Catania, donna con tumore cerebrale partorisce Enea, la storia - QdS

Catania, donna con tumore cerebrale partorisce Enea, la storia

Catania, donna con tumore cerebrale partorisce Enea, la storia

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venerdì 25 Giugno 2021

Adesso il piccolo sta bene ed è tornato a casa. La mamma, dopo l'operazione, ha potuto riacquisire la vista. Ecco la loro commovente storia.

Cristina, una giovane donna alla 22/ma settimana di gestazione arrivata nell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania con un abbassamento della capacità visiva a causa di un meningioma gigante del basicranio anteriore, un tumore cerebrale molto aggressivo che richiedeva un delicato intervento chirurgico, ha partorito Enea, un bimbo di un 1,300 Kg ed è stata operata con successo.

I medici si sono subito conto che la situazione era grave, ma per poter portare la donna in sala operatoria e salvarle la vita hanno dovuto far partorire prematuramente la donna, alla 28/ma settimana nell’unità operativa di Ostetricia e ginecologia diretta da Giuseppe Ettore. Il bimbo ora sta bene, pesa 4 chili, non ha più nulla di prematuro ed è tornato a casa insieme alla mamma.

“Eravamo dinanzi a una vera e propria corsa contro il tempo. – ha detto Ettore -. Bisognava scegliere il momento giusto per salvare la vita del bambino e quella della madre”. Immediatamente dopo il parto la neomamma è stata affidata all’equipe della Neurochirurgia guidata da Giovanni Nicoletti. “L’intervento è stato davvero complesso – ha spiegato – ma siamo intervenuti con perizia e decisione. In realtà non nutrivamo molte speranze sul recupero della vista della paziente, anzi, avevamo non pochi dubbi. Per questo siamo rimasti tutti piacevolmente sorpresi quando, pochi giorni dopo, Cristina ha cominciato nuovamente a vedere”.

“In un ospedale come il nostro – ha detto il direttore generale dell’Arnas Garibaldi Fabrizio De Nicola – nascono anche storie come questa, capaci di commuoverci e di regalarci allo stesso tempo il propellente necessario per proseguire il nostro lavoro. All’Arnas Garibaldi, il mantra della multidisciplinarietà è sempre più pregnante e caratterizza con decisione l’azione di un complesso sanitario intriso di professionalità e di tecnologia”.

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