Cgil e Uil, “Italia è in crisi, la Sicilia invece affonda” - QdS

Cgil e Uil, “Italia è in crisi, la Sicilia invece affonda”

Cgil e Uil, “Italia è in crisi, la Sicilia invece affonda”

sabato 11 Dicembre 2021

Confindustria Sicilia: “10 anni per autorizzazione, record da Terzo mondo”. Sindacati critici su manovra di Bilancio, sciopero giovedì 16 a Palermo

La manovra del governo Draghi si rivela in tutta la sua inadeguatezza per la situazione critica in cui si trova la Sicilia. È quanto dichiarano Cgil e Uil regionali che chiedono la modifica delle misure contenute nella legge di bilancio: “Pensioni povere, redditi bassi, lavoro precario e discontinuo che rende ancora più aleatorie per i giovani di oggi le possibilità di redditi e pensioni dignitose – hanno detto i responsabili regionali di Cgil e Uil Alfio Mannino e Luisella Lionti – se il Paese è in difficoltà, la Sicilia sta affondando e i siciliani hanno tante ragioni in più per aderire allo sciopero generale proclamato dalle due sigle per il 16 dicembre”.

In una nota, le segreterie regionali di Cgil e Uil, nell’annunciare la manifestazione che si terrà a Palermo, una delle 5 piazze decise dalle due confederazioni nazionali nell’ambito dello sciopero generale che si terrà in questa giornata, sottolineano che per i due terzi dei contribuenti siciliani (2,7 milioni), il taglio dell’Irpef non avrà alcuna ricaduta. In particolare saranno esclusi coloro che hanno un reddito fino a 26 mila euro all’anno. Perché la manovra sull’Irpef consenta un risparmio bisognerà andare ai redditi oltre i 35 mila euro. Per i sindacati anche le politiche del lavoro del governo nazionale sono inadeguate a colmare il gap con il resto del Paese. Mannino e Lionti parlano di dati drammatici soprattutto per quel che riguarda donne e giovani. Nel 2020 si è registrato un tasso di occupazione femminile del 29,3% contro la media nazionale del 49,4%. Per i giovani i tassi di occupazione sono 38,9% per la Sicilia, 46,8% la media nazionale. Mentre il tasso di povertà tra assoluta e relativa è inchiodato al 36%.

“Non vedere tutto ciò – sostengono i sindacati – è come dichiarare di volere lasciare il Mezzogiorno e la Sicilia al proprio destino. Cgil e Uil chiamano in causa anche la Regione. “Non c’è più tempo da perdere – dicono – occorre subito varare le riforme necessarie anche ad agganciare le risorse del Pnrr: da quella della pubblica amministrazione e della forestazione ai piani dell’energia e dei rifiuti”.

Per il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, bisogna riportare l’accento sull’impresa come valore, perché genera lavoro, ma occorrono delle condizioni tra cui l’abbattimento delle barriere burocratiche. “Dieci anni per un’autorizzazione è un record da terzo mondo – ha detto Albanese – e bisogna abbattere anche le barriere geografiche: il ponte sullo Stretto, l’alta velocità, le strade, gli hub. La pandemia ha insegnato all’umanità che si possono annullare tutte le distanze. È inaccettabile che non si possa sopperire la marginalità geografica della Sicilia”. Albanese punta l’accento anche sulla eliminazione delle barriere ideologiche. “Basta con questo pregiudizio anti-imprenditoriale – ha concluso il presidente di Confindustria regionale – Ogni mattina in Sicilia un imprenditore si alza e deve cominciare la sua corsa a ostacoli”.

Per il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco la variabile fondamentale della crescita è la capacità di attirare investimenti. “Per la Sicilia – ha detto – sarà cruciale la realizzazione della Zona economica speciale che potrà dare slancio non solo all’economia del mare ma anche alla rigenerazione urbana della città, con importanti effetti a cascata su tutte le filiere economiche”.

Per Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa bisogna cogliere le opportunità offerte dal Pnrr. “I temi delle infrastrutture materiali e immateriali e dell’energia sono imprescindibili per vincere la scommessa della crescita; ma nel contempo occorre incoraggiare nuove iniziative imprenditoriali “sostenibili” anche nel settore turistico che diversifichino il nostro tessuto produttivo cosi come occorre una revisione delle norme che finora ne hanno ostacolato la realizzazione”.

“Gli imprenditori – ha detto il presidente di Sicindustria, Gregory Bongiorno – hanno ben chiaro che il valore dell’impresa non è dato solo dai numeri, ma dalle persone che ci lavorano, dall’impegno, dal coraggio di rischiare e mettersi in gioco, dal bagaglio di conoscenze, dalle idee innovative che rendono un’impresa unica e competitiva”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017