Difesa europea e collaborazione tra pubblico e privato: le chiavi per il futuro
(Teleborsa) - La difesa non può prescindere dagli investimenti e dalla tecnologia dei privati. Di questi temi si è discusso nel corso del seminario "Difesa e sicurezza: vecchie sfide e nuove tecnologie", organizzato da Start Magazine, in collaborazione con Icinn – Istituto per la Cultura dell'Innovazione.
"Viviamo in un'epoca complessa, in un mondo governato dai dati e caratterizzato da un contesto di conflitti ibridi per lo più operati attraverso proxy e dove le interconnessioni globali permettono il superamento dei confini geografici fisici tradizionali", ha detto il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago.
In questo contesto all'Unione europea è richiesto di fare la sua parte, assumendosi l'onere di provvedere alla propria sicurezza. "L'Unione europea deve fare un percorso di consapevolezza. O c'è la decisione di escludere gli investimenti per la difesa dal Patto di Stabilità oppure investiremo sempre e solo quote marginali del nostro Pil, lo zero virgola se tutto va bene", ha detto Ettore Rosato.
Le sfide del settore della difesa sono numerose e coinvolgono il settore pubblico e la rete di aziende che lavorano e producono nell'ambito della difesa. "La sfida è su due fronti, da un lato mantenerci al passo con le evoluzioni dello scenario geopolitico. Allo stesso momento innestare le tecnologie necessarie per mantenere le performance e capacità di reazione alle minacce che sono in evoluzione", ha spiegato, concludendo, . Giovanni Soccodato, AD Mbda Italia.