Caltanissetta, un nuovo capitolo della “guerra dell’acqua” - QdS

Caltanissetta, un nuovo capitolo della “guerra dell’acqua”

Caltanissetta, un nuovo capitolo della “guerra dell’acqua”

venerdì 01 Ottobre 2021

La recente sentenza del Cga sulla determinazione delle tariffe ha spinto l’Assemblea territoriale idrica a chiedere i rimborsi per tutti gli utenti. Resta anche il nodo legato alle infrastrutture

CALTANISSETTA – Sono gli enti d’ambito idrici della Sicilia e non la Regione a dover determinare la tariffa dell’acqua all’ingrosso da sottoporre all’approvazione dell’Arera, Autorità nazionale di regolazione del comparto idrico. Lo ha stabilito il Consiglio di giustizia amministrativa, dando così vita a una serie di conseguente che hanno interessato anche il territorio nisseno.

La questione è stata discussa anche nel corso di uno degli ultimi consigli direttivi dell’Assemblea territoriale idrica, che hanno visto ancora una volta tra i protagonisti il sindaco di Gela, Lucio Greco. Nel corso del vertice, è stato stabilito di inviare a Caltaqua una nota di diffida, affinché chieda a Siciliacque la restituzione delle somme extra ricevute applicando tariffe fuori norma. Caltaqua, a sua volta, dovrà poi rimborsare i cittadini.

Altro argomento messo in evidenza è quello relativo alla restituzione del conguaglio 2020 a seguito dell’approvazione della tariffa 2020, passata dal 5,29% all’1%. Tali somme ammontano, per tutto l’ambito, a 1 milione e 900 mila euro e di questi 541 mila euro spettano soltanto a Gela. Anche in questo caso i cittadini saranno rimborsati. Quelli in regola con i pagamenti avranno liquidate materialmente le somme in eccedenza, gli altri se le vedranno decurtare dal monte debitorio, andranno cioè in compensazione.

“Ci sono voluti quasi due anni di lavoro – ha detto Greco – ma questo è un importante segnale per il futuro. Non si possono imporre le tariffe in maniera arbitraria, tra l’altro a fronte di un servizio pessimo. Il Consiglio di giustizia amministrativa con questa sentenza ci ha dato ragione, dicendo che effettivamente le tariffe idriche in Sicilia sono tra le più alte del Paese e che sono state determinate, tra l’altro, da chi non aveva il potere e le competenze per farlo, cioè Regione e Siciliacque. Adesso i cittadini riavranno quanto ingiustamente versato. So che le comunicazioni stanno già partendo e che avverranno, unitamente alle bollette, nei prossimi mesi”.

Piccola parentesi anche relativa agli interventi infrastrutturali programmati e l’emissione degli appositi decreti di finanziamento, il sindaco Lucio Greco ha informato di aver ricevuto ampie rassicurazioni in merito all’imminente arrivo del decreto di finanziamento per la realizzazione della rete idrica di Manfria, mentre è in fase di emissione, sempre per Manfria, quello per la depurazione.

Tornando alle tariffe, la risposta di Siciliacque alla richiesta di rimborsi da parte dell’Ati è stata chiara. “Qualora la tariffa dell’acqua all’ingrosso – hanno sottolineato – dovesse subire una variazione rispetto a quella finora applicata, eventuali differenze non potrebbero che generare conguagli, positivi o negativi, nell’ambito delle successive determinazioni tariffarie. Ciò in linea con quanto previsto dalla normativa che regola il servizio idrico e dall’Arera”.

I vertici di Siciliacque hanno anche ricordato la comunicazione emessa il 16 luglio scorso, quando erano stati forniti chiarimenti sugli effetti della sentenza del Cga. “La decisione dei giudici – hanno ribadito dalla società – non è entrata nel merito della congruità della tariffa del servizio idrico di sovrambito 2016-2019 e del relativo importo, ma ha riguardato l’identificazione del soggetto competente ad approvarla”.

Siciliacque ha comunque concluso rassicurando Ati, gestori e utenti che “saranno attivati tutti i meccanismi previsti dal sistema regolatorio”.

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