Catania, Bonaccorsi e Capuana i giovani rampanti del Consiglio comunale - QdS

Catania, Bonaccorsi e Capuana i giovani rampanti del Consiglio comunale

redazione

Catania, Bonaccorsi e Capuana i giovani rampanti del Consiglio comunale

Salvatore Rocca  |
mercoledì 14 Giugno 2023

Da una parte Damien Bonaccorsi (Pd), dall’altra Piermaria Capuana (Fi). Sono loro i rappresentanti della “nouvelle vague” politica catanese che occuperanno i banchi del nuovo Consiglio comunale

Damien Bonaccorsi, golden boy del Pd “Opposizione dura ma giusta”

Bonaccorsi, come nascono il suo impegno politico per la città di Catania e la sua elezione a consigliere comunale di opposizione?
“Sia la mia candidatura, sia – in generale – l’idea di ciò che abbiamo fatto, parte anni addietro. Faccio parte del Partito Democratico da tempo, la scelta della lista e della linea politica è coerente. Il gruppo nasce da un impegno completamente diverso, la nostra è stata una candidatura partita dal basso. Ho iniziato a fare politica con la rappresentanza studentesca con un gruppo che oggi è rimasto e nel quale ci sono dei ragazzi con cui si continua l’attività svolta in passato e che si unisce con l’associazionismo universitario. Sono presidente dell’associazione Nike dove ci occupiamo non solo di Università, ma anche di tematiche culturali. Da lì nasce la struttura di gruppo che ha messo la propria forza su questa elezione. L’Università è un luogo composto da un numero irrisorio di studenti catanesi, moltissimi non sono di Catania ma la vivono, avendo comunque interesse quasi equivalente di chi effettivamente è nato a Catania. Tutta quella fascia di popolazione che ha il 70-80% degli interessi socio-economici legati alla sfera personale, comunque ha un interesse su Catania. Inoltre, essendo Città metropolitana, essa indirizza comunque quella che è la linea dei luoghi limitrofi. L’hinterland è diventato anche la prima zona residenziale. Dopo aver deciso un progetto e di volerci estendere dal punto di vista territoriale, abbiamo iniziato a creare una rete e a formare un gruppo trasversale. Questa è la vittoria di un gruppo strutturato e serio che è partito sfruttando contatti personali o professionali. Abbiamo cercato di coinvolgere giovani, professionisti e imprenditori fino a proporre una candidatura trasversale che è specchio di uno spaccato di realtà che non si riconosce in determinate posizioni”.

Oggi l’opposizioni cittadine sono rappresentate da appena sei consiglieri, la maggior parte del Consiglio è in mano alla maggioranza di Centrodestra. Questo sbilanciamento rappresenta realmente il “sentimento” della città?
“Per me non si tratta di una maggioranza di Centrodestra, ma di opportunità politica. Guardando i volti, che poi sono quelli andati alla ricerca del consenso strutturato, si vede che sono più o meno noti. Molti, in passato, sono stati anche in opposizioni differenti, ci sono degli schieramenti che oggi fanno parte del Centrodestra ma che è rappresentato nei limiti. Sicuramente Catania ha una forza più tendente al Centrodestra, ma questo non vuol dire che non si possa dare una linea differente. Più che altro, serve comprendere quanto effettivamente questo sia uno schieramento politico basato su un progetto ideologico, considerando che Trantino non ha neanche pubblicato un programma. Io lo vedo più come un patto elettorale. Quando tu basi una determinata azione politica su quelle che sono delle logiche, il rapporto tiene finché si persegue quel modello di società che si sta proponendo. Nel momento in cui viene prima l’interesse politico, i rapporti si sviluppano in maniera differente. Il ruolo di un’opposizione striminzita è comunque utile perché non credo che la maggioranza sia compatta e animata da ideali comuni. Inoltre, l’opposizione deve giocare un ruolo importante. Anche se fosse composta da un solo consigliere, essa deve vigilare sul comportamento della maggioranza e cercare di fare proposte. Sarà compito della maggioranza, qualora le nostre idee fossero difformi dalle loro, bocciarci eventualmente le modifiche. Intanto, loro dovrebbero avere delle idee da porre sul tavolo. Oggi, se abbiamo una riconferma del mondo di Centrodestra – che a mio parere non ha amministrato bene la città nei cinque anni passati – è successo perché non c’è stata un’opposizione forte, chiara o che abbia dato una sua impronta”.

Come si comporterà l’opposizione nei confronti dell’amministrazione catanese?
“Per me l’opposizione non è un qualcosa che esiste a priori, ma deve muoversi per ciò che è giusto. Se dovessimo vedere un provvedimento a favore della città, saremmo i primi a votare a favore. Abbiamo dei temi e delle priorità, il programma di Maurizio Caserta le esprime benissimo. In generale, come Partito Democratico, abbiamo una linea moderata. Per esempio, sul tema della raccolta differenziata è ovvio che dobbiamo intensificare gli sforzi, così come per il problema della sicurezza. Tengo a precisare che noi faremo un’opposizione dura, ma per ciò che è giusto. Non la faremo a prescindere. Qualora l’amministrazione fosse la migliore che Catania abbia mai avuto, noi saremo felici di far parte di questa opposizione sorridendo all’amministrazione. Viceversa, l’opposizione sarà molto dura e cercheremo, nonostante il numero esiguo di consiglieri, di rivedere tutti gli atti e controllare che venga seguita una linea di correttezza. Abbiamo anche l’obbligo morale di raccontare alla città ciò che succede”.

Piermaria Capuana, baby azzurro dei record “Il cittadino va messo al centro”

Capuana, è giovanissimo ma ha già stracciato ogni record. Nel 2021 a soli 18 anni era diventato l’assessore più giovane d’Italia, mentre oggi è il consigliere più giovane del Paese. Com’è iniziato questo percorso?
“Siamo partiti dalla scuola, all’Ettore Majorana di San Giovanni La Punta da rappresentante d’istituto per poi diventare presidente della consulta provinciale studentesca di Catania. Al mio quinto anno mi candidai prendendo 952 preferenze su 1.150 votanti. Raccolsi il primo primato, non era mai esistito un rappresentante capace di prendere così tanti voti. L’anno dopo ebbe inizio un percorso che fu una palestra amministrativa come assessore a San Giovanni La Punta a soli 18 anni, diventando l’assessore più giovane d’Italia. Ho vissuto una storia breve di 6 mesi, ma intensa perché mi vennero affidate deleghe importanti come l’istruzione, le attività produttive, l’innovazione tecnologia e le pari opportunità. Abbiamo così dimostrato che non si è mai troppo giovani per emergere. Anche da piccoli, si può essere grandi. Possiamo svolgere anche un modo alternativo di fare politica. Al termine delle Regionali, è iniziata la campagna elettorale su Catania con la lista di Forza Italia. Io ho trovato anni fa un riferimento politico come Marco Falcone, attualmente assessore regionale e coordinatore provinciale di FI. Lui ha scelto di investire sui giovani in un partito che al di fuori viene visto tutto fuorché giovane. Ho scelto di impegnarmi in Forza Italia perché sono convinto che ci sono dei buoni esempi che possono trasmetterci valori, formazione ed esperienza. Abbiamo fatto una campagna elettorale di contenuti, abbiamo impegnato giovani e professionisti in gruppi di studio su diversi temi, con lo sguardo rivolto al futuro e inserendo delle proposte. Nei vari incontri c’è stato il sostegno di un gruppo della segreteria e, chi spesso viene etichettato come lontano dalla politica, ha deciso di indossare una casacca e rendersi protagonista. Siamo entrati nelle famiglie, siamo stati presenti in tutta la città e i nostri voti sono stati spalmati in maniera omogenea in tutte le circoscrizioni. Credo, attraverso il risultato, di aver dimostrato quanto il lavoro di squadra porti al successo. Vogliamo lavorare per trasformare le nostre idee in azioni”.

Quali sono i progetti e le idee che vorrà tradurre in fatti concreti in sede di Consiglio comunale?
“Per le politiche scolastiche abbiamo dei progetti che partono dalle scuole. Parliamo di edilizia scolastica, di promuovere formazione e di finanziare anche delle borse di studio per giovani talenti. Vogliamo anche promuovere iniziative per fare conoscere le istituzioni, così come creare uno sportello di ascolto e sostegno psicologico e cercare di promuovere incentivi per l’utilizzo dei mezzi pubblici. Sullo Sport abbiamo in mente di promuovere la cultura sportiva, aprendo le palestre pubbliche delle scuole alle associazioni e incrementare l’impegno sulla modernizzazione degli impianti. Non dimentichiamoci poi il tema della sicurezza con un ‘patto per la sicurezza’, quindi di rafforzare le azioni di prevenzione. Immaginiamo poi di abbattere le barriere architettoniche, di valorizzare lo sviluppo dell’area portuale della Plaia così come puntare sulla promozione del patrimonio artistico, storico, archeologico ed enogastronomico. Importante è anche il tema del decentramento. Catania è grande, ha bisogno di soluzioni diverse per zone diverse. Per problemi e zone differenti non può valere una soluzione unica. Ho raggiunto questa consapevolezza girando la città e ascoltando i cittadini. Anche all’interno della stessa circoscrizione ci sono delle realtà differenti. Abbiamo tante proposte, aspettiamo di insediarci per iniziare a lavorare”.

Che rapporto instaurerete con le opposizioni? Verranno valutate aperture in caso di proposte valide per la città?
“Non credo che possiamo permetterci di guardare alla selezione rispetto ai gruppi di appartenenza di maggioranza od opposizione. Dobbiamo guardare ai contenuti, ho imparato che l’opposizione serve tanto quanto la maggioranza. Si viene eletti in liste differenti, si possono avere visioni differenti ma devono esserci dei segnali di unione. Subito dopo le elezioni ho visto che da parte dell’opposizione ci sono già stati questi segnali. Con chiunque vorrà fare bene ci sarà da lavorare, potremo lavorare insieme per fare il bene di Catania e non per gli interessi personali o di partito. Il cittadino deve essere il centro dell’azione politica e amministrativa della città. Nel momento in cui dovesse esserci un lavoro per trovare la soluzione, in quel caso i nostri colori diventeranno per tutti il rossoazzurro. Vedremo di avere un atteggiamento propositivo, costruttivo e, soprattutto, responsabile per ciò che ci attende e per le persone che ci hanno scelto. Dobbiamo rispondere con i fatti e dimostrare concretezza”.

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