Crescita e servizi, Cisl Messina: “La città cambi passo” - QdS

Crescita e servizi, Cisl Messina: “La città cambi passo”

Lina Bruno

Crescita e servizi, Cisl Messina: “La città cambi passo”

venerdì 22 Dicembre 2023

Numerosi i temi affrontati in occasione dell’incontro voluto dal segretario Nino Alibrandi. Al centro del dibattito le opportunità di crescita per il capoluogo peloritano in diversi settori

MESSINA – Le vertenze nella sanità, la presenza nelle periferie che devono diventare centrali nell’attenzione ma con nuove narrazioni, le interlocuzioni positive con l’Amministrazione comunale guidata da Federico Basile e poi l’auspicio che il Ponte sullo Stretto si realizzi e che si superi quell’approccio ideologico che finora ha caratterizzato il dibattito tra i favorevoli e i contrari. Sono alcuni dei temi emersi ieri nel corso dell’incontro con i giornalisti voluto da Nino Alibrandi segretario della Cisl di Messina.

La città ha fatto passi avanti negli ultimi anni in molti ambiti, ha sottolineato Alibrandi, dal risanamento ai servizi, dal ridisegno della mobilità verso la sostenibilità, alle tante iniziative culturali e di intrattenimento specie nel periodo natalizio, ma sono necessari cambiamenti strutturali che diano nuova energia al tessuto produttivo. Molti provvedimenti, dai cordoli a forestaMe fino all’isola pedonale di Viale san Martino, hanno scatenato critiche di cittadini e commercianti ma per Alibrandi sono posizioni preconcette e solo in alcuni casi motivati da elementi oggettivi.

Resistenza al cambiamento di una parte dell’imprenditoria

In qualche modo, quindi, la resistenza al cambiamento di una parte dell’imprenditoria, blocca nuove opportunità che scaturiscono dall’attivismo che il Comune ha innescato in settori come quello turistico. Resta il problema occupazionale, non si riesce a fare incontrare la domanda e l’offerta, mancano le opportunità ma c’è anche una indisponibilità ad investire su sé stessi attraverso percorsi formativi ed esperienziali, preferendo l’accesso a misure di sostegno.

L’edilizia era un settore trainante dell’economia messinese ma non c’è stata quell’evoluzione necessaria ad affrontare le nuove esigenze del mercato. Così, per avere ditte e manodopera specializzata, si deve andare a cercare fuori e sarà così anche per il Ponte sullo Stretto, con Messina tagliata fuori persino dai percorsi di formazione che la WeBuild Group ha organizzato in vista proprio della realizzazione della grande opera.

“Il Ponte è una grande opportunità, non so se sarà realizzato ma il nostro impegno è quello di fare tutte le azioni possibili perché una volta iniziato – dice Alibrandi – sia portato a termine. Sarà un’opera di rilevanza internazionale che avrà gli occhi del mondo puntati addosso, gestita dal Mit e questo darà più garanzie nell’esecuzione e nella tempistica rispetto al viadotto Ritiro e il porto di Tremestieri che dopo decenni non riescono a vedere la luce”.

Il problema Sanità

L’anno che si sta per concludere ha aperto nuove prospettive ma si porta dietro anche numerose vertenze irrisolte intanto quelle legate alla sanità.

“Gli ospedali devono essere al servizio del cittadino ma ci sono territori che non offrono una assistenza adeguata, non si può pensare a ridurre i costi senza dare una priorità ad un servizio sanitario efficiente. L’ospedale di Milazzo deve essere potenziato, non si può pensare che in un area con una raffineria e con problemi di inquinamento non ci sia un centro ustionati e specialistiche che si occupano di patologie connesse. Bisogna modificare la legge regionale, non si può pensare di fare tagli indiscriminati a danno della salute che è un diritto che deve essere garantito da politiche partecipate. Ben venga la sinergia tra pubblico e privato convenzionato se questo avvantaggia e arricchisce la qualità del servizio”.

“Bisogna investire sui medici, offrire contratti vantaggiosi e frenare le fughe verso l’estero. Messina ha bisogno di un direttore generale. Basta con i commissari, è l’unica provincia con questa anomalia senza che la politica se ne occupi”, ribadisce Alibrandi.

Altro tema caro alla Cisl sono le periferie

“Abbiamo sedi nei vari Comuni e nelle periferie della città specie nella zona nord, perché pensiamo che il sindacato debba stare lì dove c’è il disagio, offrire un faro alle tante energie positive che ci sono e faticano ad emergere”.

“Vogliamo che la narrazione cambi, le periferie non sono luoghi da stigmatizzare, da li può partire il riscatto sociale dell’intera città, ci sono valori che possono essere presi come riferimento per un centro metropolitano che ha perso il senso della comunità. Siamo presenti per supportare con i nostri servizi ma soprattutto con iniziative che facciano sentire protagonisti i tanti giovani che hanno voglia di esprimere capacità e talento”, sottolinea Alibrandi.

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