Covid, statistiche, dopo Pasquetta giù i contagi, però… - QdS

Covid, statistiche, dopo Pasquetta giù i contagi, però…

redazione web

Covid, statistiche, dopo Pasquetta giù i contagi, però…

martedì 16 Marzo 2021

La zona rossa, secondo il docente di statistica Corrao, dovrebbe portare a un abbassamento dell'indice Rt allo 0,77 per cento. Ma se si vogliono risultati stabili "occorre un lockdown credibile"

Da ieri undici regioni e una provincia autonoma sono in zona rossa, esattamente come un anno fa, ma la differenza sta, nonostante il temporaneo stop di Astrazeneca, nei vaccini.
E i dati forniti dai ricercatori dell’Università Milano Bicocca che hanno sviluppato un modello matematico di previsione, sono incoraggianti.

Giovanni Corrao, docente di Statistica medica dell’Ateneo, ha spiegato come si sia partiti dai numeri della Lombardia, “estensibili alle altre regioni in rosso”, ossia Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Marche, Piemonte, Veneto, Campania, Molise.

“I risultati – ha sottolineato Corrao – si vedranno dopo due settimane dall’avvio delle nuove restrizioni. Con la discesa dell’indice Rt a 0,92 previsto per il 29 marzo, e a 0,77 nella settimana del cinque aprile, per Pasquetta. Il picco dei contagi sarà invece raggiunto il 28 di questo mese, mentre il picco per le terapie intensive e i decessi arriverà nei giorni delle festività pasquali”.

Per quanto riguarda la prevista diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi, secondo i dati “servirà un periodo più lungo, il cosiddetto periodo di latenza, che dovrebbe cominciare dopo tre settimane dalla zona rossa”.

Ma gli esperti avvertono, il calo di contagi, ricoveri e morti non andrà giù automaticamente se le misure dovessero cambiare.

“Se restiamo in zona rossa – ha spiegato il prof. Corrao -, e con l’aiuto della bella stagione, i dati continueranno a scendere. Ma se si proseguirà a passare da un colore all’altro, i contagi riprenderanno a salire come abbiamo già visto da ottobre in poi”.

“Ce lo dicono i numeri – ha affermato -, non è un’opinione. Se vogliamo ottenere risultati stabili, ci vuole un lockdown con una prospettiva credibile come hanno fatto nel Regno Unito o in Israele. Chiudere e riaprire di continuo non funziona, perchè anche a causa delle varianti, il virus continua a marciare e i contagi risalgono”.

Dello stesso parere Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma.

“Avremo – ha spiegato – il picco dei contagi dal 22 di marzo, esattamente come lo scorso anno. Dopo due settimane, sulla base dell’esperienza e della modalità dei contagi, si vedranno i risultati. Anche se ci sono le varianti, l’epidemiologia non è cambiata. Se vogliamo vedere l’esito in termini di sorpresa di Pasqua, possiamo dire che avremo notizie positive, e anche nel medio termine”.

Intanto, ha sottolineato Cauda, “La macchina dei vaccini si è messa in moto: se manteniamo le misure già in estate potremo tirare un sospiro di sollievo”.

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