Canicattini, via libera al Piano di riequilibrio - QdS

Canicattini, via libera al Piano di riequilibrio

redazione

Canicattini, via libera al Piano di riequilibrio

mercoledì 08 Marzo 2023

Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza il documento finanziario relativo alle annualità 2022-2031 con un disavanzo di circa 2 milioni di euro. Qualche critica dall’opposizione

CANICATTINI BAGNI (SR) – Il Consiglio comunale di Canicattini Bagni nella seduta ha approvato a maggioranza, con il voto favore degli otto consiglieri di “Canicattini Futura” e il voto contrario dei quattro di “Insieme per Cambiare”, il Piano di Riequilibrio 2022-2031 del disavanzo accumulatosi negli anni recenti “non per debiti o spese folli – sottolinea una nota dell’Amministrazione comunale – ma per crediti, ovvero i tributi per coprire, come previsto dal Federalismo fiscale, i costi dei servizi essenziali non pagati dai cittadini, famiglie e imprese strette da una consolidata crisi economica e occupazione che tocca tutti i Comuni della Sicilia e del Meridione”.

Un disavanzo di 2.070.599,64 euro che si traduce, soprattutto in accantonamenti obbligatori in Bilancio nel fondo di garanzia Fcde, Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, che costringe i Comuni a fare ricorso ad anticipazioni di Tesoreria per coprire i costi dei servizi essenziali da erogare ai cittadini, con il conseguente ulteriore aggravio di interessi che appesantiscono gli Enti, come più volte sottolineato nei vari tavoli negoziali dal sindaco Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia, la cui recente elezione alla guida dei Comuni siciliani è stata salutata positivamente da entrambi i gruppi consiliari.

Approvata all’unanimità la procedura d’urgenza della convocazione del Consiglio, legata alla scadenza del termine ultimo di adozione del Piano di Riequilibrio finanziario fissato per lo scorso lunedì prima di essere trasmesso alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti nonché alla Commissione per la stabilità finanziaria degli En Locali e al Mef, e i verbali della seduta precedente, la discussione e il dibattito si sono incentrati proprio sullo strumento di armonizzazione e riequilibrio del Bilancio presentato dalla Giunta comunale per risanare il disavanzo relativo al riepilogativo del risultato di amministrazione al 31-12-2021, aggiornato alla data del 31-01-2023.

Una fotografia reale, dunque, come hanno illustrato nei loro interventi il sindaco Paolo Amenta, la ragioniera del Comune, Daniela Laura Magliocco, l’assessore al Bilancio e ai Tributi Marilena Miceli e il presidente dei Revisori dei Cont,i Vincenzo Traina.

Un provvedimento necessario quello del Piano di Riequilibrio del disavanzo d’amministrazione nei prossimi 10 anni, nonostante il Comune di Canicattini Bagni non sia strutturalmente deficitario  e presenta tutti i conti a posto e nessun debito, come attestato dagli stessi Revisori dei Conti, a testimonianza dell’oculatezza e responsabilità con cui è stato amministrato l’Ente sia nell’attuale legislatura che nella passata alla guida del sindaco Marilena Miceli – come ha sottolineato il capogruppo di maggioranza Domenico Mignosa – che contribuirà a disegnare meglio e a migliorare gli standard qualitativi dei servizi e la capacità di finanza locale della città e quindi della riscossione dei tributi”.

Un problema che coinvolge tutti i 391 Comuni siciliani – ha ribadito il sindaco Amenta – che ha portato ad oggi circa 100 di essi ad intraprendere la strada del dissesto finanziario, del predissesto e dell’adozione di Piani di Riequilibrio, per riportate a normalità il quadro finanziario del proprio Ente, piegato, come tutti dalla ridotta capacità di riscossione, 50-60%, in una regione  dove è forte il disagio economico che coinvolge famiglie e imprese, e alto il tasso di disoccupazione, con parametri totalmente differenti alle municipalità del Nord”.

E ciò pur in presenza di provvedimenti di sostegno, come quelli adottati dall’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni, che prevedono una larga rateizzazione del tributo dovuto.

Il mancato riscosso, come previsto dalle nuove normative finanziarie, obbliga i Comuni – ha ricordato ancora il primo cittadino – a salvaguardare comunque le relative somme in fondi di garanzia, in questo caso il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (Fcde) che insieme ad un maggiore e necessario ricorso ad anticipazioni di Tesoreria per garantire l’erogazione dei servizi alle proprie comunità, non fa altro che causare ulteriori pesantezze ai già disagiati Bilanci comunali, insieme ai sempre minori trasferimenti di risorse da parte di Stato e Regione”.

Un trend che sta portando al collasso molti Comuni siciliani e che Amenta, nella sua veste di presidente di Anci, proprio nei giorni scorsi a Roma ha portato all’attenzione del Direttivo nazionale dell’Associazione dei Comuni Italiani, per chiedere l’apertura di tavoli tecnici con Il Mef, il ministero dell’Economia, e la Regione, alla luce, in particolare, del progetto di Autonomia differenziata presentato dal Governo.

Posizione critica sul Piano di Riequilibrio, invece, quella espressa dai Consiglieri di minoranza intervenuti con il Capogruppo Alessandro Cultrera, Rita Cassarino e Alessandra Amenta, oltre sui ridotti tempi per studiare il provvedimento, anche sul problema evidenziato dai Revisori dei Conti nel dare parere favorevole al Piano, di una scarsa capacità dell’Ente ad incassare i crediti propri, soprattutto nell’ambito dei tributi dovuti e nel recupero dell’evasione tributaria.

“Riscossione e recupero dell’evasione – ha risposto l’assessore Miceli – non sottovalutate dall’Amministrazione comunale che ha provveduto a darne affidamento ad una società esterna”.

Il punto successivo affrontato dall’Amministrazione dopo l’approvazione del Piano, ha riguardato un altro fondo obbligatorio di accantonamento per 39 mila euro, relativo al Fondo Garanzia Debiti Commerciali, con la conseguente variazione al Bilancio di previsione finanziario 2022-2024. Il punto messo ai voti è stato approvato all’unanimità dal Consiglio.

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