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Come lasciare l’Ucraina dopo lo scoppio della guerra per arrivare ed entrare in Italia

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Come lasciare l’Ucraina dopo lo scoppio della guerra per arrivare ed entrare in Italia

Luigi Ansaloni  |
sabato 26 Febbraio 2022

Spazi aerei chiusi, non solo sopra Kiev ma in tutta la nazione e anche nei Paesi vicini, code infinite in auto, ferrovie fatte saltare in aria e benzina che scarseggia

Lasciare l’Ucraina per l’Italia e più in generale per altri luoghi europei ed extraeuropei è estremamente difficile, per non dire impossibile.

Spazi aerei chiusi, non solo sopra Kiev ma in tutta la nazione e anche nei Paesi vicini, code infinite in auto, ferrovie fatte saltare in aria e benzina che scarseggia.

Lo spazio aereo

L’Ucraina ha chiuso il suo spazio aereo ai voli civili giovedì dopo che la Russia ha lanciato il suo attacco. L’ente regolatore dell’aviazione europea ha messo in guardia sui pericoli di volare nelle regioni confinanti. Anche la Moldavia, a sud-ovest dell’Ucraina, ha chiuso il suo spazio aereo, mentre la Bielorussia a nord ha detto che i voli civili non possono più volare su parte del suo territorio dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha autorizzato l’operazione militare.

L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (EASA) ha detto che lo spazio aereo in Russia e Bielorussia entro 100 miglia dai loro confini con l’Ucraina potrebbe presentare rischi per la sicurezza: “In particolare, c’è un rischio sia di ‘targeting’ intenzionale che di errata identificazione di aerei civili”, ha detto l’agenzia in un bollettino sulla zona di conflitto. “La presenza e il possibile uso di un’ampia gamma di sistemi di guerra a terra e in aria pone un alto rischio per i voli civili che operano a tutte le altitudini e livelli di volo”.

I paesi confinanti

Se si riuscisse a lasciare l’Ucraina, con mezzi da terra, per l’Italia e per la Sicilia ci sarebbero voli, diretti o con scali, da paesi confinanti come la Polonia, la Romania, l’Ungheria e la Slovacchia. I principali aeroporti sono Varsavia, Cracovia, Budapest, Bucarest, Bratislava.

Da queste destinazioni, ci sono voli diretti per l’Italia. Il problema, come detto, è raggiungerli: fino a ieri, c’erano file anche di 15 ore, e la situazione con l’inasprirsi dei combattimenti è destinata a peggiorare. Sempre dai Paesi confinati, si trovano bus per raggiungere il nostro Paese, ovviamente con molte fermate negli hub principali.

Gli appelli e i gruppi Facebook

Ci sono moltissimi gruppi Facebook che danno indicazioni di questo tipo. C’è chi ha la compagna e i figli intrappolati a Kiev ed è disposto a pagare chi lo aiuterà a farli arrivare in Italia, chi cerca di uscire dalla frontiera con la Polonia e chiede aiuto e rinforzi, chi si mette a disposizione con i propri mezzi per tentare di varcare i confini.

Sono decine gli appelli, spesso disperati, di cittadini italiani che chiedono aiuto ai social per riunirsi con i loro familiari e amici, prima che la situazione lo renda a tutti gli effetti impossibile. “Vi prego qualcuno nelle vicinanze di Tal’ne che possa portare al confine 2 donne e una bimba di 2 anni e mezzo. Sono disposto a pagare qualsiasi cifra“, scrive Antonio Pellino sul sito Facebook ‘Italiani in Ucraina’.

“Qualcuno ha notizie se alla frontiera con la Polonia dall’Ucraina c’è la possibilità di attraversare il confine? Il figlio della mia compagna sta cercando di uscire dall’Ucraina”, gli fa eco in un altro post Alberto Previtali.

“Ci sono sistemi per andare via dal Ucraina per la mia fidanzata e sua mamma? Grazie dei consigli”, scrive Maurizio Maury. “Se qualcuno parte da Kiev zona Darnitza per qualsiasi frontiera mi contatti, per favore”. E così via: “Ciao ragazzi, io sono italiano, i figli della mia compagna sono in Ucraina, il problema che non hanno i documenti, hanno solo diciamo il certificato di nascita, il padre è sparito da dicembre”, è l’appello di Henry Sanrth. Le preoccupazioni per i bambini sono le più numerose: “Qualcuno di Dubno che va verso il confine Polacco? C’è una mia amica con 2 bimbi di 5 anni e 1 anno e mezzo“, aggiunge un altro utente.

La situazione in Sicilia per l’Ucraina

Wizz Air ha annunciato la sospensione delle operazioni in Ucraina nel paese: “A causa dei recenti avvenimenti in Ucraina e della chiusura dello spazio aereo, Wizz Air è rammaricata di informare i propri clienti che la compagnia deve temporaneamente sospendere tutte le operazioni nel Paese. I passeggeri che hanno prenotato voli in partenza o in arrivo dall’Ucraina possono trovare ulteriori informazioni su wizzair.com o, in alternativa, attraverso il call center della compagnia: 00380 893 202 532. La sicurezza e la salute dei nostri passeggeri e del nostro equipaggio rimangono le nostre principali priorità, nella speranza che la situazione in Ucraina torni presto alla normalità”.

Un messaggio analogo si trova sul sito di Ryanair: “A causa della chiusura dello spazio aereo ucraino durante la notte e dell’apparente invasione da parte delle forze russe, tutti i voli Ryanair da/per l’Ucraina sono stati sospesi per almeno i prossimi 14 giorni. Tutti i passeggeri interessati riceveranno avvisi via e-mail più tardi questa mattina e tutti i voli da/per l’Ucraina sono stati ritirati dalla vendita per almeno le prossime 4 settimane fino a quando ulteriori informazioni non saranno disponibili dalle agenzie di sicurezza dell’UE. Ryanair rimane impegnata nei nostri servizi da/per l’Ucraina e non vediamo l’ora di ripristinare i servizi di volo non appena sarà sicuro farlo. “Ci rammarichiamo sinceramente e ci scusiamo per queste interruzioni senza precedenti e per qualsiasi inconveniente che inevitabilmente causeranno ai nostri clienti ucraini.

Come detto sopra, però, nel caso si riuscisse a raggiungere paesi confinanti, le soluzioni ci sono. Ovviamente, come specificato, stiamo parlando di situazioni estremamente difficile e sempre in evoluzione.

I profughi

Oltre 100.000 ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case e sono sfollati all’interno del Paese, mentre diverse migliaia si sono diretti verso Polonia, Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania. Nei giorni successivi all’invasione sono stati segnalati pesanti ingorghi sulle strade in direzione ovest con migliaia di persone che hanno continuato a lasciare le loro case.

La Slovacchia ha dichiarato di essere in una “situazione straordinaria”, regime in vigore a partire da mezzogiorno, a causa dell’afflusso di profughi dall’Ucraina. La decisione è stata presa oggi dal governo del premier Eduard Heger (del partito OLaNO) in una riunione straordinaria. Secondo il ministero dell’Interno slovacco, nelle ultime 24 ore sono arrivate in Slovacchia oltre 10.000 persone dall’Ucraina. “Prima dell’attacco russo erano circa 1.500 gli arrivi quotidiani. Ora c’è un’attesa da otto a dieci ore ai valichi di frontiera”, ha comunicato il ministero.

E prosegue anche l’esodo di rifugiati ucraini verso la Romania, in particolare al valico di frontiera di Porubne-Siret, dove nella notte le tv locali parlavano di una coda lunga 15 km. Oggi il ministero degli Esteri di Bucarest ha invitato la popolazione a usare anche altri valichi. E’ prevista per oggi una nuova ondata di arrivi. Sono in particolare le famiglie ad abbandonare l’Ucraina: i media riportano molti di casi di uomini che accompagnano alla frontiera mogli e figli e tornano indietro per combattere contro i russi. Molti arrivano a piedi da località limitrofe. E sono accolti dalla popolazione con pasti caldi.

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