Carceri, rinnovato il progetto per la tutela dei figli di detenute - QdS

Carceri, rinnovato il progetto per la tutela dei figli di detenute

redazione

Carceri, rinnovato il progetto per la tutela dei figli di detenute

mercoledì 31 Luglio 2019

Tra Telefono Azzurro e Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap)
Obiettivo: garantire una situazione affettiva e logistica a misura di bambino

ROMA – “Tutelare i diritti dei bambini e adolescenti coinvolti in situazioni di detenzione genitoriale, garantendo loro una crescita sana ed equilibrata”.

Sono questi gli obiettivi dichiarati del progetto ‘Bambini e Carcere’, nato nel 1993 dall’impegno dei volontari di Telefono Azzurro e reso possibile graziealla collaborazione con il Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia, accordo che è stato rinnovato ieri con la firma del protocollo d’intesa che regola le attività dell’associazione nelle strutture carcerarie di tutta Italia.

Il progetto ‘Bambini e Carcere’ ha come obiettivi prioritari “la promozione di uno sviluppo adeguato del bambino che si trova inserito in una situazione di detenzione e il supporto all’incontro tra genitori e figli anche attraverso l’allestimento di spazi idonei”.

Per fare questo, l’attività di sostegno si muove in due direzioni: “la fase del nido che consente ai bambini di trascorrere i primi anni da 0 a 6 con la mamma in carcere in una situazione affettiva, logistica ed organizzativa a misura di bambino; e la ludoteca per attenuare l’impatto con la dura realtà carceraria al momento del colloquio con il genitore detenuto”.

Sono stati oltre 12.000 i bambini e i ragazzi seguiti nel 2018 dalle attività del progetto, attraverso la costante presenza di 240 volontari adeguatamente formati e preparati, in 24 istituti di prevenzione e pena, dislocati in 21 città di 10 regioni italiane. “Ma sono ancora molti i bambini e gli adolescenti che vivono per un periodo della propria vita, direttamente o indirettamente, l’esperienza del carcere e che devono essere aiutati”, sottolinea Telefono Azzurro.

Si stima infatti che in Italia i bambini e gli adolescenti separati da un genitore adulto, che ogni anno entrano in carcere per incontrarlo, siano circa 70.000. Inoltre, dalle statistiche del Dap, nel 2018 la popolazione carceraria ammonta a 59.655 e circa 26.364 di questi sono anche genitori e sono 52 i bambini fra gli 0 e i 6 anni che vivono negli Istituti di prevenzione e pena con le proprie madri.

“Il minore che entra in carcere si trova a gestire una situazione complessa e delicata: si trova all’interno di un sistema che, per esigenze di ordine e di controllo, è rigidamente organizzato, caratterizzato da ritmi regolari e atteggiamenti uniformi – spiega Ernesto Caffo presidente di Telefono Azzurro -. Il rapporto con il proprio genitore rappresenta non solo un bisogno e diritto fondamentale per un’armoniosa crescita del minore, ma è altresì considerato un percorso in linea con gli obiettivi risocializzanti della pena.

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