Con una vittoria fuori casa contro il Canicattì, i rossazzurri staccano il pass per il professionismo, con sei giornate di anticipo
Missione compiuta. Il Catania fa il suo dovere, batte 4-1 il Canicattì allo stadio “Marco Tomaselli” di Caltanissetta e conquista l’aritmetica vittoria del campionato: gli etnei sono in Serie C con sei turni d’anticipo. Una gara densa di emozione per i tanti tifosi etnei giunti allo stadio (più di 3.500), che festeggiano così il ritorno tra i professionisti. Sarao sblocca nel primo tempo, poi il pareggio su rigore di Gueye. Nella ripresa, dopo il rosso a Petrella, gara in discesa: Palermo firma il sorpasso, Jefferson il tris. Nel finale gloria anche per Vitale. Ma ciò che più conta è il risultato finale: Catania è in festa, è Serie C.
CANICATTÌ-CATANIA 1-4 (22’ Sarao, 28’ Gueye, 62’ Palermo, 70’ Jefferson, 86’ Vitale)
LE PAGELLE
BETHERS 6 – Mai impegnato nel corso dei novanta minuti, eccetto qualche sporadica uscita. Raramente il Canicattì arriva alla conclusione in porta.
RAPISARDA 6 – Nel primo tempo spinge tanto, cercando spesso la combinazione con Chiarella: i tentativi però sono poco efficaci. Dietro invece soffre un po’, perché le azioni del Canicattì partono sempre dal suo lato: l’impressione è che i sincronismi difensivi siano meno oliati di altre occasioni. Cresce nella ripresa quando il Catania fa sua la partita.
SOMMA 5.5 – Inizia la gara cercando l’anticipo e lo fa bene. Valuta però male la traiettoria del pallone nell’azione che porta al rigore a favore del Canicattì e si fa superare da Gueye. Meglio in altre occasioni. DAL 51’ PALERMO 7.5 – Entra e impatta alla grande, come spesso gli è accaduto in stagione. È protagonista sotto porta: con una gran torsione di testa batte Scuffia per il 2-1 rossazzurro: settimo gol in campionato. Ci mette anche l’assist per il 3-1 di Jefferson.
LORENZINI 5.5 – La coppia di centrali del Catania è poco attenta sull’azione che porta al rigore dell’1-1: è proprio Lorenzini a entrare in modo irregolare su Gueye provocando il calcio di rigore. Soffre, come Somma, le ripartenze avversarie. Prende le misure agli avversari nella ripresa, quando migliora la sua prestazione.
BOCCIA 7 – Out Castellini, tocca a lui giocare sulla sinistra. Si impone subito con la sua forza fisica e la sua capacità in progressione. Ci mette anche qualità: è suo il cross per Sarao nell’azione che porta al vantaggio. Sempre pronto in fase di proposizione: solido e affidabile.
RIZZO 6 – Si vede poco in fase di interdizione, bravo in un’occasione a pescare Sarao dentro l’area (parata del portiere). Salva un gol sullo 0-0 quando chiude su Gueye lanciato a rete. Dopo l’uscita di Somma, si posiziona da difensore centrale: impeccabile in quella posizione.
LODI 6 – Utilizza spesso la soluzione dei lanci in profondità, con risultati alterni. Da una sua errata lettura da corner nasce una potenziale occasione per il Canicattì, poi serve una bella palla Chiarella che si fa chiudere dal portiere. Regia pulita, lascia il campo ricevendo l’applauso dei compagni e la standing ovation del pubblico. Eterno Ciccio Lodi. DAL 76’ GIOVINCO 6 – Ultimo quarto d’ora, quando la partita è già in ghiaccio.
VITALE 6.5 – Poco nel vivo dell’azione, è poco lucido con il pallone tra i piedi e fatica a trovare la posizione giusta in campo. Un po’ nervoso, si prende un giallo per fallo su Gueye nella ripresa. Firma lui il poker per gli etnei, appoggiando di testa su cross di Russotto.
CHIARELLA 6.5 – Tanto movimento, dribbling e corse sulla destra: l’ex Pescara è sempre il più pericoloso. Sfiora il gol impegnando il portiere nel primo tempo. Gli manca un po’ di concretezza nella fase finale dell’azione. Nella ripresa Petrella entra molto male su di lui: rosso meritato per il difensore. Si conferma imprendibile per i difensori di questo campionato.
SARAO 7 – Lotta tra i centrali e approccia la partita da vero combattente. È suo il gol che sblocca la gara: cross dalla sinistra di Boccia e girata forte, di testa, a battere Scuffia. Un gol da centravanti. Poteva fare qualcosa in più nella ripresa, quando gli capitano due buone occasioni. Ma ottima prestazione. DAL 63’ JEFFERSON 7 – Ferraro lo butta dentro nella ripresa, lui non si fa pregare e risponde con il ritorno al gol: non segnava proprio dal match d’andata con il Canicattì. Si riprende la palma di capocannoniere degli etnei a quota otto reti.
DE LUCA 6 – Lo spunto in velocità c’è, manca il guizzo decisivo. Serve una bella palla a Sarao nella ripresa, ma l’attaccante non concretizza. Stavolta il bomber da trasferta finisce a secco. DAL 55’ AN. RUSSOTTO 7 – Una delle armi vere di questo Catania: Russotto dalla panchina. Entra e scatena tutta la sua energia sulla corsia sinistra: serve lui la palla del 2-1 a Palermo. Assist anche per Vitale nel finale.
FERRARO 7 – Senza Castellini sceglie la formazione più logica, schierando Boccia sulla sinistra e calando l’ormai classico tridente Chiarella-Sarao-De Luca. Già programmati, e decisivi, i cambi che spaccano la partita: Palermo e Russotto. In stagione il Catania ha vinto tante partite così, con le mosse dalla panchina al momento giusto, e anche la gara di Caltanissetta non ha fatto eccezione. I rossazzurri hanno vinto perché squadra nettamente più forte, perché calata sin da subito nella categoria e perché ben allenata. Due promozioni di fila, in questa stagione ci sono i meriti di Giovanni Ferraro: l’allenatore che ha riportato il Catania in Serie C.
Il possibile programma dei festeggiamenti a Catania
Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Serie D 24, per questa sera il Catania potrebbe fare il giro della città con un bus scoperto. A quel punto, partirebbe dunque un lungo corteo con la squadra nel cuore della città a festeggiare il salto di categoria.
Questa però, sarebbe solo la prima parte dei festeggiamenti. Come si legge su Serie D 24, il 2 aprile infatti, è un’altra data da segnare in rosso sul calendario dei tifosi rossazzurri. Quel giorno, rappresenta la prima occasione utile per poter festeggiare il salto di categoria all’interno dello stadio “Angelo Massimino”, in cui è in programma la sfida tra Catania e Lamezia Terme.