I dati del Dipartimento della Protezione Civile sono stati diffusi dall'ufficio statistica del comune di Palermo. I tamponi positivi sono pari al 15,7% delle persone testate, in sensibile diminuzione rispetto al 23,1% della settimana precedente
Nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono stati 6.351, il 29,6% in meno rispetto alla settimana precedente, quando si era già registrata una diminuzione del 28,8%.
I tamponi positivi sono pari al 15,7% delle persone testate, in sensibile diminuzione rispetto al 23,1% della settimana precedente.
I dati del Dipartimento della Protezione Civile sono stati diffusi dall’ufficio statistica del comune di Palermo.
Dall’analisi dei numeri si evince che gli attuali positivi sono 42.289, 5.365 in meno rispetto alla settimana precedente.
Le persone in isolamento domiciliare sono 40.760, 5.236 in meno rispetto alla settimana precedente.
I ricoverati sono 1.529, di cui 204 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono diminuiti di 129 unità (di cui -23 in terapia intensiva).
Nella settimana appena conclusa si sono registrati 70 nuovi ingressi in terapia intensiva – in diminuzione del 42,1% rispetto ai 121 della settimana precedente.
Ammonta a 90.336 il numero dei guariti, che è cresciuto di 11.464 unità rispetto alla settimana precedente. La percentuale dei guariti sul totale positivi è pari al 66,4% (era il 60,8% domenica scorsa).
Il numero dei deceduti, pari a 3.478 è aumentato di 252 unità rispetto alla settimana precedente.
Il tasso di letalità (deceduti/totale positivi) è pari al 2,6% (domenica scorsa era pari al 2,5%).
I ricoverati complessivamente rappresentano il 3,6% degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva lo 0,5%).
“I dati confermano – spiega il responsabile dell’Ufficio statistica del Comune, Girolamo D’Anneo – i segnali di rallentamento della pandemia in Sicilia: rispetto alla settimana precedente sono diminuiti i nuovi positivi, gli attuali positivi, i ricoverati, gli ingressi in terapia intensiva e le persone in isolamento domiciliare. E’ però cresciuto il numero dei decessi”.