De Luca, il piano per infrastrutture e "grandi incompiute" - QdS

De Luca e il progetto per “chiudere la fase delle incompiute” in Sicilia

De Luca e il progetto per “chiudere la fase delle incompiute” in Sicilia

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martedì 06 Settembre 2022

"Dal 26 settembre lavoreremo per chiudere la fase delle incompiute e conquistare la normalità infrastrutturale in tutti i settori strategici": la promessa del candidato.

Cateno De Luca, leader di “Sud chiama Nord” e candidato alla presidenza della Regione Siciliana, torna a parlare di infrastrutture e opere pubbliche in Sicilia. E soprattutto delle “grandi incompiute” dell’isola.

“Dal 26 settembre lavoreremo per chiudere la fase delle incompiute e conquistare la normalità infrastrutturale in tutti i settori strategici, con particolare riguardo ai trasporti su gomma, ferro e mare, ponendo al centro della pianificazione e della concertazione Stato-Regione il completamento in 10 anni della rete ferroviaria, autostradale e stradale”. Sono queste le parole che l’ex sindaco di Messina ha pronunciato ieri sera dal palco di Caltanissetta, dove ha concluso il suo tour elettorale.

Ieri De Luca si era espresso anche sulle politiche previste nel suo programma in termini di occupazione, soprattutto per i più giovani

De Luca su infrastrutture e “grandi incompiute”

“La Regione Siciliana si ritrova bloccata nelle opere pubbliche negli ultimi 14 anni”, ha dichiarato De Luca, procedendo poi all’analisi dei dati.

“Dal censimento delle incompiute in Sicilia risulta che ci sono 138 incompiute per oltre 1 miliardo di euro impegnati e non spesi. La Sicilia è prima per opere non completate e per soldi bloccati con un numero che cresce ogni anno di più, dati della Regione Siciliana. Ecco perché la Sicilia paga il gap infrastrutturale più alto rispetto alle altre regioni e perché l’insularità risulta una piaga e non una risorsa. Abbiamo già stilato un cronoprogramma che porteremo avanti perché abbiamo le idee chiare e sappiamo dove reperire i fondi che sono stati già assegnati alla Sicilia e che il Governo siciliano non è riuscito a spendere”.

Immagine di repertorio

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