Ars, i deputati Antonio De Luca (M5S) e Antonio Catalfamo (Lega) spiegano nel dettaglio al Qds le misure previste. Istituito osservatorio regionale di controllo, slot machine vietate nei pressi di cimiteri, scuole e centri per anziani
PALERMO – Ufficialmente pubblicata sulla Gurs dello scorso venerdì 23 ottobre, dopo l’approvazione dell’Ars, in Sicilia arriva la legge n.24 del 21 ottobre, che stabilisce le “Norme per la prevenzione e il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo”. Provvedimento che, fino a questo momento, era assente nell’Isola e che tocca dal vivo un problema reale per centinaia di famiglie siciliane.
Abbiamo intervistato su questo tema i deputati regionali Antonio De Luca (M5S), componente della commissione Salute all’Ars e promotore di uno dei tre ddl che poi sono confluiti nella legge e Antonio Catalfamo (Lega), primo firmatario del provvedimento, i quali ci hanno spiegato dettagliatamente tutti i provvedimenti previsti.
L’idea di una legge sul Gap in Sicilia nasce “dalla necessità di contrastare le patologie e dei disturbi che causa il gioco d’azzardo, da sempre obiettivo fondamentale per il M5S poiché troppe famiglie sono state rovinate da questo fenomeno. La prima proposta di legge è stata presenta dal nostro collega Giancarlo Cancelleri oltre due anni fa, poi si sono aggiunte altre proposte che sono state ‘agganciate’ al nostro testo che è stato finalmente approvato con importanti contributi intervenuti in aula sotto forma di emendamenti, di cui mi sono fatto ambasciatore, e che accoglievano sollecitazioni e correttivi proposti dal terzo settore”, ha dichiarato De Luca. Misure che impongono un intervento chiaro e immediato in quanto “il Gap sta causando effetti devastanti sulle famiglie e i loro redditi. La platea dei giocatori si è allargata in modo esponenziale, colpisce principalmente i disoccupati o le persone senza un’occupazione stabile nonché le casalinghe, gli studenti e i pensionati. La maggior parte frequenta le sale da gioco tra le 5 e le 7 volte a settimana e gioca anche online, almeno una volta a settimana” ha aggiunto De Luca.
Sancito il divieto di installazione di slot machine a meno di 500 metri da ospedali, chiese, scuole ma anche centri giovanili, impianti sportivi, caserme, cimiteri, centri per anziani, distanza ridotto a 300 metri nei paesi con meno di 50 mila abitanti. Tutti questi luoghi infatti, “vengono definiti sensibili da esperti quali psicologi e associazioni di comparto per motivi diversi, ovviamente” ha spiegato al Qds Catalfamo. “Le scuole e le parrocchie perché luogo di educazione da ‘proteggere’, le caserme perché luoghi che accolgono vittime di inchieste e persone fragili ed esposte, le strutture sanitarie sono sia luoghi dove spesso arrivano le vittime di ludopatia o loro familiari e in cui spesso arrivano persone più fragili: sarebbe un paradosso avere una sala scommesse accanto a un centro di ascolto o a un ospedale. Eppure succede. Questa legge lo impedirà. L’obiettivo è creare un anello protettivo attorno alle persone più fragili ed esposte a questo tipo di pericoli” ha continuato.
Le restrizioni non riguarderanno solo le nuove aperture bensì coinvolgerà “anche gli esercenti di sale di gioco o locali in cui sono installati apparecchi per il gioco autorizzato, i quali dovranno munirsi di materiale informativo sui rischi e sui servizi di assistenza, da esporre in modo visibile al pubblico” ha sottolineato De Luca. Al fine di promuovere un circolo virtuoso di collaborazione con i privati, sono inoltre previste delle agevolazioni per le attività che prenderanno parte alla campagna regionale “Slot? No Grazie!”, che decideranno di rinunciare a installare slot machine nei propri esercizi. Si tratta di “incentivi che il Comune potrà indicare nei suoi regolamenti specifici come, ad esempio, quella da noi proposta sulla monetizzazione ridotta di determinate aree parcheggio prossime a esercizi con sale no slot” ha aggiunto il primo firmatario della Lega.
In tema di sensibilizzazione “verranno promosse dall’Asp iniziative di informazione, educazione per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza rivolti agli studenti delle istituzioni scolastiche di primo grado e delle istituzioni scolastiche e formative e, in generale, a tutti i cittadini” ha evidenziato l’onorevole pentastellato.
Al fine di verificare il corretto recepimento delle direttive previste e di fornire supporto agli enti e le attività del territorio, è stata sancita l’istituzione di un Osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo, che “avrà sede presso il dipartimento per le attività sanitarie -osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato regionale della Salute e sarà formata da due componenti dell’Assessorato stesso, da un componente per ogni Coordinamento dei Servizi delle dipendenze patologiche delle Asp, dal Presidente del Coordinamento enti ausiliari Regione siciliana in rappresentanza delle Comunità Terapeutiche per tossicodipendenti, da un rappresentante delle fondazioni e/o associazioni riconosciute per la prevenzione del fenomeno dell’usura e da un rappresentante delle fondazioni e/o associazioni che da anni operano nel settore specifico del Gioco d’Azzardo” ha spiegato De Luca.
Si tratta di una tematica quanto mai attuale e preoccupante, soprattutto alla luce dei recenti risvolti economici, lavorativi e sociali dovuti al periodo emergenziale che stiamo vivendo e, nonostante non “siamo in possesso è inevitabile analizzare il fenomeno odierno su due fattori: il primo è di carattere sociologico. Questi giochi quando divengono patologici, tendono ad alienare la persona e in un momento del genere questo è assolutamente più facile oltre che probabile. I dati passati ci dicono, infatti, che questa patologia non è legata al reddito ma anzi a sacche di popolazione spesso povera e più esposta a questo tipo di debolezze. L’altro aspetto è economico-politico. In questi mesi le sale giochi e i centri scommesse sono stati spesso chiusi, i campionati più volte interrotti quindi credo che alla prima finestra utile potremo notare un qualche tipo di flessione. Ma questo non deve ingannare. Ci sono altre valvole che restano aperte e funzionanti – ha concluso Catalfamo – come giochi e slot anche online. Su questi si dovrà concentrare la prossima azione legislativa”.