A portare al disastro economico diversi motivi elencati nella relazione del 27 settembre scorso. Debiti fuori bilancio, elevato ammontare del contenzioso, mancata riscossione
SIRACUSA – Dopo il Comune di Pachino, adesso tocca a Rosolini dichiarare il dissesto finanziario dell’Ente.
A dichiaralo il Collegio di revisione dei conti che spiega, in una relazione con data 27 settembre, l’impossibilità del Comune di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili.
Eppure, ancora non è detta l’ultima parola. La dichiarazione di dissesto, infatti, dovrebbe essere arrivata proprio ieri al ministero dell’Interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei conti competente per territorio, insieme alla relazione dell’organo di revisione.
A portare al disastro economico dell’Ente tanti i motivi elencati proprio dai Revisori dei Conti, motivi vecchi, frutto di vecchie pratiche, e nuovi. In primis, nella relazione si parla del ritardo dell’approvazione sia del bilancio di previsione per l’esercizio 2014 (avvenuta in data 11/11/2014) sia del rendiconto per il medesimo esercizio (avvenuta il 14/07/2015).
Poi, c’è il mancato avvio delle attività necessarie per dare attuazione agli adempimenti dell’armonizzazione, quali: la codifica dell’inventario secondo il piano integrato dei conti, la valutazione delle voci dell’attivo e del passivo nel rispetto del principio applicato della contabilità economico patrimoniale, la riclassificazione dei capitoli in considerazione del piano dei conti finanziario e la ricognizione del perimetro del gruppo amministrazione pubblica ai fini del bilancio consolidato.
In quanto a “vecchi” problemi c’è la classica mancata riscossione delle somme accertate in seguito ad attività di recupero dell’evasione tributaria nel triennio 2012/2014, complessivamente pari a euro 1.803.450,34 (Ici e Tarsu). Si evidenziava che al 31/12/2014 risultavano ancora da riscuotere residui attivi per Tarsu relativi al 2013 e a esercizi precedenti per euro 3.760.277,47.
Ed infine c’è la consistenza dei debiti fuori bilancio, l’elevato ammontare del contenzioso, e altro ancora.
Adesso, la procedura di dissesto finanziario prevede: “per la definizione della massa passiva della liquidazione, che siano gli stessi creditori che dovranno attivarsi per dimostrare l’esistenza del loro credito, entro un termine perentorio, fissato dall’organo di liquidazione per la presentazione delle domande per l’insinuazione nella massa passiva. – si legge nella relazione – Pertanto nessun onere graverà sull’ente locale, mediante l’esibizione delle schede di rilevazione di tutti i debiti firmate dai responsabili di posizione organizzativa… è un istituto simile al Concordato Preventivo e dà la possibilità all’Organo Straordinario di Liquidazione (O.S.L.) di definire transattivamente le preRelazione del Collegio dei Revisori dei Conti 10 tese creditorie offrendo in pagamento una somma variabile tra il 40 ed il 60 % dell’intero debito. è una procedura da sostenere in quanto permette un notevole risparmio di risorse finanziarie”.