologico e delle zolfare dell’Istituto Mottura, che espone cinquemila minerali e il meteorite donato dall’imperatore d’Etiopia. Tra i siti ecclesiastici il Convento agostiniano che conserva il dipinto su ardesia della Madonna della Grazia attribuito a Pietro Antonio Novelli padre del celebre “Monrealese”; la cripta della Cattedrale, realizzata nei primi anni venti del novecento, trasformata in spazio culturale. Altri due luoghi inediti per il festival sono la casina ottocentesca del barone Benintende, sindaco di Caltanissetta nel primo ventennio dell’Ottocento e il serbatoio di monte San Giuliano, grande “macchina idraulica” di epoca fascista.

Due gli spazi dedicati all’arte: “Sosta Visiva” un inedito Museo del design e del vintage creato da Liborio Di Buono con l’esposizione dei pezzi di Achille Castiglioni, Vico Magistretti, Ettore Sottsass, Marco Zanuso e dei maestri dell’architettura razionalista del ‘900 Le Corbusier, Mies Van Der Rohe, Charles Eames, Gerrit Rietveld; “SpazioPitta” casa museo creata nel 2019 da Lorenzo Maria Ciulla nello storico quartiere Angeli.

Tre invece le esperienze organizzate da Paesaggi di Mezzo: si potrà passeggiare nei vigneti delle Tenute Lombardo visitando la cantina e la tenuta di “Sua Altezza”; partecipare a un trekking di scoperta che si snoda tra il vulcanesimo sedimentario delle Maccalube di Terrapelata, la balconata panoramica di Monte Sabucina e la masseria Santa Barbara, antica residenza del barone Calafato e infine l’ex miniera di Zolfo di Gabara, dove una guida, un geologo e un mimo racconteranno insieme la storia delle zolfare siciliane e le difficili condizioni di lavoro dei minatori e carusi.

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